Pagina 22 di 41 PrimaPrima ... 12202122232432 ... UltimaUltima
Risultati da 211 a 220 di 408

Discussione: Operazioni della Guardia di Finanza

  1. #211

    Predefinito

    Sgominata associazione a delinquere finalizzata al favoreggiamento dell'immigrazione clandestina
    Comando Provinciale Verona - 8 settembre 2010
    Sgominata associazione a delinquere tra italiani finalizzata al favoreggiamento dell'immigrazione clandestina
    La Guardia di Finanza di Verona ha arrestato 7 persone, di cui 5 cittadini italiani ed 1 comunitario, facenti parte di un'organizzazione che favoriva l'immigrazione clandestina attraverso la redazione di documenti falsi per ottenere permessi di soggiorno stagionali.

    L'associazione a delinquere, di carattere "transnazionale" e il falso, finalizzati al favoreggiamento dell'immigrazione clandestina, sono i capi di imputazione contenuti nella ordinanza di custodia cautelare emessa dal G.I.P. di Verona Dott. S. S.

    L'organizzazione, operante nel veronese e nelle province di Brescia e Bergamo, produceva documentazione falsa per indurre in errore lo Sportello Unico per l'Immigrazione, il quale, nel biennio 2008/2010, ha rilasciato permessi di soggiorno stagionali in agricoltura, della durata di sei mesi, ad almeno 500 extracomunitari (numero per difetto) di nazionalità indiana, pakistana e marocchina che non ne avevano titolo.

    Alcuni cittadini extracomunitari, facenti parte del sodalizio criminale, sono, allo stato, irreperibili.

    Le indagini, dirette dal pm dott. P. S. - Sostituto Procuratore della Repubblica di Verona - sono iniziate nei primi mesi del 2009: alcuni cittadini marocchini avevano denunciato un raggiro perpetrato da propri connazionali di cui sarebbero stati vittima.
    Questi erano stati contattati in Marocco e con la promessa di ottenere un regolare permesso di soggiorno in Italia, una sistemazione alloggiativa e un regolare posto di lavoro, avevano accettato di corrispondere ai propri connazionali una cifra variabile tra 7 e 9 mila euro.

    Entrati nel Paese regolarmente muniti del Visto dell'Autorità consolare italiana, rilasciato a seguito dell'invio dall'Italia del Nulla Osta da parte dello Sportello Unico per l'Immigrazione, corrisposta la somma richiesta dall'organizzazione, venivano abbandonati al loro destino.
    Non solo non lavoravano nelle aziende "dichiarate" richiedenti il loro ingresso, ma dopo essere stati alloggiati per pochi giorni due diverse abitazioni a Cerea e Casaleone in affitto a cittadini marocchini, venivano costretti con la forza ad abbandonare tali immobili.

    Le aziende agricole, presso le quali era stato dichiarato che avrebbero dovuto lavorare gli stranieri, erano di fatto inesistenti, oppure erano all'oscuro della vicenda e non avevano fatto richiesta di lavoratori stranieri.

    Gli extracomunitari che giungevano in Italia erano di fatto in regola per sei mesi, ma una volta scaduti i permessi di soggiorno stagionali, non vi era la possibilità d rinnovarli come previsto per ulteriori tre mesi e, di fatto, divenivano clandestini sul territorio nazionale.

    Gli accertamenti hanno scoperto un'attività criminosa ampia e complessa, con il coinvolgimento di numerosi soggetti, ognuno dei quali aveva un ruolo ben preciso e che ha replicato il modus operandi in centinaia di casi.

    I soggetti italiani, a capo dell'organizzazione, si avvalevano di intermediari di diverse nazionalità, in particolare Pakistani, Indiani e Marocchini. Questi a loro volta avevano dei referenti nei Paesi di origine che si occupavano di reclutare gli interessati a trasferirsi in Italia, oltre a riscuotere i pagamenti.

