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Discussione: Ufficiale medico nomina diretta Marina Militare, consigli?

  1. #1

    Question Ufficiale medico nomina diretta Marina Militare, consigli?

    Salve a tutti, sono nuovo sul forum, mi presento: sono uno studente di medicina frequentante l’ultimo anno e da tempo ho idea di intraprendere la carriera medica in MM.
    Onestamente, fino a pochi anni fa, non mi era mai passato per la mente di diventare militare, non mi ero informato nè interessato e non conoscevo assolutamente nulla circa le forze armate. Tuttavia, andando avanti con gli studi, e interessandomi sempre di più alla Medicina di Emergenza-Urgenza, ho preso coscienza che tale ambito di interesse potrebbe essere espresso ai massimi livelli nelle forze armate. Ho letto che gli ufficiali medici, oltre a tutelare la salute del personale militare e civile del Ministero della Difesa, sono coinvolti anche in missioni di assistenza sanitaria nazionale e non e ciò mi affascina moltissimo. Inoltre ho notato che il Corpo Sanitario della Marina è più dinamico rispetto ad altri( oltre ad avere il Marispedal con molti reparti), che, invece, finiscono “solo” per svolgere attività medico-legali.
    Quello che vi chiedo, non avendo mai avuto modo di parlare di persona con un ufficiale medico della MM, è: ciò che ho letto, corrisponde al vero? Oppure anche in MM si sarà sormontati dalla medicina legale e il medico sarà rilegato solo a fare visite di controllo ai militari? Inoltre vorrei sapere se qui sul forum c’è un medico della MM che possa risolvere questi dubbi e magari dirmi, di più e nello specifico, le attività che svolge, le opportunità che ci sono, le esperienze che ha fatto, il motivo per il quale ha deciso di arruolarsi e chi più ne ha più ne metta.
    Perdonatemi per questo megamessaggio, ma stando verso la fine degli studi, è arrivato il momento di decidere che strada prendere e quella del medico militare davvero mi affascina tanto. Se qualcuno volesse scrivermi in DM, gliene sarei infinitamente grato.
    Buona giornata a tutti

  2. #2
    Soldato
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    Salve, sono un collega del 3 anno, anche io mi proietto nel mondo militare e sinceramente condivido con te il timore del "medico burocrate".
    Diciamo che molto lo fa la tua specializzazione, da neo laureato non puoi aspettarti altro che essere impiegato in attività ambulatoriale, dare idoneità per le patenti e cose del genere, comunque non aspettarti un grande impiego operativo.

    Inoltre, se visioni gli ultimi bandi di concorso le spec di interesse di forza armata sono tipicamente chirurgie (generale/vascolare/toracica), Ortopedia e traumatologia, Anestesia e rianimazione e malattie infettive, in alcuni concorsi poi chiedono specificamente igienisti/medici del lavoro con qualifica di medico competente (non viene mai richiesta MEU)
    Ergo suppongo che i primi siano effettivamente maggiormente operativi rispetto a chi ha spec. clinica o dei servizi.

    Il mio consiglio? Prima specializzazione da civile, poi AUFP ed infine ND, entro i 32 anni dovremmo arrivarci :,)

  3. #3

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    Ciao, ti ringrazio tanto per la risposta! Sono d’accordissimo con te, per quanto riguarda meu è una forte papabile per me, ma così come lo è Anestesia e rianimazione (soprattutto la parte di terapia del dolore e rianimazione). Per le chirurgiche temo che, essendo “poco” il tempo trascorso in sala operatoria, la preparazione tecnica non sia la stessa dei civili, a meno che non si vada al Celio ma a quel punto si perde tutto ciò che è militare e differenze con i civili penso non ci siano più. Anche malattie infettive è una disciplina interessantissima che credo possa essere molto utili in ambito militare. Comunque sono concorde con il fatto di iniziare dopo la spec, credo sia la scelta più opportuna. Dato che sei più informato di me, mi sapresti dire se e quali sono le differenze tra i corpi sanitari delle diverse forze armate? Quali possono essere le più dinamiche e competitive e quali meno? Ho visto che l’ultimo concorso come aufp medico in marina è andato deserto per mancanza di partecipanti, so che MM è molto tosta ma non saprei cosa pensare ��

  4. #4
    Soldato
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    Beh, MEU è molto bella ma purtroppo qui in Italia ha veramente poca dignità come specializzazione, e a quanto pare nemmeno in ambito militare è particolarmente riconosciuta, sarà anche perché nell'ambiente dei medici più anziani chi fa pronto soccorso non è un "vero specialista" e quindi viene snobbata anche dall'amministrazione di FA, il che ripeto, è un peccato.
    (Io perora mi oriento su Anestesia e rianimazione infatti, molto più duttile come spec)

    Per quanto riguarda differenze tra le FFAA:

    In tutte le forze armate sono presenti clinici di ogni tipo che si occupano principalmente di attività di selezione del personale. Il loro grande vantaggio è che possono praticare liberamente l'attività privata quando non sono in servizio, ergo, fanno le visite di selezione la mattina ed il pomeriggio vanno al loro studio privato (belle soddisfazioni in termini economici e di qualità della vita).
    Chiaramente alcuni di loro possono anche essere impiegati in missione all'estero.

