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Risultati da 21 a 30 di 408

Discussione: Operazioni della Guardia di Finanza

  1. #21

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    Tangenti, presi due finanzieri
    arrestati dai loro stessi colleghi
    I due uomini della Guardia di finanza obbligavano i titolari di società della zona di Pozzuoli a versare tangenti di diverse migliaia di euro con la garanzia di omettere, se avessero pagato, la contabilità in nero. Chi provava a fare resistenza veniva minacciato di ritorsioni, proprio sul fronte delle verifiche fiscali
    Concussione continuata e falso in atto pubblico: sono i reati di cui rispondono un maresciallo e un brigadiere della Guardia di finanza, in servizio nella compagnia di , che riscuotevano tangenti dagli imprenditori sottoposti a verifica fiscale.

    xxxxx, e xxxxx, sono stati arrestati oggi dai dai "colleghi" di Giugliano, su richiesta della Dda. Attraverso intercettazioni telefoniche e ambientali - anche a bordo dell'auto di servizio - è emerso che i due invidiavano i colleghi cui venivano affidati incarichi più importanti, e si lamentavano di dover effettuare soltanto controlli modesti, a imprenditori "che non avevano gli occhi per piangere". Una condizione che non permetteva di pretendere tangenti consistenti.

    Inoltre, ci sarebbe stato, proprio fra i loro colleghi, qualcuno che avanzava pretese sui proventi dell'attività illecita. Nel corso delle verifiche fiscali a carico di diverse società della zona, i finanzieri inducevano dunque i titolari a versare tangenti di diverse migliaia di euro. Chi provava a fare resistenza veniva minacciato di ritorsioni, proprio sul fronte delle verifiche fiscali. I finanzieri si prestavano però a favorire i titolari concussi, omettendo di rilevare la contabilità in nero. Nel caso di alcune verifiche ad un distributore di benzina, il titolare era stato addirittura costretto a consegnare a due finanzieri alcuni blocchetti di buoni benzina.

    I due indagati rispondono anche di falso ideologico, avendo questi sistematicamente falsificato i fogli di servizio, per non far risultare i contatti e gli appuntamenti con gli imprenditori concussi, per concordare le modalità di pagamento delle tangenti
    Ultima modifica di Hulio; 10-02-10 alle 18: 32 Motivo: eliminati i nomi . by Hulio

  2. #22

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    Purtroppo capita anche questo e non era mia intenzione pubblicarlo , ma mi si e' impallata la pagina prima di secretare i nomi !!!
    SCUSATEMI

  3. #23
    ermesgdf
    Guest

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    Operazione anti-contraffazione: Gdf di Bologna sequestra 7000 articoli di abbigliamento
    giovedì, 11 febbraio 2010, 11:51


    Prosegue l’azione della guardia di finanza volta alla prevenzione e repressione del commercio abusivo di prodotti con marchio contraffatto. Nei giorni scorsi i baschi verdi di Bologna, al termine di una mirata attivita’ di polizia, hanno sequestrato circa 7.000 articoli di abbigliamento (soprattutto magliette) e relativi accessori (cappelli, sciarpe, cravatte, orologi, ecc), nonché fotografie con il marchio contraffatto “Il mondo di patty”. L’attività investigativa è stata posta in essere in concomitanza con lo spettacolo “Il mondo di patty, il musical più bello”, versione teatrale della nota serie televisiva argentina, molto seguita dagli adolescenti. I militari hanno individuato 5 cittadini italiani di origine campana che esponevano la merce contraffatta, tentando la vendita agli spettatori del musical. L’attività è proseguita con la perquisizione degli automezzi e delle camere d’albergo dove i campani alloggiavano che ha consentito di scoprire ulteriore merce contraffatta e si è conclusa con la denuncia a piede libero dei 5 responsabili.

