molte donne ragionano in questo modo.
aspettare un bambino, da molte donne viene visto come un peso.
ad esempio in ambito lavorativo, una gravidanza viene vista come un ostacolo alla carriera; o la madre e il padre sono ragazzi molto giovani (ad esempio dei 18'enni), che non sanno che fare.
molte volte, la giovane madre ha paura di dirlo a genitori, che invece di aiutarla, la colpevolizzano dell'errore (se lo chiamiamo errore) che ha fatto, e li dicono, ad esempio, "sei stata una cretina", e cercano di convincerla che abortire è la migliore soluzione. tali situazioni, contrariamente a quanto si pensa, accadono in famiglie molto cattoliche (e volte benestanti), che pur di non avere il disonore di una figlia (giovanne) che ha un figlio nato al difuori del matrimonio, la convicono (per non dire la obbligano) ad interrompere la gravidanza, e a volte non rivolgedosi alle strutture ospedaliere (per nascondere il fatto), ma a un medico di fiducia (ad esempio l'amico medico del circolo di tennis) che pratica l'aborto in maniera clandestina.
io che sono un credente, considero chi ragiona in tale maniera (non avere una figlia con un figlio nato al di fuori del matrimonio) un grande ipocrità, dato che per il cristianesimo e le altre religioni monoteiste l'aborto è un grave peccato (tranne quando serve per salvare la vita alla madre).
se mia figlia (di 17-18 anni) venisse a dire a me e a mia moglie che è rimasta incinta dal suo ragazzo (o compagno di classe), invece di giudicarla la aiuterei a portare avanti la gravidanza e ha mantenere il bambino.
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