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Discussione: Visite mediche

  1. #21
    sasygrisù
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    Citazione Originariamente Scritto da eurotrakker89 Visualizza Messaggio
    ok..perfetto... :-) x le foze militari credo ke il concetto m sia abb chiaro.... ma per i vigili del fuoco i regolamenti sono gli stessi alle selezioni?

    Leggi anche qui:



    CAMERA DEI DEPUTATI - XVI LEGISLATURA
    Resoconto della IV Commissione permanente
    (Difesa)
    IV Commissione - Resoconto di mercoledì 3 dicembre 2008




    SEDE REFERENTE



    Mercoledì 3 dicembre 2008. - Presidenza del presidente Edmondo CIRIELLI. - Interviene il sottosegretario di Stato per la difesa, Giuseppe Cossiga.

    La seduta comincia alle 15.05.

    Disposizioni per l'ammissione dei soggetti fabici nelle Forze armate e di polizia. C. 141 Ascierto e C. 1444 Oppi. (Esame e rinvio).

    La Commissione inizia l'esame dei provvedimenti in titolo.



    Salvatore CICU (PdL), relatore, osserva che le due proposte di legge in esame, n. 141 e n. 1441, composte entrambe da un unico articolo, sono finalizzate a consentire il reclutamento e l'impiego, rispettivamente, nelle Forze armate (n. 141 Ascierto), e nelle Forze armate e nelle Forze di polizia (n. 1444 Oppi) di soggetti affetti da carenza, totale o parziale, dell'enzima G6PDH, nota comunemente come favismo.

    Sottolinea come tale enzimopenia non sia un handicap né, ancor meno, un'imperfezione o un'infermità - tanto che essa non compromette, nella stragrande maggioranza dei casi, l'efficienza fisica o psichica degli individui - ma è una condizione genetica che riguarda 400 milioni persone nel mondo e ben 400.000 cittadini del nostro Paese.

    Il rischio sanitario in cui possono incorrere tali soggetti consiste nella cosiddetta crisi emolitica acuta, che tuttavia si manifesta in un numero limitatissimo di casi solo a seguito d'ingestione di fave e, ancora più eccezionalmente, a causa dell'assunzione di alcuni farmaci il cui elenco è assolutamente conosciuto dagli interessati, anche perché lo screening neonatale prevede ormai l'accertamento di questa condizione per tutti i nuovi nati e in tutti i punti nascita presenti nel nostro Paese.
    Prima di passare all'esame delle due proposte di legge in oggetto, ritiene opportuno svolgere una sintetica ricostruzione della disciplina vigente in materia di inidoneità al servizio militare, con particolare riferimento alla carenza del citato enzima.

    In particolare, ricorda che la legge n. 380 del 1999, recante delega al Governo per l'istituzione del servizio militare volontario femminile, all'articolo 1, comma 5, prevede che il Ministro della difesa e il Ministro delle finanze, per il personale del Corpo della guardia di finanza, con propri decreti, adottino regolamenti recanti norme per l'accertamento dell'idoneità al servizio militare.

    Per quanto riguarda le competenze del Ministro della difesa, rammenta che quest'ultimo, in attuazione della citata disposizione, ha emanato il regolamento 4 aprile 2000, n. 114, recante norme in materia di accertamento dell'idoneità al servizio militare.

    Secondo l'articolo 2, comma 3, primo periodo, del citato regolamento non sono comunque idonei al servizio militare i soggetti affetti dalle imperfezioni ed infermità previste dall'elenco allegato al regolamento medesimo. Tale elenco include, al punto 2, lettera d), tra le imperfezioni ed infermità che sono causa di non idoneità al servizio militare i difetti quantitativi o qualitativi degli enzimi. Inoltre, l'articolo 3, comma 4, del medesimo regolamento, prevede che con decreto del direttore generale della sanità militare, sono emanate le direttive tecniche riguardanti l'accertamento delle citate imperfezioni ed infermità ed i criteri per delineare il profilo sanitario dei soggetti giudicati idonei al servizio militare.

    La direttiva recante l'accertamento delle imperfezioni e delle infermità, che è stata emanata il 5 dicembre 2005, al punto 2, lettera d), includeva tra i difetti quantitativi o qualitativi degli enzimi che sono causa di inidoneità, il deficit, anche parziale, di G6PDH, ossia il cosiddetto «favismo».