  4. #24
    fabr
    Guest

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    OPERAZIONE "NEW SLOT": GDF SCOVA 14 MACCHINETTE ILLEGALI NEL SANNIO

    Nell'ambito dell'operazione "New Slot", la Guardia di Finanza di Benevento , con l'ausilio di funzionari e tecnici dell'Amministrazione Autonoma dei Monopoli di Stato di Napoli, ha condotto una mirata rete di controlli in diversi bar e circoli privati della città. In particolare le verifiche hanno riguardato esercizi di via Avellola, Rione Libertà, Capodimonte e San Vito, frequentati da avventori appassionati di gioco e soprattutto di slot. Diverse le irregolarità riscontrate. I finanzieri hanno appurato che bastava inserire nelle slot machine una doppia scheda attivabile con un telecomando o, ancora meglio, procedere alla clonazione diretta dell'apparecchio e farlo, così, assomigliare il più possibile ad una macchinetta in piena regola. Era anche sufficiente inserire speciali input attuati tramite la semplice pressione combinata dei tasti posizionati sul fronte degli apparecchi, che la schermata delle macchinette mutava il gioco da legale ad illegale. E così, con questi stratagemmi, via libera ad ogni tipo di gioco d'azzardo e, soprattutto, a truffe e raggiri ai danni degli ignari giocatori e dell'erario. In totale sono stati sequestrati 14 apparecchi da intrattenimento irregolari. Quattro le persone denunciate all'Autorità Giudiziaria, tre titolari di attività commerciali ed il proprietario delle macchinette, per reati che vanno dalla truffa ai danni dello Stato al gioco d'azzardo, oltre che per diversi illeciti amministrativi legati ad aspetti fiscali.

    Fonte: Corriere del Sannio
    12/02/2010 - 09:45

  5. #25
    ermesgdf
    Guest

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    Oltre 23 milioni di sanzioni inflitte, 170mila prodotti contraffatti sequestrati e quattro persone denunciate. Sono questi alcuni dei risultati raggiunti con l'operazione, ribattezzata 'Uncino' eseguita dalla guardia di finanza di Brescia contro la pirateria informatica. L'operazione e' iniziata nel dicembre 2007 quando i militari di Desenzano hanno calato un 'amo' nella rete internet che ha portato all'individuazione di un intermediario nella divulgazione illegale delle opere protette dai diritti d'autore. E' stata cosi' intercettata una mailling-list nella quale veniva offerto l'acquisto on-line di alcune raccolte di opere audiovisive ed informatiche, con allegato un elenco di tutte le opere a disposizione del fornitore.
    Le indagini condotte con l'ausilio delle varie federazioni nazionali interessate (Federazione contro la pirateria musicale, Federazione anti pirateria audiovisiva, Business software alliance, Associazione editori software videoludico italiana), sono state in un primo tempo dirette dalla Procura della Repubblica di Brescia e in seguito dalle Procure competenti territorialmente (Perugia, Milano, Pescara, Terni e Firenze).
    L'inchiesta ha permesso di contestare ai quattro fornitori e ai 38 acquirenti individuati, sparsi su tutto il territorio nazionale, sanzioni per circa 23 milioni di euro. Sono stati individuate anche due persone risultate in possesso di materiale pedopornografico per i quali e' scattata la denuncia all'autorita' giudiziaria.
    Complessivamente i militari sono riusciti a sequestrare tre notebook, dieci hard disk e sei masterizzatori esterni, 5.249 tra cd-rom e dvd contraffatti, 156.692 opere musicali e cinematografiche tutelate dal diritto d'autore, 14.511 tra giochi e programmi software per elaboratore tutelati dal diritto d'autore, varie chiavi Usb e di telefonia mobile utilizzate per la connessione a Internet e documentazione varia.


    Un sofisticato sistema fraudolento per "riabilitare" debitori protestati, privi dei necessari requisiti, è stato scoperto dalla Guardia di Finanza del Comando Provinciale di Roma.

    L'operazione ha portato le Fiamme Gialle del Nucleo di Polizia Tributaria, ad arrestare 12 soggetti ed eseguire decine di perquisizioni presso le abitazioni degli indagati e le sedi di numerose società.

