A Bergamo il primo convegno tra gli operatori dal titolo “Unificazione delle Forze di Polizia, un Paese al bivio fra tradizionalismi ed efficienza”. Roma, 12 ott - E' dedicato alla memoria del Brigadiere Craighero Germano, ucciso per errore dagli uomini della Polizia di Stato a Piazzola sul Brenta il 21 dicembre 1991, il primo convegno tra le forze dell'ordine maggiormente in campo in materia di ordine pubblico che si svolgerà a Treviglio (BG) il prossimo 20 ottobre. "Abbiamo scelto di dedicare questo convegno al Brigadire Craighero - spiegano gli organizzatori - perchè rappresenta il tragico epilogo della mancata collaborazione tra le nostre rispettive organizzazioni di polizia." Il Brigadiere stava eseguendo un servizio di "osservazione e controllo" (in abiti civili) nell'ambito di un'operazione volta a sgominare la famigerata "mala del Brenta" quando scoppiò un conflitto a fuoco con gli uomini della Polizia di Stato (anch'essi in abiti civili), che svolgevano lo stesso servizio ma nulla sapevano della concomitante presenza dei Carabinieri. Nel conflitto a fuoco perse la vita il Brigadiere a cui fu concessa la medaglia d'oro al valor civile con una motivazione che si guardava bene dal menzionare lo svolgimento reale dei fatti. La riportiamo: "Comandante di Stazione distaccata, nel corso di complesse e protratte indagini su un agguerrito sodalizio criminale, con sprezzo del pericolo ed alto senso del dovere reiterava un rischioso servizio di osservazione e controllo in località sospetta, quando veniva improvvisamente raggiunto da numerosi colpi d'arma da fuoco, perdendo così la giovane vita. Splendido esempio di elette virtù civiche e di eccezionale coraggio spinti sino al supremo sacrificio." Piazzola sul Brenta (PD), 21 dicembre 1991".
Il tema dell'unificazione delle forze di polizia è ancora scottante nei palazzi del potere, specialmente da quando il ministro Roberto Maroni ha seriamente considerato la possibilità di porre alle dipendenze del suo dicastero l'Arma dei Carabinieri, allo scopo di meglio ottimizzare le forze in campo ed evitare sprechi ed inutili duplicazioni, seguendo lo stesso modello adottato dalla Gendarmeri francese. Non mancano ovviamente le "resistenze" da parte della gerarchia militare dell'Arma e del ministro della Difesa.
Nell'audizione dinanzi alla commissione Antimafia del 2 aprile scorso il Ministro Maroni espose con chiarezza le sue preoccupazioni: nei prossimi cinque anni diverse migliaia di poliziotti e carabinieri andranno in pensione e già oggi tutte le Forze dell'Ordine lamentano una carenza complessiva di circa 23 mila uomini. Anche se nel corso del 2009 saranno arruolati 2.800 fra poliziotti e carabinieri, secondo il Ministro sarà impossibile assumerne altri 20 mila nei prossimi 4 o 5 anni. Dunque va rivisto «quel modello organizzativo che vede una sorta di competizione sul territorio» tra PS e Arma, spesso causa di «diseconomie che devono essere superate».
A fare da "apripista" sulla spinosa questione ci pensano dunque gli operatori sul campo che tra i vari problemi pongono in risalto anche quello della mancata introduzione del numero unico di emergenza (già attuato in ambito europeo) che da noi stenta a partire e che ha comportato una sentenza di condanna all'Italia da parte della Corte di Giustizia europea (settima sezione) il 15 gennaio scorso per inadempienza della direttiva 2002/22/CE con la comminazione di una "multa" - nel caso la questione non venga risolta in tempi rapidi dalle autorità italiane - di parecchie centinaia di migliaia di euro (si vocifera 700.000 euro).
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