    Per quanto riguarda, invece, le competenze del Ministro dell'economia e delle finanze, ricorda che, analogamente a quanto visto in precedenza per la Difesa, il Ministro delle finanze, in attuazione dell'articolo 1, comma 5, della legge n. 380 del 1999, ha emanato il regolamento 17 maggio 2000, n. 155, recante norme per l'accertamento dell'idoneità al servizio nella Guardia di finanza.

    L'articolo 2, comma 3, del citato regolamento prevede che non sono comunque idonei al servizio nel Corpo della Guardia di finanza i soggetti affetti da imperfezioni ed infermità previste dall'elenco allegato al regolamento medesimo. Analogamente a quanto visto in precedenza per la Difesa, anche il citato regolamento include nell'elenco delle imperfezioni ed infermità che sono causa di non idoneità al servizio, al punto 2, lettera d), i difetti quantitativi o qualitativi degli enzimi e, anche in tal caso, esso prevede l'emanazione di direttive tecniche, da adottare con decreto dirigenziale del Comandante generale della Guardia di finanza.

    Tali direttive tecniche, da ultimo adottate con decreto dirigenziale del 15 dicembre 2003, hanno stabilito che rientra tra i difetti quantitativi o qualitativi degli enzimi anche il favismo, specificando che anche deficit parziali di G6PDH sono causa di inabilità.

    Per quanto riguarda il Ministero della difesa, nella scorsa legislatura, l'8 marzo 2007, ricorda che il Ministro della difesa costituì una Commissione scientifica con il compito di studiare, sotto il profilo medico-scientifico e giuridico, la compatibilità dell'enzimopatia da «deficit di G6PDH, anche parziale» con lo svolgimento, da parte dei soggetti affetti da tale carenza, delle attività connesse con l'espletamento del servizio militare professionale.
    Sulla base delle conclusioni della Commissione, il direttore generale della sanità militare ha emanato il decreto 30 agosto 2007, che modifica la direttiva tecnica sopraccitata, sostituendo la voce «deficit di G6PDH, anche se parziale» con «deficit di G6PD, che abbia dato luogo a comprovate manifestazioni emolitiche».

    Conseguentemente, il Direttore generale della sanità militare ha altresì adottato il decreto 20 settembre 2007, che modifica il decreto dirigenziale 5 dicembre 2005, recante direttiva tecnica per delineare il profilo sanitario dei soggetti giudicati idonei al servizio militare.

    Successivamente, lo stesso Direttore generale della sanità militare ha emanato l'ulteriore direttiva dell' 11 gennaio 2008, applicativa del citato decreto 30 agosto 2007 e del decreto 20 settembre 2007, per la selezione, l'arruolamento, il reclutamento e l'impiego dei volontari in ferma prefissata e del personale in servizio permanente nelle Forze armate dei soggetti affetti da «deficit di G6PD».

    La direttiva intende fornire le indicazioni tecniche necessarie ai fini della selezione, dell'arruolamento e dell'impiego nelle Forze armate dei soggetti fabici. Richiamando la relazione conclusiva della sopraccitata Commissione scientifica, la direttiva ribadisce due principi essenziali:
    che il deficit di G6PD non può essere di per sé fattore di discriminazione nella valutazione medico-legale della idoneità al servizio militare; che in alcuni casi e per singoli soggetti giudicati idonei al servizio militare affetti da deficit di G6PD possono sussistere limitazioni motivate a particolari attività d'impiego operativo e ha individuato due classi distinte di soggetti fabici.

    In particolare, le due classi sono costituite, rispettivamente:
    dai soggetti con attività di G6PD maggiore o uguale al 30 per cento, se maschi, e maggiore o uguale 70 per cento, se femmine, idonei al «servizio militare incondizionato»; che viene considerata una condizione di assenza di patologia ovvero di presenza di situazioni compatibili con l'espletamento del «servizio militare incondizionato» (cioè, per le Forze armate, idonei al servizio in qualità di VFP1, VFP4, VSP, sottufficiali e ufficiali). Per tali soggetti, idonei incondizionatamente, dovranno essere comunque sempre adottate speciali precauzioni quando impiegati in teatri operativi in zone malariche, seguendo uno specifico protocollo compatibile con la carenza dell'enzima, in via di definizione da parte della direzione generale della Sanità militare;
    dai soggetti con attività di G6PD inferiore al 30 per cento, se maschi, e inferiore al 70 per cento, se femmine, idonei al «servizio militare» - inteso in senso generico, cioè non riferito a tutte le categorie di personale - con prescrizioni aggiuntive per quanto riguarda attività e condizioni di rischio elettivo. Tale condizione esprime la presenza di situazioni che, per la loro modesta rilevanza, consentono potenzialmente di assolvere il «servizio militare» (con esclusione quindi delle categorie per le quali è richiesta l'idoneità «incondizionata» al servizio) con le limitazioni sopra delineate e con esclusione, in ogni caso, dall'impiego fuori area nelle zone a rischio malarico. Ciò risulta quindi applicabile esclusivamente per i VFP1.