    Gli arrestati, costituenti un vero e proprio sodalizio criminale, si occupavano di ricostruire la posizione dei soggetti protestati, consentendogli in tal modo di ottenere illecitamente la riabilitazione.

    Il tutto era reso possibile grazie alla produzione di falsa documentazione attestante inesistenti requisiti soggettivi ad opera di compiacenti funzionari pubblici in servizio presso alcuni municipi Capitolini e il Tribunale Civile di Roma.

    Qui, in particolare, operava un cancelliere, oggi in pensione, che assicurava l'emissione dei decreti di riabilitazione.

    L'esistenza di tale illecito meccanismo ha, nel tempo, determinato una abnorme confluenza, sulla Capitale, di istanze di riabilitazione di soggetti protestati provenienti da tutto il territorio nazionale.

    L'indebita ricostruzione della posizione soggettiva dei protestati si perfezionava mediante: la falsa attestazione della residenza dei protestati a Roma; la formazione di dichiarazioni sostitutive firmate da ignari creditori attestanti l'avvenuto pagamento dei titoli protestati; la produzione di falsi titoli di credito (assegni e cambiali); la formazione di artefatte levate di protesto recanti false firme di notai e inesistenti numeri di repertorio.

    Per la produzione dei falsi documenti, necessari per ottenere il decreto di riabilitazione protesti, i sodali si sono avvalsi anche della collaborazione di alcune stamperie Capitoline che hanno abusivamente riprodotto i sigilli di Stato ed i timbri comunali, utilizzati successivamente per la formazione degli atti falsi.

    L'attività fraudolenta non si è poi limitata al conseguimento della riabilitazione presso il Tribunale Civile.

    Infatti, una volta ottenuto il decreto riabilitativo, gli appartenenti al sodalizio criminale, attraverso la connivenza di alcuni funzionari in servizio presso le Camere di Commercio di Roma e di Frosinone, riuscivano ad ottenere l'indebita cancellazione dei protesti, "ripulendo" definitivamente la posizione dei propri clienti.

    L'operazione di servizio, che si è sviluppata attraverso l'esame di migliaia di fascicoli, facilitato dalla fattiva collaborazione della Camera di Commercio di Roma, ha consentito ai Finanzieri, coordinati dal Pubblico Ministero della Procura di Roma Dott. L. T., di denunciare oltre 450 persone per reati che vanno dal falso ideologico commesso dal privato in atto pubblico, al falso ideologico commesso dal pubblico ufficiale, alla corruzione, all'omissione d'atti d'ufficio ed alla rivelazione di segreti d'ufficio.

    L'ammontare complessivo delle somme in protesto, per le quali è stata indebitamente richiesta ed ottenuta la riabilitazione, si aggira intorno ai 20 milioni di euro.

    Grazie a questa indagine le Fiamme Gialle hanno interrotto un sistema criminoso che aveva determinato, nel tempo, un vero e proprio inquinamento dell'economia legale, consentendo a falsi riabilitati di accedere nuovamente al credito e di perfezionare negozi giuridici privi dei necessari requisiti patrimoniali per affrontare un qualsiasi investimento e tutto ciò in grave pregiudizio sia degli ignari istituti di credito e finanziari eroganti il credito che dei soggetti economici con i quali, di volta in volta, i falsi riabilitati stringevano rapporti commerciali.


    Dopo due anni di indagini che hanno visto impegnate ben 6 Procure italiane, si è arrivati al sequestro di circa 200.000 opere protette dal diritto d’autore, multe per 23 milioni di euro, due denunce per detenzione di materiale pedopornografico e contravvenzioni a 38 consumatori per un valore di 5.800 euro.

    Proprio quest’ultimo punto assume una rilevanza particolare, visto che è la prima volta che vengono multati gli acquirenti in ottemperanza degli artt. 174 bis e ter della Legge 633 del 1941.

    All’operazione Uncino hanno contribuito anche la Business Software Alliance, la Federazione Anti Pirateria Audiovisiva (FAPAV) e la Federazione contro la Pirateria Musicale (FPM).

