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Discussione: Operazioni della Guardia di Finanza

  1. #1
    Maggiore L'avatar di Victor
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    Post Operazioni della Guardia di Finanza

    Ho pensato di aprire anche nella sezione GdF un thread che riportasse tutte le operazioni che compie costantemente.
    Spero che sia cosa gradita,inizio io con la prima.





    Caserta, 30 dic.

    Capodanno si avvicina e l'attivita' di prevenzione delle forze dell'ordine per evitare ferimenti con i botti cosiddetti 'pesanti' con il passare delle ore si a sempre piu' fitta. La Guardia di Finanza ha sequestrato nel casertano, in circostanze diverse, 4 tonnellate di botti proibiti.

    Controlli sono stati eseguiti a Maddaloni, Recale, Casapulla e San Prisco. Complessivamente sono state denunciate 6 persone mentre altre
    7 sono state segnalate ai rispettivi comuni di appartenenza per esercizio di attivita' abusiva.

    Nei 4 comuni sono stati sequestrati 1.100 chili di botti proibiti. Un'altra tonnellata e 200 chili di botti illegali sono stati sequestrati a Capua, Carmigliano, Casapulla, Curti, Villa Literno, Grazzanise, Aversa e Teverola. Denunciate 13 persone mentre altre 9 sono state segnalate per esercizio abusivo dell'attivita' ai rispettivi comuni di appartenenza.

    Ad Aversa le Fiamme Gialle hanno trovato all'interno di un container altri 130 chili di botti proibiti. Il proprietario di un negozio, che aveva nella propria disponibilita' il container e' stato denunciato in stato di liberta'. Altri 7 quintali di botti proibiti sono stati trovati a bordo di un furgone e quindi sequestrati.

    Le Fiamme Gialle hanno intercettato il mezzo a Castelvolturno. Il conducente e' stato denunciato in stato di liberta'. Infine altri 8 quintali sono stati sequestrati a San Felice a Cancello, Vairano Patenora e Mignano Montelungo.
    Ultima modifica di Ermesgdf; 01-12-12 alle 10: 33
    NEC RECISA RECEDIT

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  2. #2
    Maggiore L'avatar di Victor
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    A voi il seguito.
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  3. #3
    fabr
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    FISCO: GDF CATANIA, 280 MLN RECUPERATI A TASSAZIONE NEL 2009
    (AGI) - Catania, 31 dic. - A fronte di 407 verifiche fiscali approfondite e di altri 1.069 controlli piu’ specifici eseguiti nel 2009 dalla Guardia di finanza di Catania sono stati recuperati a tassazione componenti di reddito per oltre 280 milioni di euro e Iva non dichiarata o non versata per altri 45 milioni. Individuati 137 evasori totali e 21 paratotali con l’accertamento di redditi per oltre 272 milioni di euro occultati all’erario. Sempre in campo fiscale sono stati eseguiti altri 6.748 controlli in materia di scontrini e ricevute e nel 30% dei casi sono state formulati rilievi agli operatori commerciali. Intenso il lavoro delle fiamme gialle su fronte antimafia, con indagini patrimoniali e bancarie nei confronti 455 soggetti e il sequestro di beni per quasi 68 milioni di euro. I dati sono stati resi noti oggi dal generale Ignazio Gibilaro, comandante della Guardia di finanza di Catania che ha definito il 2009 “annus mirabilis” per i risultati ottenuti.

    Importanti anche le attivita’ nel settore del credito e dell’intermediazione finanziaria, e in particolare quelle mirate contro il riciclaggio anche via internet, che hanno portato all’invio di 40 segnalazioni all’autorita’ giudiziaria. Nella lotta contro la contraffazione dei marchi e per la tutela del diritto d’autore, sono stati sequestrati in 333 interventi 4 milioni 502 mila 463 articoli di vario genere, tra abbigliamento, accessori, supporti audiovisivi. Rilevanti i sequestri di sostanze stupefacenti, oltre 39 chili in totale. (AGI) Cli/Pa/Rap/Mzu
    Ultima modifica di fabr; 01-01-10 alle 13: 23

  4. #4
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    Andria: sequestrati 4300 botti dalle fiamme gialle

    Andria- Un venditore di fuochi d'artificio e' stato denunciato dai militari della Guardia di Finanza ad Andria. L'uomo e' stato trovato in possesso di 4300 "botti", detenuti in totale assenza di misure di sicurezza.