    In aeronautica si da molto spazio ai piloti, quindi il medico fa principalmente valutazioni su idoneità al volo, e ricerca in ambito di medicina aero-spaziale.
    La componente operativa è presente per quanto riguarda elisoccorso, salvataggio in mare e simili oltre per quel che riguarda la tutela della salute del personale di terra.

    In esercito c'è un po' più di varietà, anche in termini di impiego operativo: massiva presenza di chirurghi ed urgentisti che lavorano in ambienti ostici, negli ospedali da campo.
    Molti specialisti come hai detto lavorano al Celio, ma non mi sento di dire che facciano la stessa vita di un classico ospedaliero, ed in ogni caso, per quelli che sono i ritmi di un ospedale civile ed uno militare, secondo me se la passano molto meglio.

    In quanto ai Carabinieri immagino che l'ambito operativo, al di fuori di certi reparti particolarmente attivi all'estero, sia abbastanza limitato. Lo dimostra anche il fatto che fino al 2002 sfruttavano il corpo sanitario dell'esercito. Probabilmente uno degli ambienti in cui si manifesta maggiormente la necessità burocratica piuttosto che operativa.

    Della marina so dirti poco, sicuramente di per se è una delle FFAA più ostiche in generale, la vita in mare è tosta, mesi e mesi imbarcati, evidentemente non è una vita a cui tutti son portati, inoltre l'ambito operativo vero e proprio per il medico lo vedo limitato: i mezzi in navigazione di certo non sono quelli che si trovano a terra e le casistiche che può trattare un medico, per quanto esperto, sono limitate in determinate condizioni. Quindi prevedo tanto sbattimento per poi dare antiemetici a chi soffre di mal di mare. (senza nulla togliere ai colleghi, questa è un'idea che mi sono fatto io, liberi di smentirmi).

    Se fossi in te valuterei tutte le possibilità, sia in termini di impiego che di qualità della vita.
    Spero di essere stato di aiuto, dimmi pure se hai altri dubbi.

  5. #5

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    Continuo a ringraziarti per le tante info ���� Avevo letto anche della riserva selezionata che potrebbe essere un’opportunità interessante in caso di dubbi (ad esempio ho letto di un pediatra che quest’anno è andato a Gaza con la marina come ufficiale di completamaneto), io comunque non voglio precludere nulla o comunque, per decidere, vorrei avere una panoramica completa dei vari profili esistenti. Ti ringrazio ancora e ti do un grande in bocca al lupo per tutto ����

  6. #6
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    Si, concordo che la riserva selezionata è interessante, garantisce un certo livello di libertà, anche se anche qui ci sono dei risvolti negativi, nel senso, non sei né carne né pesce: quando sei richiamato sei ufficiale si, ma non hai esperienza nell'ambiente militare, non segui le situazioni, non ti conosce nessuno e a nessuno frega molto di te (perché tanto sanno che giusto qualche giorno o qualche mese e te ne vai), hai la testa ad altre cose che stai facendo nel frattempo mentre non sei richiamato; dall'altro lato in ospedale il tuo primario e i tuoi colleghi si trovano privati a caso di un collega (e quindi gli sfasano i turni), finisci per farti inimicizie e antipatie, i pazienti che segui te li perdi (perché un giorno ci sono e l'altro boh, dimessi, trasferiti o deceduti)... insomma, anche li dipende, magari se sei un clinico che lavora solo nel privato potrebbe avere più senso, ma anche li, penso che ad un certo punto preferisci lavorare al tuo studio privato e fatturare 150€ a visita piuttosto che prenderti lo stipendio castrato per x giorni di richiamo.
    Anche da un punto di vista logistico: ti organizzi i piani per il mese successivo e bum, il giorno dopo scopri che sei richiamato a caso nella settimana in cui giusto giusto avevi preso un impegno.
    (Per carità, questo è un inconveniente che può capitare ad ogni medico, ma una cosa è coprire un turno scoperto in emergenza nell'ospedale dietro casa, un'altra è scoprire di doversi fare un mese dall'altra parte d'Italia, poi non so se ci sono delle limitazioni di impiego per queste figure)
    Penso che a quel punto o ti metti in gioco sul serio e fai in modo di passare in servizio permanente o non ne valga la pena giusto per vestire la divisa una volta ogni tanto.

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