    Tornando alle due proposte di legge in esame, osserva che proposta di legge n. 141 Ascierto prevede, al comma 1, che la carenza accertata, parziale o totale, dell'enzima G6PDH non può costituire motivo di esclusione dall'arruolamento e dall'impiego operativo nelle Forze armate.
    Per quanto riguarda, invece, la proposta di legge n. 1444 Oppi, l'articolo 1 stabilisce il medesimo principio generale contenuto nella proposta di legge n. 141 Ascierto in base al quale la carenza accertata, parziale o totale, dell'enzima G6PDH non consente il reclutamento e l'impiego nelle Forze armate, ma tale principio viene esteso anche all'arruolamento e all'impiego operativo nelle Forze di polizia.

    Riguardo alla platea dei soggetti potenzialmente interessati dalla disposizione, ricorda, per altro, che il Governo, nel corso della precedente legislatura, nel rispondere all'interpellanza urgente n. 2-00386 ha rilevato che per l'accesso alla Polizia di Stato «il giudizio di idoneità non contempla l'accertamento circa la carenza del G6PDH» ed ha aggiunto che tale differente trattamento trova la propria «ratio nelle diverse tipologie di impiego del personale militare, cui è richiesta un'idoneità incondizionata che permetta di fronteggiare ogni tipo di servizio, ivi comprese le missioni all'estero». Il personale della Polizia di Stato, ha osservato il Governo, «è impiegato, di norma in attività di servizio sul territorio nazionale e, comunque, quando emerge l'esigenza di svolgere particolari servizi all'estero, esso è sottoposto ad accertamenti sanitari di secondo livello».
    Allo stesso tempo, il Governo ha rilevato che per quanto riguarda, invece, il personale del Corpo nazionale dei vigili del fuoco, il disposto di cui all'articolo 2, comma 1, lettera r), del decreto ministeriale 3 maggio 1993 n. 228, recante il «Regolamento concernente i requisiti fisici ed attitudinali, per l'accesso nelle qualifiche dell'area operativa tecnica del Corpo nazionale dei vigili fuoco» prevede che le enzimopatie eritrocitarie costituiscano, tra l'altro, cause di non idoneità ai concorsi di accesso nei profili di vigile del fuoco e di assistente tecnico antincendi dell'area operativa tecnica.

    Sulla base di queste informazioni, ritiene quindi che dovrebbe essere valutata l'opportunità di definire più puntualmente nelle proposte di legge in esame l'ambito di applicazione delle citate disposizioni.
    Inoltre, l'articolo 1 della proposta di legge n. 141 Ascierto, al comma 2 prevede altresì, che conseguentemente a quanto stabilito dal comma 1 riguardo all'eliminazione del favismo dalle cause di esclusione dall'arruolamento e dall'impiego operativo, entro un mese dalla data di entrata in vigore del presente provvedimento, si provveda, con decreto del Ministro della difesa, a conformare l'ordinamento della sanità militare al citato principio, attraverso l'adozione di un decreto che modifichi il decreto ministeriale 114 del 4 aprile 2000 e corregga la direttiva tecnica, di cui al decreto del direttore generale della sanità militare adottato in materia il 5 dicembre 2005.

    In proposito, segnala che il contenuto di tale proposta di legge non appare completamente esaustivo. In primo luogo, infatti, il provvedimento non considera gli effetti che esso determinerebbe anche sul Corpo della Guardia di finanza. In particolare, come risulta dalla ricostruzione normativa dianzi effettuata, la prescrizione dell'esclusione del favismo dalle cause di inidoneità dovrebbe includere la Guardia di Finanza e, quindi, dovrebbe essere accompagnata dalla conseguente previsione di una modifica - da attuare con decreto del Ministro dell'economia e delle finanze - sia del decreto del citato Ministro del 17 maggio 2000, n. 155, sia del decreto dirigenziale del Comandante generale della Guardia di finanza del 15 dicembre 2003. Inoltre, ritiene che dovrebbe essere altresì valutata l'opportunità di prevedere che i decreti del Ministro della difesa e del Ministro dell'economia e delle finanze siano emanati ai sensi dell'articolo 1, comma 5, della legge n. 380 del 1999, ossia sentiti, per quanto concerne il personale femminile, il Ministro per le pari opportunità e la Commissione nazionale per la parità e le pari opportunità tra uomo e donna.

