Nelle faccende militari l'importanza delle comunicazioni e di un buon controllo delle rispettive strutture ha sempre avuto un rilievo enorme, capitale. Ma l'importanza della cosa è aumentata mano a mano che l'elettronica è andata assumendo un ruolo sempre più centrale negli armamenti e nei sistemi di sicurezza, di intelligence e difesa.
Con la rapidità con la quale oggi l'industria elettronica aggiorna i suoi prodotti, soltanto attraverso adeguati investimenti e con tanta, tanta, formazione è logico credere che sia possibile mantenere un alto grado di efficienza del comparto difesa, tale da garantire la sicurezza della nazione.
In questo senso la Marina Militare dovrebbe rappresentare un contesto d'eccellenza visto che sia strategicamente, che tatticamente, le sue navi dovrebbero essere i terminali remoti della rete di un sistema do armamenti avanzati "cuore" della guerra moderna.
In questo senso non possono che sorgere dubbi inquietanti quando incidentalmente si leggono certe norizie:
-... La fregata Libeccio sta navigando nelle acque dell’oceano Indiano per proteggere dai pirati i mercantili che lo attraversano. Ovviamente non è sola: ci sono almeno altre 70-80 navi da guerra nell’area. Altre quattro inquadrate nell’operazione dell’Onu Ocean Shield (cioè scudo dell’oceano), altre ancora nell’operazione Atalanta dell’Unione Europea e infine un buon numero giunte qui individualmente o comunque sotto il loro comando nazionale, tra gli altri australiani, coreani, russi, cinesi, malesi, sauditi. Poi ci sono le navi americane incaricate della lotta contro il terrorismo. Nessuno sa bene quante siano e esattamente dove incrocino. Numero e ubicazione sono tenuti segreti.
Da un paio di esse sono partiti gli elicotteri che il 14 settembre hanno effettuato un raid in Somalia uccidendo o catturando (non è ben chiaro) alcuni dei più temibili ricercati. Il nome di uno di essi è noto, Saleh Ali Saleh Nabhan, il secondo invece non è ancora ben noto con certezza. A Mogadiscio circola la voce che si tratti di Abu Mansur Al-Ameriki (cioè l’Americano), che quando è nato, in Alabama, si chiamava Omar Hammami. Durante l’operazione dei commando americani sulla costa somala tutte le comunicazioni sull’oceano Indiano sono state oscurate. In tilt non solo i telefoni satellitari e l’apparecchio per connettersi a internet del Corriere della Sera, ma anche gli apparati, certamente più sofisticati del Libeccio. A nulla sono valsi gli sforzi del tenente di vascello Paolo Tresca e del suo vice, il sottotenente di vascello Stefano Rigoni, gli esperti delle telecomunicazioni a bordo. Sembrava che tutti i satelliti in cielo fossero stati disattivati.
da un articolo di Massimo A. Alberizzi - Corriere della sera 23/9/09
Ora visto che la fregata Libeccio è inserita nel Gruppo Navale Nato SNMG2 (Standing Nato Maritime Group 2) con l’operazione Ocean Shield... Cosa pensare? ...Nessun coordinamento tra Alleati anche se impegnati nella stessa zona in missioni diverse?... Eppure pare che i francesi sapessero qualcosa... Forse sono solo voci... Mah!
Segnalibri