    Per la riuscita del progetto criminoso è stato fondamentale il ruolo ricoperto dal Presidente dell'UGL Coltivatori di Verona, G.F.: avvalendosi dell'opera di alcuni dei suoi collaboratori e stravolgendo la natura del rapporto della propria Associazione con la Prefettura, solo cartolarmente corretto, ha favorito il rilascio di centinaia di permessi di lavoro stagionali in agricoltura a soggetti che non hanno mai lavorato nei campi.

    Il giro d'affari dell'attività delittuosa è stato stimato in circa € 4.500.000. Sono in corso indagini finanziarie per ricostruire l'esatta entità che si ritiene possa essere ben superiore.

    Allo stato il GIP, Dott. S. S., ha disposto, il sequestro preventivo delle somme rinvenute sui conti correnti degli indagati fino a concorrenza del giro d'affari.

    Le attività sono tuttora in corso per individuare beni immobili, mobili ed aziende costituite per riciclare i proventi dell'attività illecita, da sottoporre anch'essi a sequestro.

    Nel 2009 nella Provincia di Verona sono stati rilasciati complessivamente 6.585 permessi di soggiorno stagionali

  2. #212

    Predefinito

    Lecce, 62 clandestini su uno yacht: Gdf arresta due scafisti

    Lecce - (Adnkronos) - Per i due scafisti è scattato l'arresto, mentre gli extracomunitari sono stati condotti a Otranto per l'identificazione. Inoltre l'imbarcazione è stata messa sotto sequestro.

    Lecce, 10 set. (Adnkronos) - La Guardia di Finanza di Lecce ha arrestato due scafisti turchi che trasportavano a bordo di uno yacht 62 extracomunitari. Un aereo del Gruppo Esplorazione Aeromarittima del Corpo aveva intercettato, a 50 miglia dalla costa Salentina, un'imbarcazione sospettata di essere adibita al traffico di esseri umani. Il monitoraggio e' stato costante sino a quando il natante non ha fatto ingresso nelle acque italiane a sud del Capo di Santa Maria di Leuca, dove tre guardacoste d'altura delle Fiamme Gialle hanno intimato all'imbarcazione di fermarsi.


    Il comandante dello yacht, con una serie di manovre, ha cercato di impedire lo svolgimento delle attivita' di polizia e, solo dopo numerosi tentativi, ha desistito dal proseguire. La Guardia di Finanza ha cosi' potuto constatare che sull'imbarcazione viaggiavano 62 clandestini.


    Per i due scafisti e' scattato l'arresto, mentre gli extracomunitari sono stati condotti a Otranto per l'identificazione. Inoltre l'imbarcazione e' stata messa sotto sequestro. L'attivita' e' stata condotta dal Comando Provinciale di Lecce, in stretta collaborazione con il Gruppo Aeronavale di Taranto e del Reparto Operativo Aeronavale di Bari.

  3. #213
    Utenti Storici L'avatar di Ermesgdf
    Data Registrazione
    Apr 2010
    Messaggi
    5,986

    Predefinito

    Reggio Calabria, 10 set. (Adnkronos)
    I funzionari dell' Ufficio delle Dogane di Gioia Tauro, con la collaborazione dei militari della Guardia di Finanza, hanno sequestrato 460.000 articoli da cancelleria per bambini e ragazzi.

    I prodotti recavano marchi contraffatti nazionali e internazionali, tra i quali Spiderman, Hello Kitty, Barbie, Tom & Jerry, Dragonball Z, Bakugan, Batman, Transformers, Winx, Real Madrid, Manchester United, Barcellona, Chelsea, Milan, Casio, Staedtler.

