Originariamente Scritto da
tynia
Il ministro D'alia parla nel capitolo 4 di volontari forze armate, quindi può esserci utile
Audizione del Ministro per la pubblica amministrazione
e la semplificazione, On. Gianpiero D’Alia,
presso le Commissioni parlamentari
(LAVORO PUBBLICO)
Lo farò partendo naturalmente dal dato di fatto più eclatante e cioè dalla situazione
eccezionale di crisi che ha investito il Paese e sulla quale ovviamente non mi soffermo, nei suoi
termini generali. Per quanto invece settorialmente riguarda il lavoro pubblico, occorre purtroppo
snocciolare una ad una espressioni che a malincuore, tutti credo, abbiamo introdotto nel nostro
lessico tecnico e ormai purtroppo sempre più anche in quello quotidiano: blocco della
1 Decreto legislativo 31 dicembre 2012, n. 235.
2 Decreto legislativo 8 aprile 2013, n. 39.
3 Decreto legislativo 14 marzo 2013, n. 33.
4 Approvato lo scorso 8 marzo ed in attesa di pubblicazione sulla Gazzetta Ufficiale.
5 Organizzazione per la Cooperazione e lo Sviluppo Economico.
6 Groupe d’Etats contre la corruption.
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contrattazione, del turnover, precariato, esuberi, soprannumero, taglio degli organici, spending
review e così via.
Una prima questione da affrontare è proprio questa degli esuberi e della gestione del
personale in soprannumero, inesorabile conseguenza dell’altrettanto inesorabile taglio
percentuale delle dotazioni organiche che per effetto della spending review ha colpito
complessivamente le amministrazioni a livello dirigenziale e non.
Naturalmente in questo caso, come del resto per ogni altro di quelli qui trattati in
relazione al lavoro, in questo caso, dicevo, bisogna guardarsi da illusioni taumaturgiche, bisogna
anzi richiamare la confessione fatta dal Presidente del Consiglio alle Camere al momento della
fiducia, quella cioè di sentire forte il peso dei propri limiti e delle proprie responsabilità.
Bisogna quindi impegnarsi, sono sempre sue parole, con rigore e competenza, alla ricerca di
soluzioni possibili.
Ed una di tali soluzioni ritengo senz’altro sia, per il personale in esubero, la mobilità
guidata o, in alternativa, il collocamento a riposo. A quest’ultimo in particolare si ricorrerà per
quanti siano in possesso dei relativi requisiti o meglio, permettetemi di entrare veramente nel
più minuzioso dettaglio, per quanti abbiano maturato o matureranno entro la fine del 2014 i
requisiti anagrafici e contributivi previsti dalla normativa in vigore prima del decreto legge n.
201 del 2011, fermo però restando che il trattamento di fine rapporto verrà corrisposto a costoro
una volta che lo avranno maturato secondo la normativa oggi in vigore. A quanti siano
sprovvisti di tali requisiti per il collocamento a riposo si applicherà invece la seconda delle due
alternative sopra menzionate e cioè: un percorso di mobilità guidata, diretta alla ricollocazione
presso uffici di altre amministrazioni; nel caso ciò risulti impossibile, si ricorrerà invece ad altre
forme contrattuali a tempo parziale previste per il personale non dirigenziale, con possibilità di
riassorbimento se praticabile.
Sempre in tema di spending review, un ragionato intervento andrà rivolto anche agli
enti locali. In particolare, d’intesa con la Conferenza Stato-città ed autonomie locali, saranno
stabiliti parametri di virtuosità per le dotazioni organiche, tenendo conto del rapporto tra
dipendenti e popolazione residente. Per l’esattezza, sarà determinata la media nazionale del
personale in servizio presso tali enti (ivi incluse le società a partecipazione pubblica): a quelli
degli enti in parola che tale media la supereranno di oltre il 20% sarà preclusa la possibilità di
effettuare assunzioni; quelli che la supereranno addirittura del 40% e più si vedranno invece
soggetti al taglio di organici previsto dal sopra citato d.l. 112 del 2008.