    Molte delle opere oggetto del sequestro erano scaricate dai canali P2P e poi masterizzate, pronte per essere immesse nel mercato illegale. Per ordinare file, musica, programmi e film si utilizzavano email crittografate e connessioni mobile, per una maggiore sicurezza.

    La locuzione pirateria informatica (o pirateria) indica illeciti di varia natura perpetrati tramite l’utilizzo improprio di applicazioni, software e/o reti informatiche.

    I dententori di diritti d’autore utilizzano sovente la stessa locuzione come sinonimo di “copia vietata”.

    Alcune delle azioni configuranti pirateria (perseguita in molti paesi, ma non in tutti) derivano da uso improprio del
    diritto di utilizzare il software secondo le condizioni alle quali è stato rilasciato dall’autore o dal detentore dei
    diritti economici di sfruttamento dell’opera (a volte racchiuse in una licenza d’uso).

    La forma di perseguibilità giuridica varia a seconda delle legislazioni, è stata oggetto di considerazione dell’Unione
    Europea e sono stati stipulati trattati internazionali in argomento
    Ultima modifica di ermesgdf; 13-02-10 alle 21: 41

  6. #26

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    OPERAZIONE SUNRISE” LA GDF SMANTELLA NARCOTRAFFICO ITALO-ALBANESE

    Venerdì 19 Febbraio 2010 15:17

    E’ stata chiamata operazione Sunrise, dal sole che sorge ad est, laddove per est s’intende l’Albania. È la maxi operazione antidroga portata a termine fra Italia, Albania, Grecia e Belgio e che ha aperto le porte del carcere a 35 persone, due delle quali catturate a Lecce: Maurizio Cannoletta 46enne di Melendugno e due cittadini albanesi domiciliati in provincia di Lecce. Nelle immagini l’arrivo degli arrestati nella Caserma della Guardia di Finanza di Lecce, in piazzetta Peruzzi. Per tutti loro l’accusa è di associazione a delinquere finalizzata al traffico internazionale di sostanze stupefacenti. Le indagini presero il via nel marzo del 2005, quando la Guardia di Finanza di Otranto avviò specifici controlli dopo il sequestro di un ingente quantitativo di marijuana, di provenienza albanese, recuperata nella zona della Palacìa. I controlli hanno così portato alla scoperta di un sodalizio italo-albanese, con radici ben piantate nel Paese delle Aquile. In altre parole la marijuana veniva prodotta in Albania, poi, una volta pronta per essere immessa sul mercato al dettaglio, prendeva il largo a bordo di gommoni, carette o altre imbarcazione, con relativo carico umano, alla volta della coste salentine. Tanto sarebbe testimoniato anche dai successivi sequestri operati, negli anni seguenti, lungo le coste adriatiche. La marijuana, e in alcuni casi anche eroina, dal Salento, grazie all’intervento dei basisti, partivano alla volta di altre regioni italiane, in particolare la Sicilia, ed anche oltre i confini regionali, con ramificazioni in Belgio ed in Grecia. Per disarticolare l’organizzazione, composta prevalentemente da cittadini albanesi, è stato fondamentale il lavoro congiunto della Dda di Lecce, della Procura generale Albanese, dell’Interpol e del Servizio Centrale Investigativo per la Criminalità Organizzata della Guardia di Finanza.

  7. #27
    Panteros
    Guest

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    San Marino ancora una volta sotto la lente del Fisco italiano. Questa volta a far scattare i controlli su oltre 500 società sono i dubbi maturati dalla Guardia di Finanza sull'import export. In particolare le Fiamme Gialle hanno scoperto che, dal 2006 al 2008, gli acquisti e le vendite da e per San Marino di pc, telefoni cellulari e hi-fi risultano, in alcuni casi, addirittura superiori del 50% ai volumi degli scambi di merce dello stesso tipo avvenuti tra l'Italia e Paesi molto più grandi, come Spagna e Regno Unito.