    La merce, proveniente dalla Cina, era destinata al mercato libico.
    Clicca qui per il regolamento di MF


    VUOI AVERE INFORMAZIONI SUI CONCORSI IN GDF? CLICCA QUI
    VUOI CONSULTARE I THREAD DEI CONCORSI PRECEDENTI? CLICCA QUI

  4. #214
    Utenti Storici L'avatar di The Wizard
    Data Registrazione
    Jul 2008
    Messaggi
    5,340

    Predefinito

    Importante operazione della Guardia di Finanza di Cremona nel contrasto alle frodi fiscali: le indagini, svolte sotto la direzione della locale Procura della Repubblica e sviluppate attraverso moduli investigativi ed ispettivi particolarmente penetranti ed approfonditi, ha portato alla scoperta di un vasto e ben articolato dispositivo evasivo il cui funzionamento faceva perno sul meccanismo della emissione e/o annotazione di fatture per operazioni inesistenti.
    Per leggere l'articolo completo clicca qui

    Video allegato:

    <<State attenti ! Qualcuno potrebbe cercare di vendervi la fontana di Trevi. E magari riuscirci.>>
    U.R.

    **** Regolamento MilitariForum ****

  5. #215
    Bannato
    Data Registrazione
    Mar 2010
    Località
    Rome forever
    Messaggi
    1,475

    Predefinito

    Comando Provinciale Firenze - 15 settembre 2010

    Dalla Cina in Italia in violazione della normativa sulla sicurezza dei prodotti

    I finanzieri del Gruppo di Firenze hanno individuato, in Sesto Fiorentino, una società di commercio all'ingrosso di prodotti elettrici ed elettromagnetici privi dei requisiti essenziali di sicurezza.
    Sono statti sottoposti a sequestro amministrativo complessivamente 15.220 articoli.
    Titolare della società era un giovane cinese 30enne. Questi nel 2008 aveva preso in locazione un ampio capannone nella zona dell'Osmannoro - Sesto Fiorentino dove commercializzava una quantità enorme di diversi apparecchi elettronici ed elettromagnetici tutti "Made in Cina". Il fabbricato era stato attrezzato per lo stoccaggio.
    Una parte del capannone era dotata di scaffalature per l'esposizione dei prodotti agli acquirenti.
    All'atto dell'intervento delle Fiamme Gialle fiorentine, il magazzino e gli scaffali dell'esercizio commerciale erano ricolmi di merce completamente priva della marcatura CE, della dichiarazione di conformità CE, nonché delle indicazioni ed istruzioni in lingua italiana ai consumatori ed agli utenti.
    Si spaziava dagli minifrigo "usb" alle calcolatrici, dalle lampade copricapo ai minilend, dalle scope rotanti ai mouse wireless, dalle sveglie ai money detector, dalle telecamere ai ventilatori "usb", dalle cuffie e auricolari alle card reader, dai diffusori di profumo "usb" ai miniacquari, dalle tavolette grafiche ai carica batterie, dai massaggiatori ai digital video.
    La società aveva un alto volume d'affari (ultimo V.A. oltre € 300.000).
    La merce era venduta a prezzi molto concorrenziali, con differenze che raggiungevano oltre la metà del prezzo di vendita di prodotti regolari.
    Gli acquirenti erano sia ambulanti che negozianti che immettevano in consumo tali oggetti a bassissimo costo.
    L'azione repressiva si inquadra nel contesto dei controlli sulla sicurezza dei prodotti, con particolare riferimento ai prodotti elettrici ed elettromagnetici che non risultano omologati agli standard CE e che possono causare gravi incidenti alle persone.
    Ancora una volta si sottolinea come questi articoli, nel caso non siano osservate le prescrizioni internazionali sugli standard di sicurezza, possono essere molto pericolosi per la salute umana infatti si possono incendiare, rilasciare scariche elettriche nonché liberare sostanze nocive.
    Tutta la merce è stata sottoposta a sequestro amministrativo. Il titolare è stato sanzionato con una pena pecuniaria pari a € 21.360.

  6. #216

    Predefinito

    Gdf Trani in azione a Ruvo di Puglia, sequestrato un opificio
    Giovedì 16 Settembre 2010

    Militari della Compagnia Guardia di Finanza Trani, all'esito di specifici controlli, hanno sequestrato in agro Ruvo di Puglia (Ba) un intero complesso industriale facente capo ad una società, operante nel settore della lavorazione della carta, esteso su di un'area di complessivi 6 mila metri quadrati.