    STANOTTE NON ESAGERIAMO! OCCHIO ALLA SICUREZZA
    saluti, il gladiatore

    Forza e Onore il resto è Aria e Polvere!

    Al mio segnale, scatenate l'inferno.

    Ciò che facciamo in vita, riecheggia nell'eternità!

  5. #5
    fabr
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    Predefinito Botti di fine anno-maxi sequestro nel reggino da parte della GdF

    Nuovo brillante risultato di servizio conseguito dalle Fiamme Gialle palmesi nel contrasto alla illegale detenzione e commercializzazione di artifizi pirotecnici, a tutela dell’ordine e della sicurezza pubblica e del sano e regolare andamento dell’economia in generale.
    A seguito della intensificata azione di controllo economico del territorio annualmente disposta dal Comando Provinciale di Reggio Calabria in concomitanza del periodo natalizio e dei festeggiamenti di fine anno anche nel settore della illegale detenzione e commercializzazione di articoli esplodenti, i Finanzieri della Compagnia di Palmi, coordinati dal Comandante del Reparto hanno, difatti, individuato e sottoposto a sequestro in S. Eufemia d’Aspromonte oltre mezza tonnellata di “botti” sia artigianali (c.d. “cipolle”) che rientranti nelle categorie “IV” / “V” ovvero destinati alla “libera vendita”, illegalmente detenuti dal proprietario, in quanto sprovvisto di qualsivoglia licenza ovvero delle autorizzazioni di pubblica sicurezza / comunali previste dal “T.U.L.P.S.” (artt. 38 e 47), ripetendo, così, analoga azione operativa compiuta nel medesimo periodo del 2008 che già aveva consentito di cautelare oltre 1.000 Kg di analoghi prodotti.


    Il Comandante Provinciale della Guardia di Finanza di Reggio Calabria, Col. Alberto Reda.
    Il blitz effettuato all’interno di una cantina insistente in un fabbricato per civile abitazione della cittadina aspromontana è nato a seguito di una meticolosa attività info – investigativa e di reiterati appostamenti che hanno consentito di individuarne il titolare all’atto dell’apertura e di effettuare più approfonditi controlli all’interno.
    L’abilità e la pregressa esperienza maturata nello specifico settore dai militari operanti, permettevano di rinvenire il materiale esplodente abilmente occultato in diversi cartoni ed in ottimo stato di conservazione e di denunciare a piede libero il responsabile alla locale Procura per violazione degli artt. 678 e 679 del C.P..


    L’attività di servizio testimonia, ancora una volta, l’efficacia del presidio economico esercitato dal Corpo sul territorio della “Piana” e della correlata azione di prevenzione anche in settori economici come quello della commercializzazione di artifizi pirotecnici, da sempre estremamente appetibili per la criminalità economica per via del facile guadagno conseguibile a discapito della sicurezza e dell’incolumità degli eventuali acquirenti utilizzatori.

    Reggio Calabria 31.12.2009
    Ultima modifica di fabr; 31-12-09 alle 17: 12

  6. #6
    fabr
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    I finanzieri di Treviglio scoprono
    una frode all'Iva per 24 milioni

    11 novembre 2009 Cronaca

    I finanzieri della Compagnia di Treviglio hanno scoperto una frode all’Iva per circa 24 milioni di euro, realizzata nel settore del commercio di materie chimiche da un’associazione a delinquere capeggiata da un imprenditore della Bergamasca.

    L’attività ha preso avvio da una richiesta di accertamenti proveniente da un altro reparto della Guardia di Finanza e relativa a una cittadina rumena residente a Treviglio. Nell’occasione è emerso che quest’ultima aveva in uso una sim telefonica intestata a una società trevigliese che aveva effettuato importazioni di grossi quantitativi di prodotti chimici e non aveva mai presentato le dichiarazioni fiscali.

    A seguito di una serie di attività investigative coordinate dalla procura della Repubblica di Bergamo è stato appurato come questa società sia stata solo una di quelle coinvolte in un disegno evasivo molto più ampio, che ne ha visto come co–protagoniste altre sette società.

