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Risultati da 41 a 50 di 372

Discussione: Operazioni compiute dalla Polizia di Stato.

  1. #41
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    Brindisi: traffico di esseri umani, 30 arresti

    controllo di polizia sugli immigratiErano circa 50 a settimana gli stranieri che riuscivano a introdursi clandestinamente in Italia - partendo dalla Turchia e passando per la Grecia - attraverso i porti di Brindisi, Bari, Ancona e Venezia nascosti a bordo di camion caricati su navi in servizio di linea Grecia-Italia o, in alcuni casi, a bordo di vecchi gommoni. Dopo venivano portati in varie regioni d'Italia nonché in alcuni Paesi dell'Unione Europea.

    Stamattina la Squadra mobile di Brindisi, in collaborazione con il Servizio centrale operativo e la Direzione centrale anticrimine, ha arrestato 30 persone responsabili di traffico di esseri umani e favoreggiamento dell'immigrazione clandestina. Gli arresti sono stati compiuti a Brindisi, Roma, Bolzano, Treviso, Venezia, Padova e Foggia. Tra gli indagati tutti curdi e iracheni tranne un'unica donna italiana.

    L'operazione denominata "human carriers", iniziata più di un anno fa, ha permesso di scoprire un traffico di persone provenienti per lo più dalla Turchia e dall'Iraq che fruttava agli organizzatori dai 3 mila ai 6 mila euro a immigrato.

    La base operativa dell'organizzazione criminale era a Roma dove è stata arrestata una donna, l'unica italiana coinvolta. Dalla capitale venivano gestiti i flussi clandestini: all'immigrato, dietro il pagamento di enormi cifre, veniva dato il supporto per organizzare il trasferimento verso Francia, Germania, Inghilterra e altri Paesi europei. Il viaggio veniva di volta in volta organizzato in base al rischio di essere intercettati dalle varie Polizie europee o alla disponibilità economica delle persone interessate.

    Dal sito ufficiale della PdS

  2. #42
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    Rapinatori arrestati

    Specializzati nell'assalto alle autovetture, tre rapinatori, sono stati arrestati questa mattina dalla Squadra mobile di Napoli. I tre pregiudicati sono accusati di furto, rapina e estorsione. Spesso i tre malviventi, per poter sopraffare le loro vittime, adottavano la tecnica del lancio del sasso dal cavalcavia sulle autovetture in transito.

  3. #43
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    che maledetti
    agente scelto Polizia Penitenziaria

  4. #44
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    A distanza di un anno dall'operazione di Polizia denominata «Gheppio» e a conclusione di indagini dirette e coordinate dalla Dda di Caltanissetta, i poliziotti della sezione Criminalità organizzata della Squadra mobile nissena e del commissariato di Gela hanno arrestato Maurizio Saverio La Rosa, 41 anni, già detenuto presso la casa circondariale di Agrigento. Il provvedimenti di custodia cautelare in carcere è stato emesso dal gip di Caltanissetta, Marcello Testaquadra. La Rosa è ritenuto responsabile di aver messo in atto, nell'agosto del 2008, un pesante tentativo di estorsione ai danni di un imprenditore gelese del settore edile, costringendolo con minacce a consegnargli una rilevante somma di denaro e ad affidare in subappalto lavori edili alle ditte vicine a Cosa nostra. L'imprenditore ha ammesso di essere stato avvicinato dall'uomo, collaborando con l'autorità giudiziaria. Ad incastrare La Rosa ci sono anche le dichiarazioni degli ultimi collaboratori di giustizia, in particolare quelle rese da Carmelo Barbieri e da Crocifisso Smorta, che, spiegano gli investigatori, «hanno delineato la figura criminale di La Rosa, incaricato nel 2008 di raccogliere il pizzo a Gela presso gli operatori economici della città». Un'attività che gli aveva permesso di essere 'nominatò reggente della famiglia gelese di Cosa nostra, anche in virtù del fatto che altri soggetti erano stati tratti in arresto.

    Da:http://www.leggo.it/articolo.php?id=58144

  5. #45
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    MILANO - Un boss delle malavita giovane e bello, l'affascinate figlia di un produttore cinematografico, un sequestro, un flirt. Sembra il canovaccio di un film, ma non è così. Questi sono i personaggi di una storia vera che, entrata nella cronaca alla fine degli anni '70 con grande scalpore, ha segnato oggi un ultimo capitolo, con l'arresto di Daniel Nieto dopo 22 anni di latitanza. Lui, francese di origine corsa, oggi ha 63 anni. A tradirlo è stato un tatuaggio sul collo, un geco verde e nero. Il geco, come i cinque puntini tatuati sul dorso della mano tra pollice e indice, è stato in un certo periodo una delle figure che i carcerati si facevano tatuare sul corpo. Un agente della Polfer, sul treno Milano-Ventmiglia, si è insospettito vedendolo su quel signore anziano, che oggi risulta residente a Cadolive, in Francia, padre di due figlie e nonno di cinque nipoti. Così ha chiesto un controllo che ha portato all'identificazione: trent'anni fa Daniel Nieto era il boss del clan dei Marsigliesi, banda che operava tra Francia e Italia con rapine, sequestri e traffico di droga, forse con legami con gruppi eversivi di estrema destra, e che anche più di altre organizzazioni criminali, è rimasta avvolta da una certa aura di mistero, alimentata anche da un noto film interpretato da Jean-Paul Belmondo e Claudia Cardinale.

