Originariamente Scritto da
Orange
Discussione interessantissima.
Prima di tutto pero' vorrei invitare ad usare dei toni calmi ed educati, senza nessuna polemica.
Se il nostro giovane amico Owens dice di aver fatto autenticare la firma in comune, non vale la pena di dire che "non é possibile".
Riguardo questo argomento invece, visto che se ne parla in una sezione che deve dare informazioni sulla Legione, e quindi anche sul suo arruolamento, sarebbe il caso di dare delle informazioni chiare, e non delle idee o quello che si pensa.
Sarebbe interessante che qualcuno di competente spiegasse un po' la posizione di un italiano che si arruola in Legione.
Non la sua idea, o cosa c'é scritto nella Costituzione o cosa ne pensa, ma quale é la posizione "ufficiale".
Io non so cosa dire.
Penso che, quando c'era il servizio militare di leva, si aveva l'obbligo di assolvere agli obblighi della leva appunto, ed una volta finito il prorpio servizio militare si era liberi di andare dove si voleva.
Pero', ripeto, non so cosa dire esattamente, ed é veramente inutile dire cosa é scritto nella Costituzione, perché, come tutte le leggi di tutti i paesi del mondo, i principi espressi si prestano a delle interpretazioni.
Quello che so di sicuro, é che per esempio, in Polonia era vietato arruolarsi in Legione (anche perché la Polonia faceva parte del patto di Varsavia, e quindi un polacco che si arruolava in Legione, si arruolava in un esercito nemico appartenente ad un paese nemico), ed i Polacchi che si arruolavano, lo facevano realmente mantenendo il massimo riserbo sulla loro identità, e quando partivano in licenza a casa loro, avevano sempre il timore di poter essere smascherati e finire "male".
In Italia non ho mai sentito di questo problema.
Io stesso non ho mai nascosto quello che facevo.
Eppure, in questi anni, ho continuato a frequentare delle persone che sono sicuramente al corrente delle leggi italiane e che mi avrebbero sicuramente messo in guardia se avessi potuto avere il minimo problema.
Parlo di alti funzionari dello Stato, evidentemente non sto a fare i nomi : da funzionari della Squadra Mobile di Venezia, al prefetto di un'altra città (non Venezia), ad uno dei questori di Roma, ad un alto funzionario della Corte dei Conti, un Maggiore, un Generale della Guardia di Finanza, un Maggiore dei Carabinieri.
Tutta gente che mi conosce da tanti anni, alcuni da qualche decennio, eppure nessuno ha mai sollevato il minimo problema (non per perseguirmi o arrestarmi) ma nemmeno per mettermi sul chi vive ed allertarmi su un possibile problema.
Senza contare tutte le volte che in Italia sono stato controllato dalla Polizia o dai Carabinieri sulla strada, o in stazione a Ventimiglia, quando c'era ancora la frontiera, e sono sempre stato trattato come un "collega", non solo con molto rispetto (cosa normale da parte delle Forze dell'Ordine italiane), ma anche con evidente simpatia, collaborazione ed amabilità.
Ecco perché penso che si dovrebbe evitare di dire quello che ci passa per la testa o delle idee che abbiamo, senza conoscere esattamente la materia.
Questo argomento é sicuramente interessante.
Sicuramente nella Costituzione c'é scritto tutto quello che c'é scritto, ma ci deve essere sicuramente una spiegazione al fatto che nella vita reale, nessuno é perseguito per servire in Legione Straniera.
Più che una discussione, (anche perché non c'é niente da discutere se c'é una legge che parla !!!! ), vorrei avere una spiegazione chiara da parte di un addetto ai lavori, meglio di tutti un professionista della giurisprudenza.
Ciao
Orange
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