    Infatti, i prodotti chimici sono stati effettivamente trasportati dai fornitori esteri a una società bergamasca. La documentazione fiscale esaminata ha invece mostrato un percorso più ampio, in cui si sono inserite le altre, rivelatesi poi dei «soggetti-fantasma», che non hanno né presentato le dichiarazioni, né versato alcuna imposta.

    In sostanza, è stato fatto apparire che la merce è stata ceduta dal fornitore a queste ultime che, a loro volta, le hanno fatturate alla società bergamasca, che ha così potuto detrarre l’imposta. Accanto al vantaggio fiscale, quest’ultima ha potuto vendere i prodotti a prezzi più bassi, alterando così la libera concorrenza sul mercato.

    Ma anziché intestare le società fantasma a «teste di legno» (ovvero persone nullatenenti e spesso con significativi precedenti penali), gli artefici della frode hanno questa volta fatto sempre ricorso a documenti di identità contraffatti, grazie a cui hanno cercato di far ricadere la responsabilità penale delle loro azioni su persone inesistenti oppure, in alcuni casi, reali ma sinceramente ignare dei fatti e del ruolo che, all’interno delle società, gli si voleva attribuire.

    Al termine delle indagini 21 persone responsabili di vari reati sono state segnalate alla procura della Repubblica presso il Tribunale di Bergamo e, oltre all’Iva evasa, sono state evidenziate all’Agenzia delle Entrate somme su cui non sono state calcolate le imposte per circa 125 milioni di euro.

  7. #7
    ermesgdf
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    Predefinito Operazione contro la Sacra Corona Unita

    Ragazzi vi posto una delle più importanti operazioni effettuate dalla gdf contro la Sacra Corona Unita.

    Oltre mille agenti della Guardia di finanza hanno eseguito 83 arresti a carico di affiliati a una cosca mafiosa pugliese accusati di associazione per delinquere di tipo mafioso, tentativo di omicidio, usura, riciclaggio, turbativa d'asta, e traffico internazionale di sostanze stupefacenti.

    Tra i destinatari delle misure figura il capoclan barese 'Savinuccio' Parisi, con suoi luogotenenti e gregari, e il boss Antonio Di Cosola, egemone dell'omonimo clan contrapposto agli Strisciuglio. Nell'indagine della Guardia di finanza di Bari sono coinvolti anche amministratori di alcuni Comuni del barese e professionisti.

    Tra questi l'ex consigliere laico di centrosinistra del Csm Gianni Di Cagno e l'ex vicepresidente presidente della Provincia di Bari, Onofrio Sisto (Pd), entrambi avvocati: sono accusati di concorso nel reimpiego di danaro sporco per non aver rispettato gli obblighi di segnalare le attività sospette alle autorità competenti.

    Nell'ambito dell'operazione, che ha smantellato il clan mafioso Parisi e ha sequestrato il patrimonio dell'organizzazione criminale stimato in 220 milioni di euro, risultano indagati anche la parlamentare pugliese del Pdl, Elvira Savino, e sei direttori di filiali di
    banca, quest'ultimi per aver consentito l'accensione di conti correnti intestati a
    prestanome per agevolare l'attività di riciclaggio.

    INTERCETTAZIONI A CAPEZZALE BOSS, TROVATI BENI

    Sono state le intercettazioni ambientali dei colloqui captati al capezzale dell'imprenditore barese Michele Labellarte, presunto riciclatore delle ricchezze del clan Parisi deceduto nel settembre scorso dopo una lunga malattia, a portare al sequestro del patrimonio il cui valore è stimato in 220 milioni di euro e agli 83 arresti eseguiti.

