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Risultati da 11 a 20 di 372

Discussione: Operazioni compiute dalla Polizia di Stato.

  1. #11
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    BARI - Dieci ordinanze di custodia cautelare sono state emesse nell'ambito di un'inchiesta sulla pedopornografia online. Sei incarcerati, quattro agli arresti domiciliari e un provvedimento di interdizione all'uso di strumenti informatici a carico di un undicesimo indagato. I reati commessi dagli 11 indagati sono tutti legati alla pedofilia online e alla pornografia minorile.

    L'operazione "Clipart" si è quindi conclusa. A eseguire le ordinanze è stato, stamattina, il compartimento pugliese della polizia postale e della comunicazione. Che non ha agito da solo: l'operazione di polizia sarebbe infatti stata eseguita in collaborazione con i reparti postali della Lombardia, Piemonte, Campania, Liguria, Toscana e delle Marche, mentre le misure cautelari sono state emesse dal gip del tribunale di Bari, Jolanda Carrieri, su richiesta di Roberto Rossi, il sostituto procuratore che aveva già diretto un'attività d'indagine avviata sullo stesso argomento nel 2005 dalla polizia postale.

    L'indagine è scattata grazie alla segnalazione giunta alla polizia postale circa l'esistenza in rete di un file contenente materiale pornografico, che circolava liberamente in internet grazie ad un escamotage ben studiato: i video venivano scambiati in rete come P2P, i file sharing solitamente utilizzati per scaricare gratuitamente musica e video, per esempio, da E-mule. Gli investigatori sono potuti risalire ai colpevoli esplorando la rete e scavando tra gli indirizzi IP. Questa lunga operazione ha portato, dopo aver provveduto, tra il 2006 e il 2007, a sequestrare materiale informatico illegale in tutta Italia, alla conclusione delle indagini.

    In realtà, già dalla prima analisi è emerso che, contrariamente alla sua denominazione o tipologia, il file contiene materiale illegale: 4 spezzoni video nei quali vari minorenni compiono atti sessuali.

    Da La Repubblica.

  2. #12
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    Sono Manolo Morlacchi e Costantino Virgilio i due arrestati, questa mattina, dalla Digos di Roma a Milano con l'accusa di appartenere alle nuove Brigate Rosse.

    Nel giugno scorso le abitazione dei due indagati erano state perquisite a seguito dell'arresto di altre cinque persone, risultate essere appartenenti alle nuove Brigate Rosse e in procinto di preparare un attentato. In quell'occasione era stato sequestrato diverso materiale e un computer. E proprio dalle analisi svolte su quest'ultimo sarebbe emersa l'appartenenza dei due al gruppo eversivo "per il comunismo Brigate Rosse". Manolo Morlacchi è, tra l'altro, il figlio del brigatista Piero Morlacchi.

    Tra i documenti informatici è stato trovato una sorta di codice di comportamento per i "militanti rivoluzionari". Il manuale riporta le indicazioni per criptare i documenti, evitare i controlli delle forze dell'ordine, nonché i consigli per non farsi "tracciare" in Rete.

    Dopo mesi di pedinamenti gli investigatori hanno scoperto che i due facevano telefonate in codice e organizzavano incontri strategici. L'organizzazione di matrice marxista-leninista propone il rilancio della lotta armata anche attraverso l'utilizzo della sigla Br.

    L'operazione è stata portata a termine con la collaborazione della Digos milanese, della polizia postale e delle comunicazioni e con il coordinamento della Direzione centrale della polizia di prevenzione. Un'operazione - ha detto il ministro dell'Interno Roberto Maroni congratulandosi con il capo della Polizia - che "dimostra che l'attenzione delle forze dell'ordine nei confronti del terrorismo brigatista è massima. Continueremo" - ha aggiunto il Ministro - "a mantenere alta la guardia per contrastare ogni forma di terrorismo, interno o internazionale che sia, ed evitare così in ritorno degli anni di piombo".

    Anche il capo della Polizia Antonio Manganelli, a Gerusalemme per alcuni incontri operativi, ha dichiarato che questa che si è conclusa oggi è un'operazione di enorme importanza, preceduta da un lavoro di diversi mesi; dimostra come in Italia non sia possibile abbassare la soglia di attenzione, poiché sotto la cenere cova sempre qualcosa''. Quelli di oggi - ha concluso il prefetto Manganelli ''sono gli arresti che aspettavamo poiché chiudono un cerchio aperto con l'operazione di Milano del 2008; il coronamento di un lavoro accurato e fine anche dal punto di vista tecnico-investigativo''.

    Dal sito della Polizia di Stato.

  3. #13
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    LUCERA (Foggia) - Sono entrati in azione i reparti speciali della polizia per liberare una giovane 14enne tenuta in ostaggio da un 35enne armato di coltello in un negozio nel centro di Lucera, cittadina a 15 chilometri da Foggia. L'uomo, noto alle forze dell'ordine perché tre anni fa compì un gesto simile, ha trattenuto la ragazza per ore minacciandola con un coltello e chiedendo di parlare con qualche esponente politico. "Ha chiesto di parlare con l'onorevole Alessandra Mussolini, Rosy Bindi e Oliviero Diliberto", hanno riferito i carabinieri che sono sul posto, insieme alla polizia. Nel pomeriggio sono arrivati anche gli uomini del Nucleo
    Operativo Centrale di Sicurezza (Nocs) che hanno dovuto attendere il momento di intervenire senza far correre rischi alla piccola.