    In secondo luogo, poiché sono vigenti due decreti del direttore generale della sanità militare pubblicati sul supplemento ordinario della Gazzetta Ufficiale n. 300 del 5 dicembre 2005 - uno relativo al profilo sanitario dei soggetti giudicati idonei al servizio militare, l'altro concernente le direttive tecniche per l'applicazione dell'elenco delle imperfezioni e delle infermità che sono causa di inidoneità al servizio militare - ritiene opportuno precisare che le modifiche riguardano entrambi i decreti come risultanti dalle modificazioni recentemente introdotte, a cui si è fatto cenno in precedenza.
    Sottolinea altresì che la disciplina puntuale dell'attività amministrativa conseguente alla novità legislativa introdotta dalla proposta di legge n. 141 Ascierto, non solo rischia di essere non esaustiva, ma non appare neppure necessaria. Infatti, in mancanza di tale disciplina, l'Amministrazione sarebbe comunque tenuta ad emanare gli atti necessari ad adeguare le norme di rango secondario alla nuova disciplina legislativa.

    In conclusione, intende esprimere l'auspicio che la Commissione Difesa, con il contributo di tutte le forze politiche, giunga ad una positiva e rapida conclusione dell'iter legislativo delle proposte di legge in esame, anche in considerazione del fatto che i provvedimenti in esame sono fortemente attesi da migliaia di persone che si ritengono ingiustamente penalizzate nelle selezioni per l'arruolamento nelle Forze armate e di polizia.

    Il sottosegretario Giuseppe COSSIGA, nel concordare con le valutazioni del relatore e nell'assicurare la massima collaborazione da parte del Governo affinché si possa giungere ad una rapida conclusione dell'iter legislativo delle proposte di legge in esame, si dichiara disponibile fin d'ora ad un eventuale trasferimento dell'esame alla sede legislativa.

    Giorgio OPPI (UdC), nel ringraziare il relatore che ha puntualmente illustrato tutte le tematiche che riguardano l'ammissione dei soggetti fabici nelle Forze armate e nelle Forze di polizia, sottolinea come vi sia una fortissima aspettativa in merito al positivo esito dell'iter legislativo delle proposte di legge in oggetto da parte di migliaia di giovani, posto che nel prossimo mese di febbraio vi sarà un nuovo bando di concorso per l'assunzione di personale militare nelle Forze armate che, in mancanza di un intervento legislativo, potrebbe nuovamente penalizzarli.

    In particolare osserva come la proposta di legge n. 1444 a sua firma consentirà di eliminare una ingiusta discriminazione che impedisce ad oltre 400 mila fabici, soprattutto sardi ma anche calabresi, siciliani e veneti, di poter accedere ai concorsi per entrare nelle Forze armate e nelle Forze di polizia, per l'erronea concezione che il favismo sia una malattia invalidante. In realtà il favismo non è una malattia, ma una condizione genetica assolutamente compatibile con un normale stato di salute, che in alcun modo risulta pregiudizievole alla piena idoneità psichica e fisica dei soggetti, come è stato accertato, oramai da tempo, dagli studiosi della materia. In particolare, i più illustri ematologi italiani e internazionali hanno dimostrato che tale situazione genetica, non solo non è svantaggiosa, ma è un fattore protettivo verso alcune patologie infettive che hanno decimato la popolazione mondiale durante i secoli, come, ad esempio, la malaria. Il favismo, inoltre, ha avuto una funzione positiva persino sulla durata della vita umana, come dimostrato da un recente e significativo studio della Facoltà di medicina e chirurgia dell'Università di Sassari che ha evidenziato come tra gli ultracentenari che risiedono in Sardegna si registri un'alta presenza di fabici.