    Nel dettaglio, i militari, dalla disamina della documentazione, prodotta presso i competenti uffici comunali, hanno accertato che lo stabile era stato edificato senza titoli autorizzativi obbligatori, contravvenendo al vincolo di destinazione d'uso nella fattispecie agricolo vigente per la zona.

    L'attività ha permesso di sequestrare inoltre, tutte le attrezzature industriali e i beni strumentali riconducibili all'attività imprenditoriale esercitata. Il rappresentante legale della società è stato denunciato all'autorità giudiziaria per abusivismo.
    (il giornale di trani)

  7. #217

    Predefinito

    Già Milano, 16-17 settembre:
    Giussano-Verano - Ci sono due veranesi e un giussanese fra gli arrestati per detenzione di sostanze stupefacenti dalle Fiamme Gialle. I militari del Gico del Nucleo pt Milano hanno bussato prima alla porta di Mauro Sabbatini, 41 anni, residente a Verano con la moglie Simonetta Airoldi. Qui i militari hanno rinvenuto quasi 45 chili di droga. Per la donna scattano le manette. Al momento dell'arresto, il marito si trova all'estero. Al rientro in Italia viene a sua volta portato in carcere. Dopo il primo blitz, i finanzieri si sono spostati a Giussano a casa di Roberto Sabbatini, cugino di Mauro. Nell'ambito della stessa operazione, sono stati arrestati anche tre albanesi, di cui uno a Milano e altri due, senza fissa a dimora, sempre a Giussano nelle vicinanze dell'abitazione di Roberto Sabbatini. Analizzando gli spunti investigativi emersi, sono state condotte una serie di perquisizioni che hanno anche portato al rinvenimento di un revolver calibro 38 special con matricola abrasa in possesso di Mauro Sabbatini. In totale sono stati sequestrati complessivamente 68 chilogrammi di droga, 43 di eroina e 25 circa di cocaina, per un valore commerciale di due milioni di euro. I tre italiani e i due albanesi arrestati a Giussano si trovano ora nella casa circondariale di Monza, mentre il terzo albanese è in carcere a Milano. Sulla scia di questo intervento, nei giorni successivi le progressioni delle indagini portavano a un'altra irruzione, questa voltain Mariano Comense, dove le Fiamme Gialle si sono imbattute in un vero e proprio laboratorio per la lavorazione di sostanze stupefacenti, rinvenendo ingenti quantitativi di sostanze da taglio e circa un chilo e mezzo di eroina. L' “officina” era occultata all'interno di un autocarro, completa di presse idrauliche, forni e frullatori. Nei guai, in questo caso, sono finiti Enrico Morellini, 45 anni, e il fratello Giovanni, che di anni ne ha invece 53. Le forze dell'ordine si sono presentate all'autofficina E4a, tra via del Vettero e via Carducci, fra Cantù e di Mariano Comense. Nelle vicinanze c'era un container, che secondo gli inquirenti, è riconducibile ai due fratelli marianesi. Sotto, dentro un pacco, c'era la droga: in totale un chilo e mezzo di eroina, per un valore commerciale al dettaglio di circa 50mila euro. I finanzieri hanno immediatamente contattato il magistrato di turno alla procura di Como ed è scattato l'arresto per Enrico e Giovanni Morellini. Il valore complessivo della droga sequestrata, destinata al mercato lombardo, si aggira intorno a due milioni di euro. Due settimane fa la Gdf di Milano aveva arrestato a Cabiate altre tre persone, fra cui un giussanese, sempre per droga ma le due operazioni non sono collegate.

