Recuperato dalla forestale il pitone albino "corriere della droga"
Il Corpo forestale dello Stato è altamente qualificato nell'identificazione delle oltre 30.000 specie incluse nelle liste CITES protette dalla Convenzione di Washington
Roma, 11 agosto 2010 - E' stato sequestrato dal Corpo forestale dello Stato l'esemplare di pitone albino lungo 3 metri di grande valore economico, utilizzato come "corriere della cocaina" e come deterrente per le forze dell'ordine e mezzo di persuasione per ottenere i pagamenti richiesti ai potenziali clienti della droga.
Il personale del Servizio CITES Centrale del Corpo forestale dello Stato è intervenuto su richiesta del Nucleo Operativo del Comando Provinciale della Guardia di Finanza di Roma. Non si tratta del primo caso poiché già in passato sono state realizzate delle operazioni congiunte con le altre Forze di Polizia per recuperare animali esotici sempre nel contesto della detenzione e spaccio di droga.
L'esemplare sequestrato era in buone condizioni ed è stato successivamente affidato ad una idonea struttura autorizzata alla detenzione di questi animali.
E' opportuno ricordare che il Servizio CITES svolge controlli sul commercio di specie minacciate di estinzione allo scopo di contrastarne il traffico illegale.
Il Corpo forestale dello Stato interviene sull'intero territorio nazionale con i Servizi CITES territoriali e negli spazi doganali in collaborazione con l'Agenzia delle Dogane con i Nuclei operativi CITES.
Il personale della Forestale è altamente qualificato nell'identificazione delle oltre 30.000 specie incluse nelle liste CITES protette dalla Convenzione di Washington.
Nel caso dell'esemplare in questione si tratta di un animale proveniente dal sud est asiatico che da adulto può raggiungere una lunghezza di 6/7 metri e non risulta particolarmente pericoloso per l'uomo.
Fonte: http://www3.corpoforestale.it/flex/c.../IDPagina/2427
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ARRESTATO UN ALTRO INCENDIARIO IN PROVINCIA DI MATERA
A due soli giorni di distanza dall'arresto di un pensionato responsabile di un rogo a Irsina, la Forestale ha arrestato un trentottenne colto in flagrante mentre appiccava il fuoco ad un bosco nel Comune di Pisticci. Salgono così a 7 gli arresti, eseguiti nel corso di quest'anno dalla Forestale sul territorio nazionale, nell'ambito dell'attività di contrasto al fenomeno degli incendi boschivi
Comando Provinciale di Matera
Matera, 14 luglio 2010- Un incendiario trentottenne è stato arrestato dalla Forestale, dopo essere stato colto in flagranza di reato mentre appiccava il fuoco in diversi punti in località "La Canala" nel Comune di Pisticci, all'interno di una zona coperta da fitta vegetazione e attigua ad una vasta area boschiva. Con quest'ultimo salgono a 7, nel corso di quest'anno, gli arresti eseguiti dalla Forestale sul territorio nazionale, per il reato di incendio boschivo.
Gli agenti del Comando Stazione Forestale di Pisticci si sono immediatamente recati sul luogo colpito dalle fiamme, dove grazie anche alle indicazioni e alle testimonianze raccolte, sono riusciti ad individuare l'incendiario proprio mentre cercava di scappare verso la strada provinciale.
Dopo averlo catturato, gli agenti hanno condotto l'uomo che ora rischia la reclusione da 4 a 10 anni, presso la Casa Circondariale di Matera.
Gli investigatori della Forestale hanno poi individuato, tramite strumentazioni tecniche e minuziose indagini, 3 punti di innesco del fuoco, ma non hanno rinvenuto alcun dispositivo per l'accensione delle fiamme. Il vento che soffiava al momento dell'accensione del fuoco avrebbe potuto far propagare pericolosamente le fiamme verso un vicino bosco di macchia mediterranea, provocando enormi danni al patrimonio naturalistico del Comune di Pisticci ma, grazie al tempestivo intervento, si sono potute evitare conseguenze ben peggiori.
Quest'ultimo arresto è il risultato di un'intensa attività investigativa svolta dalla Forestale nella provincia di Matera, che ha portato all'arresto o alla denuncia a piede libero di diversi incendiari sorpresi sul territorio.
Solo pochi giorni fa, infatti, un altro incendiario era stato scoperto ed arrestato in località Irsina, sempre nel Materano.
Ricordiamo la fondamentale importanza della collaborazione dei cittadini nel segnalare tempestivamente al 1515, il numero di emergenza ambientale del Corpo forestale dello Stato, l'insorgenza di focolai e ogni informazione utile all'individuazione dei responsabili.
Fonte: http://www3.corpoforestale.it/flex/c.../IDPagina/2446
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ASIAGO, LA FORESTALE IMPEGNATA SUL LUOGO DOVE SONO MORTE CARBONIZZATE 63 MUCCHE
La stalla, nella quale erano chiuse, ha preso fuoco in seguito alla caduta di un fulmine durante un violento temporale che si era abbattuto nel Vicentino
Ispettorato Generale
Asiago (VI), 14 agosto 2010 - Il Corpo forestale dello Stato è ancora impegnato a Conco, sull'altopiano di Asiago, dove sono state trovate carbonizzate 63 vacche, morte in seguito ad un incendio che non ha lasciato loro scampo, provocato dalla caduta di un fulmine che ha distrutto, nella notte tra giovedì e venerdì scorsi, la stalla nella quale erano chiuse.
