CROCE ROSSA ITALIANA:
VIA A PRIVATIZZAZIONE COMITATI LOCALI
ROMA, 10 NOV - La struttura Nazionale, Regionale e Provinciale della CRI continuerà ad essere ente pubblico. Ma la trasformazione dei Comitati Locali in associazioni e strutture autonome sia sul piano organizzativo sia giuridico-amministrativo comporterà non solo un risparmio significativo per le casse della CRI (fino a milioni di euro l'anno) per la conseguente riduzione di adempimenti burocratici ma anche una maggiore maggiore flessibilità sul piano operativo. I nuovi Comitati Locali, che restano Soci della CRI, sono riconosciuti e controllati dalla stessa CRI a livello centrale. Ad essi sono riconosciuti gli stessi vantaggi fiscali previsti per le ONLUS (Organizzazioni Non Lucrative di Utilità Sociale). E sono disciplinati da un apposito regolamento-quadro che entro dieci mesi dovrà essere approvato a Roma. Sempre entro questo termine, il Commissario Straordinario della CRI dovrà ridurre, da 13 a 7, la composizione dei consigli direttivi dei Comitati, ad ogni livello territoriale; fra i criteri individuati per la scelta dei componenti la garanzia di un'adeguata partecipazione femminile e giovanile. Sempre entro dieci mesi dall'entrata in vigore del provvedimento, il Commissario Straordinario della CRI dovrà anche ridurre il numero delle attuali componenti dell'organizzazione (ora sono sei) ispirandosi - si legge nel Decreto - "a criteri di efficacia, di efficienza ed economicità dell' azione dell'Ente ed in accordo con il Ministero della Difesa per quanto riguarda i corpi Ausiliari delle Forze armate".
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