    Alessandra Mussolini si è subito messa in contatto con la polizia per parlare con il sequestratore. "Già è successo nel 2007. E' uscito dal carcere due mesi fa e oggi ha rifatto la stessa cosa" ha raccontato la parlamentare, spiegando che l'uomo si è rifiutato di risponderle al telefono. "E' sospettoso, non crede che sia io. Il fatto è che due anni fa, quando avvenne la stessa cosa - ha spiegato - fu arrestato proprio per quella telefonata. I poliziotti approfittarono di un suo momento di distrazione, mentre stava prendendo il telefono, per bloccarlo e ammanettarlo. Per convincerlo sarei disposta anche a fare un collegamento video in modo che mi riconosca, ma aspetto che siano le forze dell'ordine a decidere, vogliamo evitare che il sequestratore si agiti". L'uomo ha ribadito di non voler parlare al telefono con la parlamentare. "Fatela venire qua - ha detto - e così facciamo lo scambio con la ragazza".


    La ragazzina sequestrata si chiama Rosi e frequenta il primo anno di un istituto commerciale. Tutto è iniziato intorno alle 11. Rosi insieme a due compagne - uscite prima da scuola perché non avevano partecipato all'assemblea di istituto - stavano guardando la vetrina di un negozio di articoli da regalo in via Gramsci, alle spalle della cattedrale, quando un uomo ha strattonata una delle tre costringendola a entrare nel negozio puntandole alla gola un coltello. L'uomo ha fatto uscire dal locale la commessa e anche il titolare del negozio, dopo aver costretto quest'ultimo a chiamare la polizia, quindi si è sdraiato sul pavimento con al suo fianco la ragazzina, tenuta sempre sotto la minaccia dell'arma. Il comandante dei carabinieri, il dirigente del commissariato di polizia e il capo della Procura di Lucera sono intervenuti per cercare di riportare l'uomo alla calma. Ma nel pomeriggio non erano ancora riusciti a liberare la ragazza. "Siamo preoccupati - ha detto il sindaco di Lucera nel pomeriggio, annunciando l'arrivo dei reparti speciali della polizia - perché dopo ore l'uomo non ha ceduto di un millimetro". Fuori dal negozio si trovavano anche i genitori di Rosi, il nonno, e la madre del sequestratore, anche lei in evidente stato nervoso.

    Foto da Lucer@Web


    Massimiliano Credico, 35 anni, fece la stessa cosa il 6 maggio del 2007 in un centro commerciale a Lucera: nel parcheggio dell'ipermercato sequestrò una giovane donna, incinta di tre mesi, minacciandola con un coltello, e la costrinse a entrare in un negozio nel centro commerciale e a restare con lui per alcune ore mentre, in evidente stato di eccitazione e di confusione mentale, trattava con le forze di polizia e chiedeva di parlare con alcuni personaggi della politica, tra i quali Alessandra Mussolini, Piero Fassino e Carlo Azeglio Ciampi. Probabilmente voleva un loro intervento per un posto di lavoro.

    In quella circostanza fu proprio la deputata di centrodestra a dare inconsapevolmente una mano a poliziotti e carabinieri per la liberazione dell'ostaggio e la cattura dell'uomo. La chiamarono infatti per telefono e cercarono di passarla al giovane: seguirono fasi concitate, in breve concluse con la cattura dell'uomo che fu arrestato per resistenza a pubblico ufficiale. Riconosciuto incapace, l'uomo era stato detenuto agli arresti domiciliari ed è stato a lungo ricoverato a causa dei suoi disturbi psichici e anche attualmente era seguito dal centro di igiene mentale.

    Dal sito di La Repubblica

    I NOCS COLPISCONO ANCORA !.
    Complimenti.

  4. #14
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    ho appreso adesso la notizia, che dire...ancora una volta dimostriamo una grandissima preparazione a livello di forze speciali! congratulazioni ai NOCS!

  5. #15
    Sergente L'avatar di Boris
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    Complimenti ancora una volta alla Polizia di Stato e in special modo ai NOCS.
    "Gli uomini passano, le idee restano. Restano le loro tensioni morali e continueranno a camminare sulle gambe di altri uomini".

  6. #16
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    Operazione contro estorsori: 3 arresti

    Operazione contro le estorsioni in Campania oggi da parte della Polizia di Stato di Caserta che ha arrestato Armando Buccino, responsabile unitamente ad altri due pregiudicati di reati di estorsione aggravata.Gli agenti del Commissariato di Castel Volturno hanno,infatti, accertato che gli stessi avevano messo a segno una serie di estorsioni in danno di operatori commerciali in occasione delle festivita' natalizie.

    Dal sito della Polizia di Stato.

