Copio-incollo:
LIVORNO - Mai anniversario della gloriosa battaglia di El Alamein, il 67° per l' esattezza, aveva provocato in città tante polemiche. E persino una spaccatura nella maggioranza di centro sinistra, con accuse di «nostalgiche visioni» ai parà della Brigata Folgore che di quel capitolo di storia furono eroici protagonisti. La commemorazione, alla quale parteciperanno il presidente del Senato, Renato Schifani e il ministro della Difesa, Ignazio La Russa, si svolgerà domani allo stadio comunale. Decisione che ha fatto arrabbiare anche gli ultrà di estrema sinistra del Livorno calcio che, durante una delle ultime partite, hanno srotolato uno striscione «Le vostre feste nelle vostre caserme. Giù le mani dal nostro stadio» e hanno promesso nuove contestazioni. Ad alimentare le polemiche, una lettera di tecnici e docenti di alcune scuole cittadine, nella quale si sconsiglia la presenza di scolari e studenti alla manifestazione. Insomma, un vespaio, che ha fatto tornare alla mente antichi dissapori. E soprattutto gli scontri violentissimi degli anni Sessanta tra portuali e paracadutisti. Preistoria. La pace fu sancita e Livorno concesse il colore della sua bandiera, l' amaranto, ai parà che ancora adesso lo onorano con il basco. Oggi il rapporto tra città e Brigata è ottimo. Ed è anche per questo che le polemiche hanno sorpreso. Non la pensa così però Lamberto Giannini, capogruppo di Sinistra e Libertà nel consiglio comunale di Livorno. «Con un' interpellanza - spiega - ho chiesto che il Comune non partecipasse in alcun modo alla celebrazione di un episodio di guerra durante il quale l' esercito dell' Italia fascista si battè accanto a quello nazista per fermare gli alleati e ritardare la liberazione degli ebrei, degli zingari e delle popolazioni nei lager di Hitler. Sono state invitate anche le scuole per trasformare l' iniziativa in una parata militare e questo è inammissibile». Decisa la replica del sindaco, Alessandro Cosimi (Pd): «La cerimonia ricorda il senso di dovere e il sacrificio di giovani militari. Queste polemiche servono solo alla destra per accampare alibi. Le forze armate sono patrimonio di tutti». Patrizia Nesti, professoressa di Italiano alle superiori, e sindacalista Unicobas, è una delle firmatarie del documento contro la cerimonia. «Nessuna censura - precisa - solo un parere ampiamente condiviso. Questa cerimonia enfatizza un episodio di eroismo fascista e dunque è diseducativa». Non mancano i difensori dell' iniziativa. E tra questi la voce più autorevole è quella dell' Anpi, l' associazione dei partigiani. Giuseppe Fusario, presidente onorario della sezione livornese, ha combattuto da partigiano contro i nazisti a fianco della Folgore. «I parà furono protagonisti - dice - la loro caserma è intitolata a Paolo Vannucci, medaglia d' oro al valor militare della guerra di liberazione, ma purtroppo questi fondamentali capitoli di storia sono troppo spesso dimenticati. L' anniversario di El Alamein non è apologia. Morirono molti ragazzi, convinti di fare il loro dovere. Ed è questo ciò che si vuole ricordare». Marco Gasperetti RIPRODUZIONE RISERVATA Nel 1942 La battaglia Ad El Alamein si combatté tra il 23 ottobre e il 4 novembre 1942 in pieno deserto I due eserciti Si scontrano le truppe italo-tedesche guidate da Rommel e quelle britanniche guidate da Montgomery L' esito In netta inferiorità, le forze dell' Asse sono costrette a capitolare. Gli ultimi a cadere sono i paracadutisti della Folgore dopo 13 giorni di resistenza
Gasperetti Marco. CORRIERE DELLA SERA.
Quoto Rufy..
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