BARI - Dieci ordinanze di custodia cautelare sono state emesse nell'ambito di un'inchiesta sulla pedopornografia online. Sei incarcerati, quattro agli arresti domiciliari e un provvedimento di interdizione all'uso di strumenti informatici a carico di un undicesimo indagato. I reati commessi dagli 11 indagati sono tutti legati alla pedofilia online e alla pornografia minorile.

L'operazione "Clipart" si è quindi conclusa. A eseguire le ordinanze è stato, stamattina, il compartimento pugliese della polizia postale e della comunicazione. Che non ha agito da solo: l'operazione di polizia sarebbe infatti stata eseguita in collaborazione con i reparti postali della Lombardia, Piemonte, Campania, Liguria, Toscana e delle Marche, mentre le misure cautelari sono state emesse dal gip del tribunale di Bari, Jolanda Carrieri, su richiesta di Roberto Rossi, il sostituto procuratore che aveva già diretto un'attività d'indagine avviata sullo stesso argomento nel 2005 dalla polizia postale.

L'indagine è scattata grazie alla segnalazione giunta alla polizia postale circa l'esistenza in rete di un file contenente materiale pornografico, che circolava liberamente in internet grazie ad un escamotage ben studiato: i video venivano scambiati in rete come P2P, i file sharing solitamente utilizzati per scaricare gratuitamente musica e video, per esempio, da E-mule. Gli investigatori sono potuti risalire ai colpevoli esplorando la rete e scavando tra gli indirizzi IP. Questa lunga operazione ha portato, dopo aver provveduto, tra il 2006 e il 2007, a sequestrare materiale informatico illegale in tutta Italia, alla conclusione delle indagini.

In realtà, già dalla prima analisi è emerso che, contrariamente alla sua denominazione o tipologia, il file contiene materiale illegale: 4 spezzoni video nei quali vari minorenni compiono atti sessuali.

Da La Repubblica.