    Ciò nonostante gli organi tecnici del Ministero della difesa, in difformità con i generali orientamenti della comunità scientifica e con i dati epidemiologici avevano fino al gennaio scorso ostinatamente continuato ad equiparare la condizione genetica di favismo con uno stato di malattia invalidante, tanto che numerose ragazze e ragazzi, per la maggior parte sardi, sono stati ingiustamente scartati durante le selezioni per l'arruolamento alle Forze armate perché fabici. Ricorda come questo tipo di discriminazione esista soltanto in Italia e in Turchia, mentre, ad esempio, negli Stati Uniti, in Grecia e in Francia, il favismo non è causa di esclusione dal servizio di leva. Infatti, la crisi emolitica acuta si manifesta soltanto in un numero limitatissimo di soggetti con carenza enzimatica a seguito di ingestione di fave o, più eccezionalmente a seguito dell'assunzione di alcuni farmaci il cui elenco è assolutamente conosciuto dai fabici adulti. Ritiene quindi doveroso per tutte le forze politiche eliminare una disparità di trattamento, fondata su una condizione genetica non invalidante, che impedisce ingiustamente la possibilità di impiego nelle Forze armate e di polizia a migliaia di giovani in tutta Italia.

    Tornando all'esame della proposta di legge a sua firma fa presente come essa riprenda il testo elaborato dalla Commissione Difesa dalla scorsa legislatura a conclusione di un esame in sede referente che vide l'attuale sottosegretario Cossiga nella veste di relatore.
    In conclusione, esprime l'auspicio che la Commissione, con il contributo delle forze politiche possa concludere rapidamente l'esame dei provvedimenti in oggetto.

    Edmondo CIRIELLI, presidente, nell'assicurare la massima celerità da parte della Commissione nell'esame delle proposte di legge in oggetto, nessun altro chiedendo di intervenire, rinvia quindi il seguito dell'esame ad altra seduta.

    La seduta termina alle 15.25.

  2. #22

    Predefinito vvf senza milza e possibile?????

    ciao a tutti vorrei fare una domanda??? visto che nel bando non e riportata alcuna legge per questa cosa volevo chiedervi se era posibile essere idoneo per il discontinuo senza milza....................risp in tanti

  3. #23
    sasygrisù
    Guest

    Predefinito

    Sinceramente non saprei, bisognerebbe chiedere a qualche commissione medica.

  4. #24

    Predefinito E per gli occhiali?

    Sapete quale è la gradazione massima (o il visus minimo) per entrare nei vigli del fuoco come VOLONTARIO (o discontinuo)?
    Sul bando mi pare lessi 12/20 con correzione di 3, però non capivo se era per occhio o totale, e se valeva anche per i volontari o solo x chi entrava come effettivo.

  5. #25
    sasygrisù
    Guest

    Predefinito Info vista varie

    Più di un utente mi ha chiesto in MP notizie riguardanti le visite oculistiche, gli occhiali, lo status visivo etc.
    Oltre ad aver invitato a postare le domande in questo topic, così se qualcuno ha qualche dubbio o chiarimento a riguardo vede se l'argomento è già stato citato.
    Cmq ho fatto una ricerca in rete ed ho chiesto un pò di info a qualche collega che ne sa più di me in materia e riepilogando posso dire che per il profilo da funzionario tecnico antincendi volontario, visus naturale uguale o superiore a complessivi 14/10 e non inferiore a 6/10 nell’occhio che vede meno e' ammessa la correzione con lenti di qualsiasi valore diottrico, purche´ la differenza tra le due lenti non sia superiore a tre diottrie;"

    Per quanto riguarda i VD la correzione con lenti non è ammessa.

    il documento da cui ho preso la citazione è il "DECRETO DEL PRESIDENTE DELLA REPUBBLICA 6 Febbraio 2004, n.76 Regolamento recante norme sul reclutamento, avanzamento ed impiego del personale volontario del Corpo nazionale dei vigili del fuoco"
    http://www.vigilfuoco.it/informazion...i/pdf_norme/DP...

    Per i VP (così come per i volontari) NON è ammessa la correzione con lenti... se ci vedi, anche se non benissimo, senza occhiali passi. Se sei già assunto e perdi gradi allora puoi far richiesta di occhiali ministeriali (non so esattamente chi ti fornisca le lenti, ma di sicuro la montatura te la mandano da Roma), ma solo se già sei assunto, quindi per entrare nei VVF come operativo devi assolutamente avere l'idoneità, e niente occhiali.

