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Discussione: Cronache Marziane

  1. #21
    Utente Expert Marina L'avatar di SANGRIA
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    le rispondo con un esempio. La nave ha una serie di sistemi, che vengono manutenuti secondo procedure routinarie giornaliere, settimanali, mensili, etc.

    Durante tali manutenzioni, di norma, va tutto bene, se si trova un guasto lo si ripara e tutto va liscio.

    Adesso immagini che tra 10 giorni debba partire per l'africa o il medio oriente, ovviamente si farà un controllo di tutto il sistema,lo stesso sitema che ha controllato non più di 10-15 giorni fa, e scopre durante i test che il sistema le spara un BITE di errore, che so, corrente troppo elevata su un ramo, o perdita di potenza sul TWT di un radar... imamginic he questo accada, come peraltro è la realtà, su tre, quattro sistemi diversi, un po' per sfiga, un po' per vetustà degli apparati, un po' perché magari la partenza corrisponde con il raggiungimento delle ore massime di impiego di alcuni componenti.
    Ecco che scatta l'emergenza. in 10 giorni bisognerà riparare tutto quanto coordinando e gestendo personale di bordo, personale dell'arsenale, trovando e impiegando scorte e reintegrando quelle in cala non solo pensando alla mera risoluzione delle avarie ma considerando anche il fatto che la nave sarà fuori per mesi.

    non è improvvisazione, non è pressapochismo, non è niente altro che gestione di una emergenza, perché per quanto si possa calcolare l'MTBF, la criticità del sistema, la ridondanza e tutte le altre menate, la legge di Murphy permea ogni attività dell'uomo ed è normale che quando meno te lo aspetti capiterà qualcosa di imprevisto.

    La routine non è un problema, è appunto routine, roba da scimmie: "per fare questo adopera questa procedura", mentre nella realtà la routine è solo una piacevole isola di efficienza inun mare di inefficienza, tipico dei sistemi complessi, e la marina è un sistema costituito da 32000 persone e centinaia fra navi, barche, battelli, pontoni, caserme, uffici, magazzini, officine, banchine, fari e segnalamenti.


    In Marina, certo, esiste una procedura per tutto. Sopratutto in combattimento nulla è lasciato al caso ma la differenza tra un bravo elemento e uno mediocre è proprio la capacità di gestire l'emergenza, che è quell'attività che di fatto richiede le più elevate professionalità. Essendo l’emergenza un fatto imprevisto, per sua stessa natura, coglie di sorpresa tutti i presenti. Saper gestire tale eventualità consente di agire secondo procedure, queste sì, predeterminate, da attuare rapidamente, per promuovere contromisure adeguate alla risoluzione degli imprevisti con il minimo danno per sé e per gli altri.