Quanto alle problematiche del blocco contrattuale, esse vanno senz’altro affrontate,
almeno da subito per le categorie le cui normative di riferimento lo consentano, come il
comparto sicurezza-difesa. Si darà così compiuta attuazione, anche con interventi legislativi,
alla specificità riconosciuta a tale comparto appunto dalla legge, la 183 del 2010, in particolare
l’art. 19. E sempre con riferimento al blocco contrattuale, esso grava oltre misura, ed è a noi ben
presente, sulle professioni prive di vere e proprie progressioni di carriera e per le quali pertanto
il venir meno delle progressioni anche economiche risulta particolarmente mortificante. Penso
ad esempio al corpo docente ed alla funzione eminente da esso assolta nell’interesse della
collettività, ed assicuro tutto il mio impegno seguendo del resto, ancora una volta, le chiare
attenzioni rivolte al settore dal Presidente del Consiglio, nel più volte citato discorso.
E neanche mi sfugge la frustrazione di quelle categorie che, pur vantando
professionalità eccellenti, le vedono riconosciute soltanto a metà negli avanzamenti e nelle
promozioni.
Ma per fortuna non c’è soltanto il blocco e la spending review. C’è anche la crescita.
La ripresa non tarderà, dicono gli economisti e noi lo crediamo, fiduciosi come siamo nelle
energie del Paese. E forti dei sacrifici fatti, la crescita e la ripresa siamo pronti a coglierle e a
creare lavoro.
Occorre al riguardo dotarsi di appositi atti di indirizzo, relativi alle assunzioni
autorizzabili, non appena da parte delle amministrazioni sarà stata adottata la programmazione
triennale dei fabbisogni.
Particolare attenzione va poi prestata alle graduatorie vigenti dei vincitori e degli
idonei, che sono state già oggetto di proroga con apposito provvedimento. Al fine di dare
adeguata risposta alle aspettative di coloro che hanno superato un pubblico concorso, il
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prossimo passo sarà dunque quello di censirle, attraverso un apposito monitoraggio e di
favorirne così un utilizzo condiviso da parte di tutte le amministrazioni.
Assieme alle assunzioni occorre naturalmente menzionare il precariato, il cui carattere
problematico riguarda anche il lavoro pubblico: una soluzione duratura s’impone ed essa non
potrà che contemplare forme di reclutamento stabili, debitamente autorizzate entro i limiti
previsti, secondo quanto stabilisce la legge di stabilità 2013. Già da subito, comunque, il
precariato è stato collocato al centro dell’attenzione del Governo, come testimonia la proroga
dei contratti fino al 31 dicembre del 2013.
E accanto alla questione dei precari è da menzionare quella delle categorie riservatarie
in genere, per le quali desidero annunciare un prossimo D.P.C.M. contenente criteri univoci per
l’applicazione delle disposizioni di legge che le riguardano, specie con riferimento alle riserve
di posti ed alla loro gestione. Nell’ambito di tali categorie riservatarie, ad esempio i già citati
precari, i volontari delle forze armate, gli interni che aspirano a progressioni di carriera, i
disabili, è a questi ultimi che desidero rivolgere una speciale attenzione. Il loro coinvolgimento
nelle attività lavorative è per noi una questione di principio, da realizzarsi mediante la piena
attuazione degli obblighi normativi in materia, attraverso gli appositi servizi di sostegno e di
collocamento mirato.
Si impone infine una riflessione su lavoro pubblico e privato, sulla loro
armonizzazione, alla luce della recente riforma attuata con la legge 92 del 2012.
Su questi temi il confronto con i partner dell’Unione europea è imprescindibile, essi
affrontano in questo momento problematiche analoghe alle nostre. La cooperazione fra i
Dipartimenti della funzione pubblica a livello dell’Unione è già consolidata. Vedrò di darle
ulteriore impulso anche in vista del Semestre di Presidenza italiano della UE, nella seconda
metà del 2014.
Da ultimo, risorse adeguate saranno investite per la formazione dei dipendenti
pubblici. Occorrerà al riguardo dare piena attuazione al nuovo regolamento della Scuola
Nazionale dell’Amministrazione, in corso di pubblicazione. Quest’ultimo prevede per
funzionari e dirigenti pubblici un nuovo sistema di reclutamento e di formazione, al cui centro
figurerà la Scuola stessa. Verrà in particolare messo in campo un meccanismo formativo
virtuoso, fondato sulla partecipazione, di tutte le amministrazioni, alla programmazione dei
piani formativi e assunzionali.