Originariamente Scritto da
Orange
Domanda molto interessante.
Quell'uomo mi aveva dato fiducia e mi aveva trattato da uomo.
I soldi? Siccome non li avevo utilizzati, quando sono rientrato li ho restituiti.
Come mi sono sdebidato?
Facendo il mio dovere, eseguendo il lavoro da fare con la preoccupazione dei minimi particolari, comportandomi in modo che lui sapesse che in qualsiasi occasione, non avrebbe dovuto girarsi per vedere se ero con lui. Non avrei mai potuto deluderlo né abbandonarlo, e lui lo sapeva, e penso che la fedeltà assoluta sia un qualche cosa a cui ogni ufficiale aspira.
Un aneddoto : durante uno stage alquanto duro di combattimento in montagna, io ero il suo trasmettitore, quindi sempre a contatto strettissimo.
Già dalla prima settimana, mi ero fatto una vescica parecchio grossa dietro il tallone d'achille destro, proprio all'altezza del tendine. La seconda settimana di stage, ho provato a rappezzarmi al meglio, senza chiedere di marcare visita, altrimenti avrei probabilmente dovuto lasciar perdere la fine dello stage, perché i medici del reggimento dell'esercito regolare mi avrebbero fatto smettere di portare gli scarponi da montagna. Alla fine della seconda settimana, abbiamo fatto l'esercitazione finale su due giorni, con marcia, scalata, combattimento e marcia di esfiltrazione (si dice cosi'?). E' stato duro duro: la vescica era diventata una piaga aperta che spurgava, puzzava, e tutto il tallone ed il polpaccio e lo stinco destro erano di un rosso scuro viola e facevano male. Alla fine della seconda giornata, eravamo arrivati all'ultima scalata da fare prima di raggiungere i veicoli che ci avrebbero riportati in caserma. Ogni tanto, perdevo il contatto con il capitano, ed una volta mi ha detto "Pedro, hai la radio ed ho bisogno di te." Quando siamo arrivati alla fine, il capitano si é girato verso di me e mi ha detto che andava tutto bene e che avevamo finito. Meccanicamente gli ho chiesto conferma se aveva ancora bisogno di me. Nel momento in cui mi ha detto di no, ho lasciato che il mio cervello ascoltasse ancora il dolore che tormentava il mio corpo e sono svenuto. A costo di andare su con i denti, non avrei voluto lasciarlo mai!
(tra parentesi giusto per dire che sono stato evacuato in ambulanza ed ho fatto una settimana di ospedale perché la vescica si era infettata, e l'infezione era partita lungo la gamba ed arrivava sotto al ginocchio)
Durante i combattimenti di quattro mesi in Repubblica Centro Africana, ero il suo trasmettitore, ed anche li' abbiamo fatto delle cose insieme, per cui il mio capitano sapeva che mai e poi mai lo avrei lasciato in difficoltà, e lo avrei seguito in ogni caso. Si era creata una grossa complicità!
Una volta durante uno scontro a fuoco, si era tolto l'elmetto per mettere il Kepi', dicendo che il nemico di fronte avrebbe capito di avere a che fare con degli uomini che non temono la morte. Al che mi sono tolto l'elmetto anche io ed ho messo il berretto verde, dicendogli che per fare paura al nemico non serviva un ufficiale (il kepi') ma ci voleva un legionario (il berretto verde)
Un uomo veramente speciale. Umile, coraggioso, vero. Terminati i combattimenti a Bangui, aveva fatto delle cose per cui é stato decorato della Legion d'Onore, una medaglia di un valore enorme, per meriti di guerra.
Quando ha finito il suo comando ed é stato trasferito, gli ho mandato gli auguri di Natale a Parigi dove era stato assegnato allo stato maggiore. Dopo qualche giorno ho ricevuto la sua risposta, in una grande busta dove mi aveva mandato la lettera di attribuzione della sua Legion d'Onore, dicendo che la sua decorazione mi apparteneva di diritto!!
Un grande ufficiale e un grande uomo.
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