EQUIPAGGIAMENTO PERSONALE.
Tute da lavoro: si possono trovare in commercio molte tute specifiche in materiale ignifugo e* termoisolante il cui costo però ne rende poco realistico l’uso per il volontariato.* Trovano soddisfacente impiego le tute in cotone (100% da evitare categoricamente le tute in poliammide o simili) intere con rinforzo sulle gambe. La tuta deve avere maniche lunghe per proteggere le braccia da spine e calore. Alla base i pantaloni devono essere dotati di un elastico o meglio di un sistema tipo "veltro" per chiuderli sugli scarponi, inoltre la tuta dovrebbe essere dotata di almeno un a tasca con chiusura. Il colore deve essere rosso o arancione e non "mimetico", infatti tutti devono essere ben visibili a distanza per motivi operativi e di sicurezza. Si possono poi applicare bande fluorescenti su braccia e schiena per essere visibili di notte.
E’ importante che la tuta si possa indossare velocemente, e che abbia la chiusura lampo protetta. Sotto la tuta va sempre indossata una maglietta di cotone.
Guanti: le mani durante lo spegnimento del fuoco sono la parte del corpo più esposta al calore e al pericolo di piccole ustioni, ferite, vesciche; per la loro protezione si* usano guanti da lavoro in cuoio o in tela e cuoio, ne esistono modelli che proteggono anche parte dell’avambraccio (alla "moschettiera"). Poiché si possono perdere molto facilmente bisogna dotarli di un occhiello ed un anello per appenderli alla cintura quando non si usano.
Cinturone: di tela o di cuoio molto largo, dotato di anelli o moschettoni, serve per portare la borraccia, i guanti, eventualmente il casco o la radio o la roncola nel suo fodero.*
Borraccia: ogni volontario deve avere con sé una borraccia da un litro, piena d’acqua, portata a tracolla o alla cintura. Il sole estivo, il duro lavoro fisico, il calore del fuoco disidratano in breve tempo ed in queste condizioni si arriva a bere più di un litro d’acqua l’ora .Per ovviare alla perdita di sali dell’organismo e alla conseguente stanchezza si può aggiungere all’acqua un integratore salino o si possono portare a parte delle tavolette di integratore per uso sportivo.
Casco: da lavoro, bianco o giallo, è ingombrante nella vegetazione intricata ma protegge da eventuali* cadute di rami o sassi dall’alto o più comunemente da movimenti maldestri. Ci sono caschi dotati di visiera trasparente che protegge il viso dal calore, questa però è piuttosto ingombrante. Allo stesso scopo si possono usare degli occhiali da lavoro a maschera che proteggono gli occhi anche da fuliggine e in parte da fumo. Si ricorda che comunque è bene conservare una pronta sensibilità al calore che permetta di allontanarsi in tempo da* zone pericolose. Chi utilizza la motosega o il decespugliatore deve invece indossare un casco con l’apposita visiera in rete metallica per proteggersi dalle schegge prodotte da questi attrezzi.
Fazzoletto: un grande fazzoletto umido portato sul viso può proteggere dal calore e dalla fuliggine, in parte anche dal fuoco; la sua efficacia non è molta ma è semplice portarlo al collo.
Maschera antifumo: di gomma con filtro rinnovabile (ogni otto ore circa); anche se non sono specifiche per il fumo si possono usare quelle per i vapori organici, sono più efficaci del fazzoletto o delle mascherine usa e getta, riducono molto l’irritazione e l’inalazione di sostanze organiche nocive e di fuliggine .Non hanno però efficacia nei confronti di molecole più piccole quali gli ossidi di azoto o il monossido di carbonio e per questo motivo bisogna comunque astenersi dal permanere nelle zone invase dal fumo pur avendo una maschera. Quando si ripone la maschera, va conservata in un contenitore chiuso o in una busta di plastica.
Torcia: molto comode quelle piatte rettangolari con una pila da 4,5 V, che si portano in tasca facilmente. E’ bene portarla quando si prevede di dover restare anche dopo il tramonto. Se non fossero costosi si potrebbero usare i cosiddetti "frontalini" elettrici da speleologo, da portare sul casco in modo da avere le mani libere.
Bisaccia o zainetto: fa parte dell’equipaggiamento personale ma non si porta sull’incendio, si lascia presso il coordinatore dei volontari contiene qualche indumento di ricambio, una felpa, una giacca a vento, eccetera ( quando si torna dal fuoco si è sempre fradici di sudore e acqua). Nella bisaccia ci sarà anche qualche cosa da mangiare e da bere, la torcia, lacci per scarpe e altri oggetti personali. L’ingombro deve essere minimo e sulla bisaccia deve essere scritto il nome del proprietario per esaudire richieste.
Coltellino da campeggio: non è indispensabile, ma è meglio che qualcuno della squadra lo abbia con se
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