  2. #22

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    Il suo tentativo di descrivere la MM come un sistema complesso è coerente ma lei rende il concetto in modo parziale.
    Le principali caratteristiche che sono state associate alla complessità riguardano la presenza di numerosi elementi interagenti come la non linearità delle interazioni la capacità di auto-organizzazione ecc...
    Ogni aspetto allora meriterebbe di essere approfondito, in quanto è doveroso e opportuno sottolineare che una caratteristica comune ai sistemi che consideriamo complessi è la possibilità di amplificare un piccolo fenomeno locale portando tutto il sistema in uno stato qualitativamente "nuovo" così determinando e definendo la sorte del sistema.
    Ora la sua descrizione del sistema. - MM - contiene implicitamente una scelta delle variabili che lei giudica rilevanti a determinare la fluttuazione tra efficienza ed inefficienza del sistema e insistendo poi lei ancora sul concetto di "Emergenza" indirettamente rappresenta, nel panorama dei sistemi complessi, un sistema non lineare... Un sistema CAOTICO.
    I sistemi caotici sono infatti considerati complessi, sebbene essi possano anche avere pochi gradi di libertà, la nozione di complessità suggerita in questo caso, comprende anche sistemi di questo tipo, i qiuali potrebbero non essere inclusi in una definizione di complessità che richiedesse la presenza di un gran numero di elementi interagenti.
    È estremamente importante osservare ciò, perchè la complessità di un sistema non ne è una proprietà intrinseca, ma si riferisce sempre ad una sua descrizione, e dipende quindi dalla scelta di un certo "punto di vista" ovvero dal modello utilizzato nella descrizione e dalle variabili che si ritengono rilevanti.
    Siccome lei ora ben conoscerà lo strettissimo legame che esiste fra gli aspetti computazionali e gli aspetti teorici della scienza della complessità... Saprà che definire la natura del sistema è fondamentale per programmare le azioni e individuarne le reazioni.
    In oltre in questo contesto concorderà che il calcolare parallelamente azione e reazione non è solo strumento di simulazione, ma piuttosto modello concettuale, sorgente di interessanti sfide intellettuali.
    Questi i motivi fondamentali che fin dai tempi antichi, hanno spinto filosofi e scienziati a scoprire o ipotizzare modelli matematici (teorie) che potessero essere usati per studiare i tutti fenomeni presi in analisi, ad esempio Pitagora sosteneva che "il linguaggio segreto del creato sta tutto racchiuso nei numeri"...
    Si può dunque osservare che i sistemi complessi sono sistemi il cui comportamento non può essere compreso in maniera semplice a partire dal comportamento dei loro elementi.
    In altre parole, la cooperazione degli elementi determina il comportamento dei sistemi globali e fornisce ad essi delle proprietà che possono essere completamente estranee agli elementi che costituiscono il sistema.
    Studiare le sinergie all'interno di un sistema complesso ha come suo obiettivo lo studio di questi effetti cooperativi, mettendoci nella condizione di porci anche la domanda se esistano dei principi generali che regolano il comportamento dei sistemi complessi nonostante il fatto che i loro elementi possono essere di natura completamente differente, elettroni, atomi, molecole, cellule o esseri umani.
    Concorderà quindi con me sul fatto che questi principi generali che regolano il coordinamento tra gli elementi possono essere rappresentati in maniera "rigorosa" a un livello matematico elevato in una opportuna rappresentazione... Ed essere risolti!
    Quindi, mentre lei rappresenta (perchè ne ha interiorizzato il modello) la MM come un sistema caotico, non lineare... Io vorrei rappresentarlo come un sistema discreto...
    Anche quando si presenta quello che lei chiama imprevisto (Emergenza)... Che poi, molto spesso, tanto imprevisto... Potrebbe non essere stato.

  3. #23
    Utente Expert Marina L'avatar di SANGRIA
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    Non cominicamo a parlare di sisitemi complessi, qua si va a rubare a casa dei ladri.
    La Marina Militare, come ogni sistema sociale, è un sistemacomplesso di tipo emergente costituito da sottosistemi complessi di tipo CAS e non caotico.

    Se così fosse, tutte le mie azioni o le azioni del mio ente sarebbero casuali e completamente governate dal caso. Tirerei una moneta per decidere se mandare o meno una lettera, tirerei un dado per vedere se è guasto un radar, un alimentatore o un trasmettitore etc. invece ogni ente è un sistema complesso di tipo CAS che ha al suo interno sistemi elementari (l'individuo) che analizzati da soli non danno nessuna informazione circa lo stato globale del sistema.
    Ognuno di noi militari, invece, agisce cum grano salis e peregue un obiettivo singolo la cui somma peata è l'obiettivo tattico che, nel suo complesso, diventa obiettivo strategico.
    Il sistema organizzativo militare è in completa antitesi con i sistemi caotici perché nessuno agisce in maniera casuale ma secondo precise regole definite.


    Ho semplificato moltissimo cercando di non partire per la tangente.

  4. #24

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    ... Comprenderà come anche io abbia semplificato molto...
    Sorvolando su possibili conclusioni che chiamerebbero in causa modelli entropici...
    Altrimenti avrei potuto portare esempi ben calzanti di fenomeni coerenti o caotici in "casa di ladri" come quello del laser, che immagino lei ben conosca:

    -A bassa intensità della corrente di alimentazione, il laser può manifestare una emissione casuale. Con l’aumento della corrente di alimentazione la struttura dell’emissione diventa coerente. A energie di alimentazione ancora superiori si producono lampi regolari (moti quasi periodici). Se si modifica un altro parametro, l’onda coerente può degradarsi in un caos deterministico. Anche in questo caso si possono identificare diversi itinerari che portano dal moto coerente al moto teorico, vi sono ad esempio... e quì l'esempio si fa calzante... Fenomeni di intermittenza, nei quali periodi di emissione laser coerente si alternano ad esplosioni caotiche.-

