Originariamente Scritto da
il_vecchio07
[/COLOR]PER GOLLUZ
Tanys ti ha già in parte risposto. Ma vedo che non hai ancora parlato con il tuo responsabile NAAPro altrimenti avresti avuto argomenti con i quali controbattere alle osservazioni che ti sono state rivolte. Comincio col dire che chi ti ha avanzato gli argomenti da te elencati è evidentemente ignorante (nel senso che ignora) sia la Storia che le Convenzioni che reggono la materia.
Vediamo punto per punto restando nella nostra realtà piemontese:
1) “Il CM va bene se non vuoi fare nulla e ti diverti a gironzolare per il campo". Lo stesso si potrebbe dire anche delle altre componenti dellla CRI ma sarebbe un’affermazione qualunquista. Vai in base a Settimo ed osserva i militari che gestiscono i servizi. Alcuni sono richiamati ma la maggior parte sono in congedo. Noterai che manca poco che corrano sui muri. Vai a vedere l’Infermeria aeroportuale a Caselle e vedrai cosa significa servire la Croce Rossa come militari. Ho passato qualche mese in Abruzzo e ti posso garantire, prove fotografiche disponibili, che i soli ad essere in condizione 7/24 erano i militari. Sicuramente indispensabile il contributo di VdS e Pio ma senza il CM il campo di Centicolella non ci sarebbe stato. Infine: se la Base di Settimo esiste è grazie a uomini come il Mar.Ca. Schintu e la Base Logistica si è portata dietro anche il CIE
2) "Non credi che il termine militare affiancato a croce rossa sia un ossimoro?". Al contrario. La Croce Rossa è nata proprio per essere ausiliaria delle FF.AA ovvero dei pubblici poteri. La stessa Convenzione (vedere i commentari di Jean Pictet) prevede che il volontario di CR in ausilio alle FF.AA del suo paese vesta l’uniforme della Sanità militare corredata, possibilmente, di specifiche insegne. A conforto della correttezza formale e sostanziale della nostra posizione, ricordiamo che anche altre Società Nazionali prevedono l’indosso dell’uniforme militare da parte della componente ausiliaria mentre altre ancora conservano l’uniforme di tipo militare quale uniforme di rappresentanza
3) "Tutte le attività che puoi svolgere come militare le puoi effettuare benissimo anche nelle componenti civili. Inoltre, i militari sono tenuti ad indossare la nuova divisa rossa in ogni attività svolta di concerto con le altre componenti CRI, a meno che non siano affiancati dalle FF.AA., e solo in casi particolarissimi quali le missioni all'estero, che peraltro puoi svolgere pienamente anche come componente civile". Non è così. Le attività ausiliarie verso le FF.AA sono deputate alle due componenti militari. L’uso dell’uniforme è regolato dal regolamento SMD-G 010 e prevede numerosi casi nei quali è previsto l’indosso. Per quanto riguarda le missioni all’estero non tutte sono aperte alle componenti civili. Non dimentichiamo che ad Haiti il grosso del personale è militare
4) "Vedrai che presto ti passerà la voglia di indossare la vegetata, dato che dovrai ogni volta richiedere l'autorizzazione al comandante del campo almeno 20 giorni prima, e questa verrà concessa solo in casi estremamente specifici". Falso. La disposizione, rimasta in essere per alcuni mesi, prevedeva un anticipo di una settimana e non 20 giorni. Attualmente siamo ritornati alla precedente procedura e quindi, come previsto da regolamento, si avanza la richiesta e, a fronte di casi di urgenza, si ottiene l’autorizzazione nel giro di pochi giorni se non di poche ore. Aggingo che per le Festività previste a norma di SMD-G 010 non serve neppure l’autorizzazione ma è sufficiente inviare comunicazione al Comando
5) "Sai che a Solferino i militari in mimetica non hanno potuto sfilare, per non urtare la sensibilità degli altri comitati internazionali di Croce Rossa?". Vero: i militari sono stati costretti a spogliarsi dell’uniforme, peraltro regolarmente autorizzata dai vertici militari, con l’alternativa di non poter partecipare. Al riguardo ho avuto un’acceso scambio di messaggi con il Commissario Straordinario. Sicuramente la ragione non risiede nella sensibilità delle altre Società Nazionali, dal momento che per una vita a Solferino ci hanno sempre visti in uniforme e dal momento che alcune di esse mantengono una componente militare
6) Il CM, in fin dei conti, ha una propria specificità? Perché la logistica campale, di cui si dovrebbe occupare, è in effetti appannaggio anche delle altre componenti CRI e, più in generale, della protezione civile. La specificità risiede nella sua speciale condizione di ausiliarietà. Risiede nel fatto che, sempre restando in casa nostra, i militari hanno capacità di reagire a tempo zero rispetto alle maxi emergenze ed infatti a meno di 24 ore dal sisma in Abruzzo la colonna cucina del I Centromiles era operativa e sfornava pasti a Centicolella: i VdS ed i Pio sono arrivati con gli scaglioni successivi. Risiede nel fatto che le squadre militari, almeno quelle del I Centromiles, sono costituite da gente che lavora assieme da anni e si consoce perfettamente (spirito di Corpo)
7) I militari: sono fanatici, esaltati, fissati con l'uniforme quasi fosse un feticcio, etc... Sicuramente fra di noi ci sono tanti “abusivi”, tanti sbrchati e tanti fancazzisti. Ma queste sono categorie, consolati, trasversali in seno alla fauna di Croce Rossa. Gente così ne troverai in tutte le componenti. Oh.... lo sai che uno degli “inventori” ed animatori del servizio di strada a Torino è un Sergente Maggiore del C.M.?
Ho rubato il mestiere al tuo Responsabile NAAPro ma sono sicuro che non me ne vorrà. Se vuoi vedere un po’ di foto su cosa offra il servizio nel Corpo Militare vai su FB e te ne farai un’idea. Ti dico solo che se lo fai seriamente e non come un gioco è un impegno duro, faticoso e che richiede stabilità, buoni nervi, senso di responsabilità, senso della disciplina e capacità di inserirsi in gruppi organici ed organizzati. Se non sei così è meglio se ti limiti ad una onorevolissima militanza nelle componenti civili
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Dom, alla Regal Torino, fino a poco tempo fa partecipavano anche gli stand delle FF.AA ;-)
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