    Ho conosciuto diversi colleghi che hanno fatto l'operazione con il laser per poter essere assunti; e diversi che l'hanno fatta dopo essere entrati, in quanto dopo anni di servizio e di età, la vista ne ha cominciato a risentirne.
    Ultima modifica di sasygrisù; 21-02-09 alle 09: 20

  6. #26

    Question

    ciao sasygrisù,ti ringrazio per la tua risposta dove mi hai rimandato a questo topic, ma come mai secondo te ci sono in servizio vigili del fuoco,poliziotti ,carabinieri con gli occhiali quando il decreto del Presidente della Repubblica vieta espressamente l'uso di lenti?se uno s' opera dopo esser stato assunto come ha fatto a superare la visita?mi scuso per i toni la mia non è una polemica nei tuoi confronti,però si sa mal comune mezzo gaudio....ti posso chiedere una cortesia? potresti informarti meglio su cosa consiste la visita oculistica? fanno semplicemente leggere le lettere sul pannello bianco o fanno altri controlli?




    Da premettere che io non porto gli occhiali, è tocco ferro mentre ti scrivo questo.

    Nella grande maggioranza dei casi quelli che vedi con gli occhiali magari hanno avuto problemi dopo che sono entrati, tieni presente che siamo soggetti a problemi della vista in quanto spesso a contatto con fumi.
    Non ti nego che qualcuno sia entrato da "non vedente", ma lasciamo perdere che è meglio.

    Fanno leggere le lettere dal pannello; controllano con una macchinetta l'interno degli occhi; fanno il test di ishara o come diavolo si chiama; controllano la pressione oculare.
    In linea di massima fanno questi controlli qui. Poi a seconda dell'anomalia che riscontrano o del problema ch hai, fanno altre visite e/o controlli più accurati e particolarizzati.

    Cmq la stragrnde maggioranza di pompieri con occhiali sono i funzionari, per quelli è previsto l'uso delle lenti ache per la visita medica.
    Ultima modifica di sasygrisù; 24-02-09 alle 23: 30

  7. #27
    sasygrisù
    Guest

    Predefinito

    [QUOTE=caci;319851]ciao sasygrisù,ti ringrazio per la tua risposta dove mi hai rimandato a questo topic, ma come mai secondo te ci sono in servizio vigili del fuoco,poliziotti ,carabinieri con gli occhiali quando il decreto del Presidente della Repubblica vieta espressamente l'uso di lenti?se uno s' opera dopo esser stato assunto come ha fatto a superare la visita?mi scuso per i toni la mia non è una polemica nei tuoi confronti,però si sa mal comune mezzo gaudio....ti posso chiedere una cortesia? potresti informarti meglio su cosa consiste la visita oculistica? fanno semplicemente leggere le lettere sul pannello bianco o fanno altri controlli?







    __________________________________________________ _______________
    Da premettere che io non porto gli occhiali, è tocco ferro mentre ti scrivo questo.

    Nella grande maggioranza dei casi quelli che vedi con gli occhiali magari hanno avuto problemi dopo che sono entrati, tieni presente che siamo soggetti a problemi della vista in quanto spesso a contatto con fumi.
    Non ti nego che qualcuno sia entrato da "non vedente", ma lasciamo perdere che è meglio.

    Fanno leggere le lettere dal pannello; controllano con una macchinetta l'interno degli occhi; fanno il test di ishara o come diavolo si chiama; controllano la pressione oculare.
    In linea di massima fanno questi controlli qui. Poi a seconda dell'anomalia che riscontrano o del problema ch hai, fanno altre visite e/o controlli più accurati e particolarizzati.

    Cmq la stragrnde maggioranza di pompieri con occhiali sono i funzionari, per quelli è previsto l'uso delle lenti ache per la visita medica.

  8. #28

    Predefinito

    ti ringrazio.andrò ad accendere un cero alla madonna se mi prendono!secherzi a parte,visto che controllano l' interno degli occhi, non mi conviene presentarmi con le lenti a contatto se ne accorgono subito quindi meglio evitare figure meschine..però ho saputo da un mio vicino vigile del fuoco che il pannello te lo fanno leggere con degli occhiali da oculista,sono quelli che servono a stabilire esattamente quanti decimi ti mancano.se chiudono un occhio forse ce la faccio...

  9. #29
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    Cmq si accorgerebbero delle lenti...inoltre non puoi tenerle anche xke ti metteranno la tropina

  10. #30

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    ma questo alla prima visita al comando oppure al centro medico delle fs?

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