    Per i finanzieri solo una piccola parte degli acquisti e delle vendite da San Marino corrispondono a regolari rapporti commerciali, mentre una grande fetta delle fatture in entrata ed in uscita da quel Paese verso l'Italia sono gonfiate, artificiosamente alterate per un motivo ben preciso: consentire alle imprese italiane di evadere l'Iva ed abbattere le basi imponibili.

    "E' per queste ragioni che la Guardia di Finanza ha in corso un piano di verifiche - informa la stessa Gdf - sull'intero territorio nazionale per la lotta alle frodi Iva poste in essere attraverso scambi commerciali tra Italia e San Marino".

    "Il vantaggio - spiegano i finanzieri - è del tutto evidente. Le merci, solitamente beni di largo consumo, che vengono immesse in consumo in Italia dopo aver percorso la filiera della 'frode carosello', sono offerte a prezzi competitivi per l'Iva non versata al Fisco, sbaragliando la concorrenza delle imprese leali e legali".

    Fino ad oggi, sono più di 550 le società coinvolte, 65 le verifiche fiscali già concluse e 42 gli imprenditori denunciati: il tutto per un totale di oltre 400 milioni di euro di redditi evasi e di 125 milioni di Iva non versata al Fisco. "Ma vista l'attività in corso - riferiscono le Fiamme Gialle - le cifre sono destinate a crescere di molto".

    Sempre nell'ottica di questi controlli, ai confini con la Repubblica di San Marino la Guardia di Finanza ha raddoppiato la presenza dei plurisensori (autovelox fiscali), automezzi dotati di apparati di videosorveglianza per la selezione dei mezzi sospettati di traffici illeciti di merci e di denaro o attività finanziarie non dichiarate.

    fonte: Tgcom.it

  8. #28
    ermesgdf
    Guest

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    La Guardia di Finanza di Caserta, agli ordini del colonnello Francesco Manozzi, ha eseguito delle misure restrittive nei confronti di tre uomini accusati di usura.



    Si tratta di: Tommaso Maglione, 38 anni, di Caserta, sottoposto ad obbligo di presentazione alla polizia giudiziaria; Luigi Santonicola, 37 anni di Giugliano, e Alfonso Santoro, 45 anni, di Trentola Ducenta, entrambi sottoposti agli arresti domiciliari.

    La complessa attività investigativa, iniziata su denuncia presentata da un imprenditore di Caserta è durata quasi un anno e si è sviluppata attraverso intercettazioni telefoniche, perquisizioni locali, analisi e riscontro di copiosa documentazione sottoposta a sequestro; e ancora indagini finanziarie nonché numerose escussioni di persone informate sui fatti. Gli investigatori, attraverso l’esame degli elementi informativi acquisiti nel corso delle intercettazioni telefoniche e l’analisi della documentazione sequestrata (prospetti di finanziamento e titoli di credito) hanno potuto delineare, sin dalle prime fasi dell’indagine, un quadro piuttosto articolato e consolidato attestante il pieno coinvolgimento di tre soggetti nelle condotte usurarie ipotizzate. Successivamente, tali dati hanno trovato ulteriore conferma e puntuale riscontro nelle evidenze postali e bancarie acquisite, consentendo il monitoraggio di operazioni finanziarie illecite anche nei confronti di altri soggetti, per cui sono in corso indagini.

    Le indagini condotte hanno consentito di disvelare un ampio contesto, nel cui ambito è emerso l’abituale e significativo ricorso all’erogazione di prestiti in denaro da parte dei tre indagati (Santonicola è titolare di una macelleria e Maglione è un fruttivendolo, mentre Santoro non risulta svolgere alcuna attività) mediante l’applicazione di tassi d’interesse sino a oltre l‘800% annuo ) ben oltre i cosiddetti “tassi soglia” previsti dalla banca d’Italia in riferimento al periodo in cui si svolgono le condotte contestate. Si è accertata inoltre, ai fini illeciti in esame, la pretesa del rilascio di titoli di credito (cambiali o assegni post-datati) atti a garantire l’esposizione debitoria contratta e il relativo e successivo periodico rientro. Analogamente, è emersa l’esistenza di numerosi soggetti che hanno dichiarato di aver fatto ricorso alla pratica cosiddetta del “cambio di assegni”. In qualche occasione sono state usate minacce da parte di uno degli indagati.