    La madre della ragazza sequestrata, l'attrice Anna Maria Pancani (Ansa)
    La madre della ragazza sequestrata, l'attrice Anna Maria Pancani (Ansa)
    IL RAPIMENTO - Nieto era arrivato a Roma dopo essere evaso da un carcere francese nel 1976. Fu proprio lui a organizzare, il 12 febbraio 1978, il rapimento di Giovanna Amati, allora diciottenne, figlia di Giovanni Amati, che era proprietario di una grossa catena di cinema romani. La ragazza fu prelevata con forza dalla macchina di due amici con i quali aveva trascorso la serata, tra i quali l'attore e aristocratico romano Urbano Barberini. Secondo le accuse Daniel, allora 31enne, la portò nel covo della banda e la violentò; eppure tra i due nacque qualcosa. Una storia d'amore, si disse. La vicenda della Amati, che all'epoca fece molto rumore, viene annoverata, infatti, tra i classici esempi di sindrome di Stoccolma, quando cioè il prigioniero si invaghisce del suo carceriere. Come Patricia Hearst, Clara Rojas, Natascha Kampusch. Il rapimento, durato alcuni mesi, mise a dura prova i genitori di Giovanna, già divisi - la madre era l'affascinante attrice Anna Maria Pancani, più giovane del padre di oltre 30 anni -, ognuno dei quali rivendicava contatti privatissimi e personali con i rapitori.

    Il padre, Giovanni Amati (Ansa)
    Il padre, Giovanni Amati (Ansa)
    IL MAZZO DI ROSE - Dopo il pagamento di un riscatto di oltre 800 milioni di vecchie lire, Giovanna tornò a casa. Daniel però le aveva promesso che si sarebbe fatto vivo presto, e così fece: le comprò un mazzo di rose e organizzò un appuntamento in via Veneto. Ma ad attenderlo c'era la polizia, mentre la ragazza, in lacrime, urlava di lasciarlo, che non aveva fatto nulla di male. Nieto scontò poco meno di dieci anni della pena che gli era stata inflitta dal tribunale di Roma. Condannato nel 1980 a 18 anni e rinchiuso nel carcere di Volterra, nell'89 evase durante un permesso premio. Fu riacciuffato poco dopo a Parigi mentre con un complice cercava di negoziare la vendita di gioielli rubati; era anche ritenuto responsabile di una rapina in Belgio in cui fu sequestrato un poliziotto. Ma riuscì a fuggire di nuovo. Giovanna Amati negli anni Ottanta divenne celebre come pilota automobilistica, vincendo diverse gare in Formula Abarth, per poi passare alla Formula 3 e raggiungere la massima serie, ossia la Formula 1 Brabham.

    L'ARRESTO - Daniel Nieto ha vissuto da latitante fino a qualche giorno fa. Poi il caso ha voluto che, mentre gli agenti della Polfer chiedevano i documenti sul treno Milano-Ventimiglia, gli sia caduto di mano il biglietto. Nel piegarsi per raccoglierlo è spuntato dal colletto della camicia quel tatuaggio. Racconta il poliziotto: «Se l’avessi visto su un ragazzo non mi sarei insospettito, ma su un uomo di quell'età il geco poteva significare qualcosa». Dopo diverse ore dal fermo la posizione di Nieto è stata chiarita. L’evasione era stata condonata ma l’uomo, che ai poliziotti ha mostrato documenti identificativi autentici, deve scontare ancora dieci anni oltre agli otto già passati in carcere fino al 1989. Così in base ad un ordine di esecuzione della Procura Generale presso la Corte d’Appello di Roma, Nieto è finito nel carcere di Marassi. Di Nieto si dice che sia stato un bandito-gentiluomo, perché i sequestri che organizzò furono contrassegnati da modi singolarmente gentili e signorili verso le vittime. E gentile lo è stato anche oggi: «Ci avete messo vent’anni per trovarmi. Eccomi, sono qua, tranquilli. Ormai sono diventato vecchio. Un tempo sarebbe stato diverso» ha detto, allungando i polsi verso gli agenti.

    Dal sito del Corriere della sera.

    Commento.
    Complimenti ai colleghi della Polfer, questo dimostra che se il lavoro viene fatto con passione e non per solo servizio, i risultati anche clamorosi vengono fuori !

