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Discussione: Numero p.p.

  1. #21

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    Ad oggi la figura di riferimento è il commissario che riveste la qualifica di "comandande di reparto".
    Anche se tutto ciò è frutto di una confusione che è stata fatta nell'attribuzione delle funzioni al ruolo direttivo speciale e ordinario creato nel 2000.
    Mi spiego meglio andando con ordine: nella polizia penitenziaria a seguito della smilitarizzazione avvenuta nel 1990 le qualifiche sono diventate tutte civili ad esclusione degli ufficiali militari per i quali è stato creato un apposito "ruolo ad esaurimento" degli ufficiali del disciolto corpo degli agenti di custodia (una cosa analoga avvenne nella P.S. a seguito della smilitarizzazione nel 1981).
    Mentre la riforma del 1990 non creò in polizia penitenziaria un ruolo direttico nè ordinario, nè speciale con l'effetto che la figura apicale del corpo negli anni tra il 1990 e il 2000 a livello di istituto penitenziario divento l' ispettore che assumeva la qualifica di "comandante di reparto" a seguito di apposito corso di formazione.
    Nel 2000, poi, come dicevo venne creato il ruolo direttivo ordinario e speciale e si auspicava che il personale appartenente a tale ruolo rivestisse le funzioni di "direttore dell'area sicurezza" che è prevista insieme ad altre aree all'interno degli istituti penitenziari con elevata autonomia gestionale nel disporre di risorse umane e materiali.
    Purtroppo così non fu e a seguito del primo corso commissari esterno che si svolse, se non erro, nel 2005 ai neo commissari fu affidata la qualifica di "comandante di reparto" defrudando di fatto il personale del ruolo ispettori che fino a quel momento aveva rivestito con grande professionalità tale ruolo con le incombenze che necessariamente ne derivano soprattutto negli istituti molto grandi.
    Ad oggi pare si stia imboccando la strada giusta in quanto è in fase di definizione il decreto ministeriale istitutivo della funzione di "direttore dell'area sicurezza" e livelli similari presso i PRAP e strutture di diverso tipo (NIC, SCUOLE, Cinofili ecc) con conferimento di tali funzioni al personale del ruolo direttivo ordinario e speciale e restituzione delle funzioni di comandante di reparto al ruolo ispettori.
    Quindi io oserei dire che ad oggi all'interno degli istituti penitenziari c'è molta più professionalità di 20 anni fa anche per ciò che riguarda le figure di riferimento nei confronti dell' "utenza" oltre che, ovviamente, in relazione all'immagine del corpo di polizia penitenziaria che si avvia sempre più ad essere un corpo di polizia moderno dotato di specificità nel proprio settore di competenza.
    Ciò che ancora, purtroppo, ad oggi manca al corpo di polizia penitenziaria è la "direzione generale" del corpo in seno al dipartimento dell'amministrazione penitenziaria in quanto c'è questo assurdo accoppiamento del personale di polizia e del personale civile dipendente sotto un'unica direzione generale del personale e della formazione guidata al momento dal Dott. Massimo de Pascalis che non appartiene ai ranghi del corpo.

    Saluti

    Antonio
    Il Poliziotto Penitenziario è l'ultimo baluardo dello Stato Italiano in una terra di confine fra la legalità e l'illegalità che è l'istituto penitenziario


    Stai cercando un vecchio commilitone?

  2. #22

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    Citazione Originariamente Scritto da 39°corsoAS Visualizza Messaggio
    Le tue osservazioni sono assolutamente pertinenti.
    Questo nuovo servizio corre il rischio di essere assorbito da una nuova struttura nel giro di poco tempo.
    Infatti, il progetto di una centrale operativa unica posta alle dipendenze della Prefettura è qualcosa di più di una dichiarazione di intenti.
    Secondo i programmi del dipartimento della PS sarà a composizione interforze con personale delle cinque forze di polizia, vigili del fuoco, polizia locale e operatori del 118.
    Insomma, una vasta platea di operatori per tutte le esigenze di pronto intervento.
    L'impiego di personale civile è da escludersi, credimi.
    Per farti un esempio, nelle centrali operative della P. di S. e dei CC lavorano perlopiù ex operatori delle volanti e del nucleo radiomobile, quindi, persone che conoscono le strade, le situazioni e possono fungere da concreta regia per certe esigenze di particolare sensibilità.
    Per farti un'altro esempio, se a questa centrale operativa unica dovesse pervenire una richiesta da parte di un detenuto agli arresti domiciliari, la chiamata sarebbe smistata all'operatore appartenente alla Polizia Penitenziaria che sa quello che si deve fare.
    Insomma, non si può agire come certe imprese di servizi pubblici che subappaltano ad improbabili call center ove, se chiedi un consiglio su come far funzionare il router per internet, oppure, come mai non riesci a leggere il contatore del gas, ti risponde in italiano stentato il precario del Bangladesh da un luogo lontano 100 chilometri da dove sei tu.

    Per il resto, da collega di lunga appartenenza, mi sento di dire che il disagio avvertito da alcuni colleghi della Polizia Penitenziaria che scrivono su questo forum (soprattutto i più giovani) non ha motivo di esistere perchè gli addetti ai lavori conoscono molto bene la realtà di questa Istituzione.
    In una città come Roma, poi, è assolutamente abituale per i cittadini vedere le auto con la livrea della Pol.Pen. sul percorso che porta dal DAP al Ministero di Giustizia e che si snoda su una delle arterie principali della città.
    Ovviamente, in un centro piccolo non è così.
    Ma fin dei conti, la problematica riguarda anche altre realtà professionali, se è per questo. La gente può non conoscere uniformi e distintivi di grado delle forze di polizia, però, anche quando entra in un ospedale non sa distinguere dal colore del camice un medico da un infermiere professionale piuttosto che da un portantino.

    La Polizia Penitenziaria ha una sua specificità che deve essere vissuta con piena consapevolezza da chi vi appartiene.
    Inseguire e propugnare competenze a carattere generale è deleterio (facendo un altro esempio "ospedaliero", è come se un cardiochirurgo, anzichè dedicarsi ai trapianti di cuore, ambisse a fare il medico di base per curare i raffreddori a centinaia di pazienti, così lo conoscono e lo apprezzano tutti).
    La Pol. Pen. ed il C.F.S. a suo tempo non sono entrati a far parte del "Piano coordinato di controllo del territorio" stipulato presso il Ministero dell'interno perchè l'impegno correlato alla propria specificità era estremamente pressante e non potevano essere distolte risorse per compiti di polizia a carattere generale. La stessa Guardia di Finanza per poter far parte di questo piano ha dovuto spendere la moneta dei baschi verdi con il risultato di far uscire una sola autoradio di pattuglia, se tutto va bene, solo nelle grandi città.
    Questo è parlare, parole sante le sovraposizioni non giovano alla cittadinanza, non basta che abbiamo 5 polizie,se devono anche fare la stessa cosa tanto vale averne una soltanto, l'ho gia detto in un altro post, ci vuole settorialità e ottimizzazione delle risorse. Chi sa fare un po di tutto alla fine non sa fare niente.
    C.I.S.O.M
    "Tuitio fidei et obsequium pauperum"

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