Condivido il mio servizio quotidiano con diversi colleghi della Guardia di Finanza (il mio direttore è un loro ufficiale).
Non so, però, se questi mie colleghi hanno pienamente percepito l'importanza di avere un Comandante generale proveniente dai ranghi del Corpo.
Sono nell'Arma dal 1984 e ricordo bene i comandanti generali provenienti dall'Esercito.
Alcuni hanno espresso un'azione di comando improntata all'immobilismo, per non nuocere a nessuno, altri, invece, hanno agito in maniera per nulla condivisibile (a tal riguardo ricordo le iniziative del Gen. Jucci).
Oggi che l'Arma ha un suo Comandante Generale le cose sono sensibilmente cambiate.
Ho letto il testo della audizione del Gen. Gallitelli di fronte al Senato ed ho riconosciuto l'impronta della sua azione di comando.
Così come posso dire che, avendo io prestato in servizio in una Stazione alle dipendenza di una compagnia territoriale da lui comandata negli anni 80, quando si è recentemente espresso circa la possibilità di riaprire tutte le Stazioni CC con orario h24, pur non condividendo la questione non non posso non riconoscere a Gallitelli il fatto di avere una conoscenza diretta delle cose.
Questo non poteva avvenire con il Comandante generale proveniente dai ranghi dell'Esercito.
Segnalibri