    Ma non lo avevo fatto proprio perchè non era mia intenzione quì, ora, di entrare nel merito di quello che si vorrebbe e di quello che poi è...
    Però la sua ultima pretesa di definire la cosa sembrerebbe voler escludere alla nostra ragione il problema della misteriosa relazione che si pone sempre tra ordine, disordine e organizzazione e quando usa ancora il lemma: Emergenza in modo diacronico, traslando il concetto di emergenza questa volta nel suo significato di emergente, con l'evidente intenzione di definire casuale e non caotico il sistema in analisi... Mi obbliga a fare cenno ad una precisazione...
    Anche se poi è vero che tutte le volte che ci imbattiamo in questo tipo di riflessioni rimaniamo sempre sorpresi dall’ordine generato dal disordine, tanto ci appare questo un fatto sorprendente, non dovremmo mai dimenticare che la realtà è uno stato multidimensionale, uno stato che oltrepassa le nostre strutture mentali da ogni parte.
    Proprio per questo è necessario non lasciarsi ingannare da quello che è, mettendolo poi a confronto con quello che si vorrebbe che fosse... Ma non è!
    E non è, proprio perchè gli elementi del sistema si smarriscono in quel gioco fra chiarezza e oscurità che è appunto la complessità.
    Ultima modifica di capt.sparrow; 11-10-09 alle 12: 17

  5. #25
    Utente Expert Marina L'avatar di SANGRIA
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    Su questo non posso che darle ragione. Ma comunque quello che da fuori sembra caos in realtà è solo dovuto al fatto che non si conosce tutto lo il sistema. Potrei farle alcuni esempi di fenomeni "caotici" che mi hanno riguardato personalmente che, a mente fredda e scoperti alcuni retroscena, erano perfettamente logici e coerenti.
    Ultima modifica di SANGRIA; 10-10-09 alle 13: 58

  6. #26

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    ...Quando abbiamo una "sofferenza" tendiamo a pensare che siano gli altri, o più genericamente “l’esterno”, a farci soffrire.
    Che ci sia un colpevole e che noi siamo le vittime.
    Ma esiste sempre una causa interna (al sistema) per quello che accade, ovvero siamo noi gli autori, gli altri sono solo dei complici, lo specchio che riflette una realtà.
    Le cose in fondo (cum grano salis) si misurano per la loro coerenza alle intenzioni non per la loro distanza...
    Ora, in un mondo sempre più instabile, che si trasforma in maniera sempre più rapida e alla luce dei numerosi cambiamenti politici, economici e strategici degli ultimi anni, è venuta ad essere imperativa la necessità di una profonda ristrutturazione del sistema... Degli Enti che caratterizzano i servizi esclusivi (come la difesa) dello Stato.
    Ma di una ristrutturazione che sia capace di seguire su tutti i fronti i cambiamenti avvenuti, quelli in essere e quelli futuri. Nei confronti di questi cambiamenti politici, economici e strategici, ma anche tecnologici e culturali, è di fondamentale importanza intervenire con le opportrune innovazioni strutturali e sopratutto organiche, quelle cioè relative alle risorse umane.
    L'Ente di cui scriviamo ha però mostrato e mostra tutte le sue debolezze, perchè la dimensione dell'intervento è tale da prospettare molte difficoltà e un conflitto tra la rapidità richiesta dalla situazione e i tempi non brevi di una azione radicale.
    Il pericolo immediato è la progressiva restrizione delle scelte strategiche.
    La ristrurazione dell'Ente appare oggi ancorata a criteri organizzativi e gestionali criticabili e questo scenario tocca il suo limite nello sviluppo del nuovo modello, che oggi appare estremamente incerto e in ritardo sulle effettive necessità di teatro, vicolato più alle esigenze dei bilanci che da quelle della programmazione.
    Le carenze di un simile approccio si rivelano sempre più forti sotto la spinta di diversi fattori, due i maggiori:
    -Il dinamismo e l'instabilità degli equilibri internazionali in contesti politici ed economici sempre più incerti che ridisegnano alleanze e strategie in tempi brevi e spesso limitati.
    -Le crisi regionali, fenomeno che si presenta sempre più spesso come verifica e confronto di sistemi planetari.
    Appare così evidente che le sfide del futuro si pongono assai prima sotto un profilo culturale che sotto quello economico...
    Insomma appare evidente che la ristrutturazione va affrontata sopratutto nella ricerca di una maggior efficienza gestionale... Ed è proprio questo il grande problema...
    Anche perchè lei, caro Sangria, afferma che l'analisi dei sistemi elementari (la singola persona) non è in grado di dare nessuna informazione circa lo stato globale del sistema, mentre io sono più orientato a considerare quella "singolarità" come espressione di un parametro capace di far degradare tutto il sistema...
    Sempre per restare nell'ambito dei sistemi: elementari, complessi, dinamici, continui, discreti... Dell' effetto farfalla e della teoria del caos.
    Ultima modifica di capt.sparrow; 12-10-09 alle 09: 40

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