  7. #17
    soccorritore
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    Citazione Originariamente Scritto da FRANCODUE Visualizza Messaggio
    Tra i documenti informatici è stato trovato una sorta di codice di comportamento per i "militanti rivoluzionari". Il manuale riporta le indicazioni per criptare i documenti, evitare i controlli delle forze dell'ordine, nonché i consigli per non farsi "tracciare" in Rete.
    Sulla parte informatica, se ne parla più dettagliamente al seguente link su "punto informatico": http://punto-informatico.it/2790013/...smo-tutti.aspx

    Lavorando professionalmente nel settore della sicurezza IT, posso dire che alcuni consigli presenti in quel "codice" sono senza dubbio interessanti, come l'uso della crittografia a chiave asimmetrica (PKI) con archiviazione delle chiavi private su appositi token crittografici. Ma certo non mi è sembrato, almeno da quanto riportato da Punto Informatico, un "codice" ad alto livello di confidenzialità. Volendo un discreto/buon livello di anonimità in rete lo si può anche raggiungere utilizzando software come Tor e tunnelling SSH. Di idee poi ce ne possono essere tante...
    Effettivamente sarebbe interessante sapere quanto possa essere inviolabile un archivio crittato con chiavi asimmetriche, oppure un wiping di file o directory con algoritmi come DoD o Gutmann35.

  8. #18
    Maresciallo L'avatar di Price89
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    Predefinito Polizia arresta boss Orazio Privitera

    (ANSA) - CATANIA,25 GEN - La polizia ha arrestato il presunto boss Orazio Privitera,48 anni,ritenuto ai vertici del clan dei Carateddi,vicino alla cosca Cappello.

    Privitera, latitante, e' stato bloccato nel Siracusano. Sfuggi' al blitz 'Revenge' scaturito dall'inchiesta della Dda della Procura di Catania. Secondo l'accusa, Privitera farebbe parte del gruppo di 'giovani leoni' che stava per prendere il sopravvento sui storici gruppi di Cosa nostra, legati alle famiglie,adesso perdenti,dei Santapaola-Ercolano-Laudani.

    Per questo la cosca emergente aveva progettato degli omicidi di esponenti del gruppo rivale. Piani intercettati dalla Polizia di Stato che,nell'ottobre scorso,ha fatto scattare l'operazione 'Revenge' della Direzione distrettuale antimafia della Procura di Catania, che non ha contestato pero' ad alcuno degli indagati l'accusa di omicidio. Per congratularsi della cattura di Privitera, il presidente del Senato Schifani, ha inviato al ministro dell'Interno, Roberto Maroni,un messaggio in cui estende i ringraziamenti alle forze dell'ordine, ai magistrati e a tutti coloro che ogni giorno con coraggio e impegno si battono contro la mafia nel nostro paese.

    Fonte:ANSA

    Cosa Nostra: latitante in fuga preso nel siracusano
    Era latitante dall'ottobre 2009, Orazio Privitera 48 anni, ritenuto la mente del gruppo mafioso dei "Carateddi" del quartiere Picanello di Catania, una delle più aggressive frange del clan Cappello.

    Il boss, considerato una dei principali esponenti mafiosi di Catania e della Sicilia orientale, è stato arrestato dai poliziotti della Squadra mobile del capoluogo etneo mentre si trovava in uno sperduto casolare nelle campagne del siracusano non lontano dal confine con la provincia di Catania. Il rifugio era protetto da un sistema di videosorveglianza. Il latitante era disarmato e alla vista della polizia non ha opposto alcuna resistenza.

    L'uomo era ricercato dal 22 ottobre del 2009, quando sfuggì al blitz "Revenge" dove furono indagate più di 70 persone accusate di associazione mafiosa, spaccio di sostanze stupefacenti, omicidio, estorsione, detenzione di armi e rivelazione di segreto d'ufficio.

    Secondo gli investigatori Privitera faceva parte del gruppo dei "giovani leoni" che stava prendendo il sopravvento sui gruppi storici di Cosa Nostra legati alle famiglie dei Santapaola, Ercolano e Laudari.

    Il latitante, allevatore di mestiere, era ricercato perché accusato di associazione mafiosa e traffico di droga.

    Fonte:Polizia di Stato
    Combattere una classe dirigente arrogante, corrotta ed antinazionale è un sacro dovere di ogni cittadino devoto.

  9. #19
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    Arrestati due estorsori del clan dei Casalesi

    La Polizia di Caserta ha arrestato ieri pomeriggio due estorsori facenti parte del clan dei Casalesi.
    Nei giorni precedenti i due si erano rivolti al titolare di un negozio di motocicli intimandogli di pagare un pizzo di seimila euro da consegnare in tre rate.
    L'imprenditore ha preso tempo concordando un appuntamento successivo e si è rivolto al Commissariato di Santa maria Capua Vetere denunciando il tentativo di estorsione.
    All'incontro i due estorsori hanno trovato però anche i poliziotti mischiati tra gli avventori. Gli agenti hanno udito distintamente le richieste dei due con le conseguenti minacce e li hanno immediatamente bloccati e arrestati.

  10. #20
    Caporale L'avatar di AlePA
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    Evvai quante belle notizie..

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