  8. #8
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    02 gennaio 2010

    Consegnati giocattoli a bimbi presso la "Scuola di Coppito"

    Giocattoli ai bambini delle aree terremotate nella palestra della caserma di Coppito che ha ospitato il vertice del G8 nel luglio scorso. Li hanno consegnati il generale della Guardia di Finanza, Fabrizio Lisi, e il presidente della Provincia, Stefania Pezzopane. Quello stesso spazio che aveva accolto i grandi della terra é ora, per tutta la giornata di oggi, affollato da centinaia di bambini che giocano con le installazioni gonfiabili messe a disposizione della “Five Project” di Latina e ricevono in regalo i giochi offerti dalla Coop centro Italia. Si tratta del primo appuntamento della Provincia per questo nuovo anno. “Volevamo investire sulle nuove generazioni - ha commentato il presidente della provincia, Stefania Pezzopane - per questo motivo abbiamo organizzato un evento dedicato a tutti i nostri bambini nella palestra simbolo del terremoto e del G8″. Dal generale Fabrizio Lisi l’auspicio che attraverso questa iniziativa possa, per le famiglie aquilane, “arrivare un anno eccezionale. Un anno di rinascita e di ricostruzione. E’ l’augurio - ha proseguito - che faccio a tutti quelli che sono ospiti della nostra caserma ma anche di quelli che sono all’Aquila e fuori”. “Noi - ha detto ancora Lisi - ci saremo sempre per questa città. Ci siamo stati dal 6 aprile, poi durante il G8, e metteremo le nostre strutture a disposizione della rinascita dell’aquila sino a quando sarà necessario”.
    Ultima modifica di Gladiator; 02-01-10 alle 22: 38
    saluti, il gladiatore

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  9. #9
    fabr
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    Scafisti sotto scacco: 800 kg di droga sequestrata in operazione della Guardia di Finanza
    Sabato 02 Gennaio 2010 10:42 Giovanni di Noi
    Son saliti a ben 800 i chilogrammi di droga - marijuana nello specifico - sequestrati dai militari della Compagnia di Otranto della Guardia di Finanza, in forza al Comando Provinciale di Lecce. L’illecito materiale “galleggiante”, quasi certamente sarebbe risultato facente parte di un carico trasportato dagli scafisti senza scrupoli giunti dall’Albania e poi fatto spiaggiare davanti alle coste salentine nei pressi di Castro.

    Operazione “immane” che dura ormai da diversi giorni e che sta tenendo impegnati i reparti della Compagnia di Otranto: quella degli uomini della Gdf, al Comando del Capitano Luca Petrocchi. Inizialmente i chilogrammi di marijuana che i "baschi verdi" erano riusciti a recuperare erano stati 400. Ma con il passare delle ore e con i rinforzi giunti da Bari che aveva fatto convergere i reparti aeronavali idonei anche al volo notturno, il bilancio della marijuana sequestrata continua a salire di ora in ora. Ma andiamo con ordine. Tutto sarebbe cominciato nella notte tra il 30 ed il 31 dicembre us quando un elicottero della Guardia di Finanza in perlustrazione a “largo raggio” ha notato alcuni borsoni di grande dimensione galleggiare in acque molto alte. Stando a quanto fa sapere lo stesso Comandante della Compagnia della Gdf di Otranto, il capitano Luca Petrocchi direttamente al cronista che lo ha intervistato al proposito in queste ore, la droga era suddivisa in centinaia di panetti e bisognerà ora cercare di capire per quale motivo sia stata abbandonata dagli scafisti della morte, come vengono ora definiti gli scafisti giunti dall’Albania carichi di droga, che avrebbero però - pare – cercato di raggiungere la costa proprio nella scorse notte antecedente il capodanno poiché il mare agitato è la condizione ideale preferita dagli scafisti che in tal modo credono di poter evitare i serrati controlli della Guardia di Finanza e delle forze dell’ordine in genere. Infatti proprio nei giorni scorsi gli uomini dell’Arma avevano effettuato un sequestro simile seppur non di tale ingente portata. Ma le indagini dovranno cercare di appurare anche se magari, la droga sia stata volutamente depositata lì in mare in attesa che qualche “basista” andasse a ritirarla per rifornire la zona cui era destinata.

    In questo caso le indagini dovranno convergere sui potenziali basisti che avrebbero dovuto prestarsi al gioco. Certo è che è andata loro male. Molto male - grazie all’operato della Guardia di Finanza della compagnia di Otranto - considerato che l’ingente quantitativo si trova ora assicurato nelle mani della giustizia. Ed i controlli come pure le sorprese per gli scafisti di morte non finiscono qui. Anche perchè tra il materiale recuperato c'era anche un grande borsone contenente biancheria ed indumenti usati dagli scafisti per cambiarsi d'abito.