  8. #218

    Predefinito

    Lotta alle truffe on line
    Comando Provinciale Varese - 23 settembre 2010 ore 12.29
    Lotta alle truffe on line - Operazione congiunta G.diF. e Questura di Varese
    Il Nucleo di Polizia Tributaria della Guardia di Finanza e la Questura di Varese hanno dato esecuzione, nella giornata di ieri, a 5 ordinanze di custodia cautelare, emesse dall'A. G. di Busto Arsizio, delle quali tre in carcere e due agli arresti domiciliari, nei confronti di 5 persone che avevano costituito "un'efficiente" organizzazione truffaldina, basata sull'utilizzo di vari siti "internet" riportanti, come richiamo, le fotografie di avvenenti ragazze ed i recapiti telefonici necessari per concordare gli appuntamenti per presunte prestazioni sessuali a pagamento, solo promesse, ma mai fornite, salvo ottenere un congruo acconto sul prezzo pattuito, posto come condizione imprescindibile, ammontante, solitamente, dai 300 ai 500 €, corrispondente ad una percentuale dal 30 al 50% del totale.

    Il singolare stratagemma, con il quale sono stati raggirati, nel tempo, ad iniziare dal 2006, centinaia di clienti, si fondava su una presupposizione "psicologica", cioè sulla previsione che, difficilmente, i clienti truffati avrebbero denunciato i fatti, per timore di dover palesare le pattuizioni sugli incontri "piccanti", rivelando, così, profili della propria vita privata, che, con ogni probabilità, preferivano tenere nascosti.

    I siti "internet" utilizzati dai truffatori, alcuni dei quali strategicamente registrati negli Stati Uniti, riportavano, anche per rendere più interessante " l'offerta", simulate recensioni di clienti, che si mostravano pienamente soddisfatti per le qualità del "servizio" ricevuto.

    Gli artefici della truffa arrestati avevano la loro base operativa nell'area di Castellanza, Marnate e Legnano e conducevano i loro traffici truffaldini con una precisa ripartizione funzionale: due donne, parti del gruppo criminale, erano addette ai colloqui telefonici con "i clienti", ai quali si presentavano con pseudonimi falsi, che portavano avanti fino ad ottenere l'accredito degli anticipi sul prezzo stabilito, versati, per lo più, attraverso "vaglia postali" on-line, ma anche con la ricarica di carte prepagate "post-pay", ovvero di tessere telefoniche prepagate e spedizioni di denaro fatte utilizzando istituti di "money - transfer"; altri due sodali, fratelli delle "intraprendenti" telefoniste, si occupavano della gestione dei siti sul "web", mentre il rimanente complice provvedeva agli incassi degli acconti versati e alla loro successiva ripartizione, quale intestatario formale delle somme di denaro subdolamente carpite alle persone truffate.

    Le indagini sono state indotte da alcune denunce presentate dalle vittime della frode e dallo sviluppo di numerose segnalazioni di operazioni finanziarie sospette, nelle quali si evidenziavano consistenti movimenti di denaro non giustificati dal profilo dei beneficiari, pervenute al Nucleo di Polizia Tributaria di Varese, tramite l'Unità di Informazione Finanziaria della Banca d'Italia, che riceve, in prima battuta, le comunicazioni della specie dalle banche e degli istituti finanziari.

    I proventi illeciti, derivanti dalla manovra truffaldina, sono stati quantificati, considerando il periodo dal novembre 2006 all'ottobre 2009, in oltre € 650.000.

  9. #219

    Predefinito

    Scoperto un sistema di frode fiscale
    Gorizia, 27 set. (Adnkronos)
    I finanzieri del Comando provinciale di Gorizia hanno scoperto un sistema di frode, che ha permesso a due persone, di nascondere illecitamente al fisco oltre 4 milioni e mezzo di euro.

    Dalle attività investigative svolte dalle Fiamme Gialle isontine, è emerso che le società verificate avevano una stabile organizzazione e una diffusa operatività sul territorio nazionale.

    Per sfuggire al fisco italiano, la società aveva una residenza, rivelatasi poi fittizia, in Portogallo.