    La gravità delle condotte criminali è risultata ancor più asseverata dalla reiterazione delle stesse come emerso dal contenuto delle intercettazioni telefoniche e dalle dichiarazioni acquisite in sede testimoniale. Allo stato, non sono emersi collegamenti degli indagati con gruppi criminali. Il ricorso da parte dell’imprenditore usurato (titolare di un deposito di prodotti per la casa) a tale sistema di finanziamento ha costituito, in effetti, un enorme danno alla stessa attività commerciale, in ragione dell’insostenibile situazione finanziaria cagionata dagli usurai, dei protesti elevati e dei debiti crescenti, che lo hanno indotto a chiudere la propria attività. Da qui la possibilità per l’imprenditore di ricorrere al fondo per le persone vittime di usura. Nessun aiuto è stato dato all’imprenditore da parte di istituti di credito.

    Fonte: Italia pupia

  9. #29

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    Frosinone, 22 feb. - (Adnkronos)
    Una discarica abusiva è stata sequestrata a Paliano, in provincia di Frosinone, nel corso di un'operazione congiunta della Guardia di Finanza e Arpa Lazio: l'area circa 1000 mq era adibita a discarica di materiali speciali pericolosi.

    Su segnalazione di un velivolo del Corpo della Sezione Aerea Guardia di Finanza di Pratica di Mare, è stata infatti individuata la discarica abusiva di rifiuti pericolosi gestita da L. L. di quarantacinque anni originario di Vittoria (Rg).

    Nell' area erano presenti apparecchiature elettriche ed elettroniche contenenti pcb, monitor , tv, componenti di computer, parti di veicoli fuori uso, pneumatici fuori uso miscelati tra loro.

    Il responsabile dell' attività, è stato denunciato per gestione non autorizzata di rifiuti speciali pericolosi, realizzazione di discarica abusiva, inquinamento del suolo e del sottosuolo e danno ambientale, per aver deteriorato in modo significativo una risorsa naturale.
    L'immenso che ci circonda è niente rispetto alla sapienza e la creatività dell'uomo che spazia tra le meravigle della natura e un lavoro scritto nel destino effimero del cielo

  10. #30
    ermesgdf
    Guest

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    Un enorme riciclaggio di denaro sporco - per circa due miliardi di euro - scoperto dai carabinieri del Ros e dalla Guardia di Finanza. 56 le ordinanze di custodia cautelare emesse dal gip di Roma. Coinvolti l'ex ad di Fastweb Silvio Scaglia, l'attuale ad Stefano Parisi e il senatore PdL Nicola Di Girolamo.
    Un'organizzazione internazionale dedita al riciclaggio di denaro. A scoprire quello che appare come un giro d'affari da due miliardi di euro sono stati i Ros dei Carabinieri e la Guardia di Finanza, che hanno individuato la ragnatela di società fantoccio, in Italia e all'estero, con diramazioni in Gran Bretagna, a Panama, in Finlandia, Lussemburgo e offshore.
    Un sistema che ripuliva il denaro sporco ottenuto grazie a compravendite fittizie di servizi telefonici internazionali. 56 arresti in Italia e all'estero dopo gli avvisi di custodia cautelare emessi dal Gip di Roma su richiesta della Procura distrettuale antimafia: le accuse sono di associazione per delinquere finalizzata al riciclagigo e al reimpiego di capitali illeciti tramite un sistema di frodi fiscali.
    La DDA di Roma ha emesso dei mandati d'arresto per il senatore PdL Nicola di Girolamo e per l'ex amministratore delegato Fastweb Silvio Scaglia, attualmente ricercato. Anche il nome dell'attuale ad di Fastweb Stefano Parisi compare nell'elenco degli indagati; Parisi e' accusato di associazione per delinquere e dichiarazione infedele mediante l'uso di fatture o altri documenti per operazioni inesistenti

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