  10. #10
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    Narcotraffico col camper, 15 arresti alla gang dei calabresi



    Sembravano gite di piacere, in coppia con il camper, ma erano viaggi criminali per la droga. Gli Maxi sequestro di drogaimportatori del varesotto sono stati scoperti da una inchiesta dei carabinieri. La base operativa era Saronno, dove un gruppo di calabresi utilizzava una immobiliare per reinvestire i guadagni che, secondo le accuse, erano stati parzialmente ottenuti grazie al traffico internazionale di stupefacenti. Il reparto operativo di Varese li ha incastrati, insieme alla Gdf di Bologna, bloccando in tre occasioni il camper, utilizzato per gli spostamenti, sulla rotta Barcellona, Genova, Saronno. Tre colpi in serie: 412 chili di hashish bloccati il 15 ottobre 2008 nel porto di Genova, 31 chili di hashish trovati in un camion da carabinieri e Gico della Gdf il 27 marzo 2009, 26 kg di cocaina trovati in un bus dalle fiamme gialle a Pavia.

    In totale sono stati operati 14 arresti: 11 in carcere, 4 ai domiciliari, viene contestata l’associazione per delinquere finalizzata al traffico internazionale di droga. Alcuni della banda, di origine calabrese sono già in carcere perché colti in flagranza durante alcuni di questi viaggi con la droga in camper. L’indagine condotta dalla Direzione distrettuale antimafia di Milano e dai carabinieri di Varese, ha tracciato il quadro complessivo della rotta dell’hashish: approvvigionamento a Barcellona, viaggio in nave, sbarco a Genova, smistamento a Saronno, vendita a Milano, Lucca, Torino, Livorno, Cagliari, Sicilia. Per occultarsi usavano l’immobiliare San Giorgio, una ditta chiusa dopo gli arresti, intestata a dei prestanome. Il capo dell’organizzazione sarebbe Giorgio Lucisano, imprenditore edile 50 enne della provincia di Reggio Calabria residente a Saronno: con lui sono stati raggiunti dall’ordine di cattura, una complice già arrestata a suo tempo, Piersilvia Amico, 46 anni, assistente di asilo ad Arese, Rocco Gatto, classe 1943, trovato su un camper durante un trasporto di droga a Genova. Rocco Angilletta, saronnese di origine calabrese nipote del Lucisano, classe 1964, Elia Scognmaiglio, nipote del boss saronnese di origine calabrese, classe 1976, Leo Graziano Viola , 1968, interinale per la Sicilia, Salvatore Melis, 1960, cagliaritano, terminale per la Sardegna, Giovanni Calvi, classe 1977, Locri, terminale in Calabria.

    Il bilancio finale è di 500 chili di hashish sequestrati, insieme a 27 chili di cocaina.



    Le indagini hanno preso quota nel febbraio 2008, quando Scognamiglio spara colpi di mitraglietta, insieme a un complice, contro un concessionario di Bergamo. I carabinieri, con le intercettazioni, scoprono che la banda aveva perso, per un controllo doganale, un’auto che voleva vendere in Mauritania. In realtà, c’era dietro uno dei metodi di autofinanziamento del gruppo, ovvero acquistare vetture da concessionari, magari compiacenti, salvo poi farle sparire dicendo che erano state rubate: in questo modo incassavano i soldi dell’assicurazione, e rivendevano le auto in paese, per lucrare, in un paese africano, dove nessuno avrebbe mai potuto rintracciarne i dati.

    I calabresi era estremamente accorti. Solo in un caso hanno sbagliato qualcosa. Di ritorno da un viaggio in camper in cui avevano venduto stupefacenti in Sardegna, a Saronno, si sono fatti rubare la macchina dove avevano nascosto 43mila euro di provento illecito. i ladri, un gruppo di nomadi furbi, avevano adocchiato una fiammante Audi Q7 lasciata incautamente con le porte aperte. I calabresi l’hanno recuperata in un pomeriggio, dopo una turbolenta “inchiesta” tra gli ambienti della mala, presentandosi al campo nomadi di Garbagnate con le pistole. Se ne sono tornati a casa con tante scuse e la macchina
    .
    NEC RECISA RECEDIT

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