Disponibilissimo a fornire chiarimenti.
Ah, anzitutto mi scuso per aver scritto <<deficenza>> e non <<deficienza>> nel messaggio precedentemente inviato a Gagliardi: la rapidità di digitazione mi rende anche più ignorante di quanto io già non sia.
Per quanto riguarda ciò che ho scritto, vorrei chiarire riprendendo il messaggio che ti ho scritto in risposta: secondo me, parte di ciò che una persona con cittadinanza italiana potrebbe cercare nella Legione Straniera, potrebbe, volendo, trovarlo anche nelle FF.AA. del proprio Paese. La coerenza di cui parlo e la carenza di tale caratteristica - le quali cose, se ancora la lingua mi è d'appoggio, non sono certo presentate in maniera offensiva, dal momento che, sempre sermone adiuvante, ho scritto che <<pare>> essere poco presente in coloro che, da cittadini e militari, dovrebbero, anzitutto, avere a cuore la Patria e ciò che le rende servizio. Chiamatemi romantico o, semplicemente, ignorante, ma sono ancora dell'idea che portare le armi e servire con le armi in pugno sia, anzitutto, un dovere per il cittadino, in quanto parte integrante del suo essere parte di una Res Publica. Da qui, la necessità di scoraggiare il servizio per altri Paesi, in quanto non sempre gli interessi del tuo sono in armonia con gli interessi dello Stato ospite. Poi, per carità, se qualcuno si sente offeso da parole espresse con diplomazia, chiedo perdono e prometto di non incorrere nuovamente nell'errore di forzare la sensibilità altrui. Probabilmente, sono abituato a sentirmele dire, quindi non applico un gran filtro al mio sermone: svolgo una di quelle mansioni che, almeno in Italia, chiunque si sente in grado di eseguire molto meglio di coloro che fanno tale lavoro di professione e, senza alcuno schermo dettato dalla buona educazione (e nemmeno dal buonsenso), si sentono in dovere di farti sentire un rifiuto organico della peggior specie, quasi guidati da un'investitura divina volta a dimostrarti che razza di lavoro del menga tu faccia e di come il consiglio di un autentico professionista non del tuo mestiere valga assai di più della tua propria esperienza e preparazione sul campo e in accademia. Ripeto: se qualcuno si è sentito offeso dalle mie parole, chiedo umilmente perdono e, con la solerzia che mi contraddistingue, vorrei farne ammenda.
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