    Le condotte illecite venivano realizzate mediante l'effettuazione di attività in cantieri con un ciclo produttivo di lavorazione con una durata temporale superiore rispetto a quella prevista dalle convenzioni internazionali. In modo tale da evitare la doppia imposizione ed evasioni fiscali nei due paesi.

    In particolare, le attività economiche, dichiaratamente svolte in stati esteri, riguardavano prestazioni di servizio nell'ambito della cantieristica navale su imbarcazioni da crociera e di natura edile presso prestigiosi alberghi veneziani.

    I rappresentanti delle aziende, che hanno omesso di presentare le previste dichiarazioni ai fini degli obblighi tributari relative agli ultimi tre anni, sono stati anche deferiti alla competente locale autorità giudiziaria.

  10. #220

    Predefinito

    Sgominato sodalizio dedito al traffico internazionale di stupefacenti
    (AGI) - Perugia, 28 set.
    L'operazione è partita nel dicembre del 2008 e ha disarticolato un ''agguerrito sodalizio criminale'' dedito al traffico internazionale di sostanze stupefacenti.

    Le 22 persone sono state arrestate nel corso di un blitz che ha visto impiegati oltre 150 uomini delle Fiamme gialle.

    Durante l'attività investigativa, durata quasi due anni, i finanzieri hanno sequestrato 27 kg cocaina pura, per un valore di 20 milioni di euro e 48 kg marijuana, per un valore di 600 mila euro, arrestando 19 corrieri ingaggiati per il trasporto della droga dal Belgio e dall'Albania e sequestrando valori in contanti per 11mila euro e più di 600 autovetture fittiziamente intestate a prestanome ed utilizzate nella quasi totalità da narcotrafficanti per l'occultamento e il trasporto della droga.

    Tra queste un Porsche Cayenne 4500 anch'esso utilizzato per il trasporto della droga.

    Nel corso delle indagini gli inquirenti si sono imbattuti anche in un rapimento a scopo estorsivo, avvenuto in Belgio, del fratello di un affiliato, di nazionalità albanese, colpevole di non aver onorato un debito contratto per l'acquisto di una grossa partita di droga nonchè il tentativo di omicidio, anch'esso verificatosi in Belgio, del capo dell'organizzazione criminale che veniva gravemente ferito con tre colpi d'arma da fuoco all'interno di un bar di Anversa.

    Questi episodi sono stati monitorati e ricostruiti in strettissima collaborazione con il Ministero dell'Interno, direzione centrale per i servizi antidroga, che ha provveduto all'attivazione dell'organo collaterale belga tramite rogatoria gestita dalla magistratura perugina con i sostituti procuratori G. M., G. P. e C. C..

    L'indagine, condotta dai finanzieri del Gico di Perugia, è il frutto di un intenso e delicato lavoro investigativo che ha impegnato i militari in complesse intercettazioni telefoniche ed ambientali, radiolocalizzazioni satellitari, appostamenti, pedinamenti ed interventi repressivi su diverse aree del territorio nazionale.

    I molteplici riscontri investigativi accertati dai finanzieri hanno permesso alla Direzione distrettuale antimafia di richiedere 22 ordini di custodia cautelare in carcere per altrettanti soggetti, tutti di nazionalità albanese, ritenuti responsabili di associazione finalizzata al traffico internazionale di sostanze stupefacenti.

    Per nove di questi, residenti all'estero, sono stati emessi i previsti mandati d'arresto europei, eseguiti tramite l'Interpol.

    L'organizzazione era ben radicata a Perugia e su tutto il territorio umbro con ramificazioni in Abruzzo, Marche, Emilia Romagna e Lombardia.

    Parallelamente sono già state avviate le investigazioni per pervenire alla confisca di tutti i beni del sodalizio criminale

Segnalibri

Permessi di Scrittura

  • Tu non puoi inviare nuove discussioni
  • Tu non puoi inviare risposte
  • Tu non puoi inviare allegati
  • Tu non puoi modificare i tuoi messaggi
  •