  6. #46
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    Grande operazione della Squadra Mobile di Reggio Calabria che ha arrestato il numero uno della 'ndrangheta: ricercato dal 1993, Giovanni Tegano e' uno dei 30 latitanti piu' pericolosi nella lista del Ministero dell'Interno. Deve scontare una condanna all'ergastolo per omicidio e rispondere anche dei reati di associazione per delinquere di tipo mafioso, traffico di armi ed altro.

    Noi siamo la Polizia di Stato, orgogliosi della nostra divisa e della nostra storia, nonostante tutto e nonostante certa politica politicante che ci umilia e ci offende quotidianamente...
    È sempre la storia di Socrate, di Cristo e di Colombo! Ed il mondo rimane sempre preda delle miserabili nullità che lo sanno ingannare. Giuseppe Garibaldi

  7. #47
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    Si.
    E' stata davvero una grande operazione.
    Invito il signor Ministro a passare dalla Questura per firmare il verbale di arresto, visto che li piglia tutti lui.
    Parimenti lo invito a firmare il nostro contratto di lavoro scaduto da oltre tre anni.
    Detto questo.
    Ho visto gli applausi dei parenti all'arrestato.
    Quando vedrò gli applausi dei cittadini per l'arresto, come ormai avviene perfino a Palermo, allora vorrà dire che ci siamo quasi.

  8. #48
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    Come tutti i latitanti di peso stava a casa sua in compagnia di alcuni "amici" i quali, vista la sua veneranda età, 70 anni, erano andati a trovarlo.
    Tra qualche mese, spero di no, vedremo una bella sfilza di certificati medici che indacano questa e quella patologia ed il vecchietto se ne tornerà tranquillamente tra le mura domestiche.........al peggio non vi è mai fine..........
    E così si vanifica il lavoro di tanta gente che ci mette l'anima per ragiungere certi risultati per avere quale "premio" un "ambito" compiacimento eo una lode.........
    Ultima modifica di tanuz; 27-04-10 alle 19: 45

  9. #49
    Capitano L'avatar di Eli113
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    Non credo si vanifichi il nostro lavoro, semmai quello dei magistrati, noi i delinquenti li dobbiamo prendere e basta, chi deve metterli in gatta buia sono loro..! Continiuamo cosi' e un GRAZIE di cuore ai colleghi che hanno sacrificato la loro vita, famiglia e tempo libero per questo bellissimo Mestiere.

    ---------------------Aggiornamento----------------------------

    La stagione sciistica è ormai terminata; quasi tutte le località hanno chiuso gli impianti e la prevenzione contro comportamenti scorretti, o il soccorso in caso d'incidenti, è stata assicurata, come ogni anno, dalla Polizia di Stato. Nel corso della stagione invernale 241 specialisti della polizia hanno garantito, in 60 località, la sicurezza per gli appassionati della montagna con più di 14 mila interventi di soccorso.
    È sempre la storia di Socrate, di Cristo e di Colombo! Ed il mondo rimane sempre preda delle miserabili nullità che lo sanno ingannare. Giuseppe Garibaldi

  10. #50
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    Citazione Originariamente Scritto da tanuz Visualizza Messaggio
    Come tutti i latitanti di peso stava a casa sua in compagnia di alcuni "amici" i quali, vista la sua veneranda età, 70 anni, erano andati a trovarlo.
    Tra qualche mese, spero di no, vedremo una bella sfilza di certificati medici che indacano questa e quella patologia ed il vecchietto se ne tornerà tranquillamente tra le mura domestiche.........al peggio non vi è mai fine..........
    E così si vanifica il lavoro di tanta gente che ci mette l'anima per ragiungere certi risultati per avere quale "premio" un "ambito" compiacimento eo una lode.........
    Collega, tu sai bene che loro non si allontanano mai dal loro territorio.

    Citazione Originariamente Scritto da Eli113 Visualizza Messaggio
    Non credo si vanifichi il nostro lavoro, semmai quello dei magistrati, noi i delinquenti li dobbiamo prendere e basta, chi deve metterli in gatta buia sono loro..! Continiuamo cosi' e un GRAZIE di cuore ai colleghi che hanno sacrificato la loro vita, famiglia e tempo libero per questo bellissimo Mestiere.

    Eli, continua a fare quello che fai e cerca di esserne sempre più orgoglioso di questo.


    ---------------------Aggiornamento----------------------------

    La stagione sciistica è ormai terminata; quasi tutte le località hanno chiuso gli impianti e la prevenzione contro comportamenti scorretti, o il soccorso in caso d'incidenti, è stata assicurata, come ogni anno, dalla Polizia di Stato. Nel corso della stagione invernale 241 specialisti della polizia hanno garantito, in 60 località, la sicurezza per gli appassionati della montagna con più di 14 mila interventi di soccorso.

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