La stalla, che occupava un'area di 1.400 metri quadri, è stata irrimediabilmente danneggiata insieme ai macchinari che si trovavano all'interno. I danni, secondo una prima stima, sarebbero ingenti e ammonterebbero a circa 1 milione di euro.
Il personale del Coordinamento Distrettuale di Asiago del Corpo forestale dello Stato e del Comando Stazione Forestale di Conco, è accorso subito sul luogo dell'incidente e ha proceduto all'identificazione, in collaborazione con il servizio veterinario locale e con i vigili del fuoco, delle vacche da latte morte.
Le vacche morte, ora dovranno essere trasportate, scortate dalla Forestale, presso una discarica specializzata nello smaltimento di carcasse di animali, in provincia di Vicenza. Le operazioni d'intervento da parte della Forestale, ancora presente sul posto, saranno ultimate solo nel primo pomeriggio di oggi.
Fonte: http://www3.corpoforestale.it/flex/c.../IDPagina/2448
Recupero beni archeologici
Tremila reperti archeologici sequestrati in una villa a Domusdemaria, nel cagliaritano e a Cologno Monzese, in Lombardia, tre persone denunciate. E' il risultato di un'operazione degli uomini della Stazione Forestale di Senorbì, del Nucleo Investigativo di Polizia Ambientale e Forestale (NIPAF) dell'Ispettorato Ripartimentale di Cagliari, in collaborazione con il Corpo Forestale dello Stato e le Procure di Cagliari e Milano. Fra i reperti rinvenuti anche tre bronzi di epoca nuragica e un figurino votivo in bronzo, oltre a 1350 monete romane, 850 reperti di metallo, 407 monili e 18 vasi. L'operazione della Forestale è scattata il 28 luglio scorso, quando il personale della stazione forestale di Senorbì ha sorpreso tre persone che, munite di piccozza e metal detector, scavavano nei pressi di una antica stazione termale romana, in località Funtana Bangius. I denunciati sono P.A., 48 anni artigiano di Domusdemaria, A.P., 47 anni. disoccupato di Senorbì e R.P., 40 anni, imprenditore milanese. A loro carico l'accusa di violazione in materia di ricerche archeologiche, impossessamento di beni culturali appartenenti allo Stato, ricettazione di beni di provenienza illecita, danneggiamento al patrimonio archeologico storico e artistico nazionale.
Il patrimonio archeologico è una fonte di ricchezza per la nostra isola, fenomeni di “predazione” come questo impediscono la lettura della nostra storia e creano un impoverimento culturale. Chi dovesse rinvenire reperti archeologici e essere a conoscenza di illeciti può segnalarlo al 1515 numero gratuito per le emergenze ambientali, attivo 24 ore su 24.
www.sardegnaambiente.it/index.php?xsl=612&s=146246&v=2&c=4793&idsito=19
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i sigilli alla lottizzazione abusiva
12 agosto – Il Nucleo di Polizia Giudiziaria del Corpo Forestale ha dato attuazione al decreto di sgombero, emesso dal Giudice per le Indagini Preliminari del Tribunale di Oristano, che prevede la rimozione di case mobili e roulotte presenti nella lottizzazione abusiva di Sa Rocca Tunda, territorio comunale di San Vero Milis.
L’area, ubicata a 550 metri dal mare, assoggettata ai vincoli di tutela del Piano Paesaggistico Regionale, era stata posta sotto sequestro preventivo lo scorso luglio dopo che le indagini del Corpo Forestale avevano evidenziato che, a Sa Rocca Tunda, era in atto una vasta quanto illegale trasformazione urbanistico-edilizia.
Sgombero delle strutture mobili abusive nel litorale di San Vero Milis
Il personale del Corpo Forestale, dopo aver rimosso i sigilli, ha consentito a carrigrù e pianali, incaricati dai proprietari, di accedere alla lottizzazione abusiva per sgomberare le strutture mobili.
Case mobili e roulotte, che si trovano tuttora in stato di sequestro penale, sono state quindi trasportate in altri terreni privati, a cura dei proprietari attualmente indagati per gli illeciti urbanistico-edilizi. Al termine dello sgombero sono stati ricollocati i sigilli del sequestro penale sia ai singoli lotti che alle strade di accesso alla lottizzazione abusiva.
Prosegue intanto, l’attività d’indagine per risalire all’individuazione dei proprietari dei restanti lotti oggetto di abusi edilizi.
Purtroppo, a Sa Rocca Tunda, la consuetudine illegale di utilizzare immobili abusivi tende a proseguire. A tutela del territorio, il Sindaco di San Vero Milis ha emesso un’ordinanza che vieta, tra le altre cose, il campeggio al di fuori delle strutture autorizzate.
www.sardegnaambiente.it/index.php?xsl=612&s=146873&v=2&c=4577&idsito=19
La forestale salva una tartaruga azzannatrice ai confini del parco del circeo
Si tratta dell'ennesimo ritrovamento di questo tipo di rettile dal morso pericoloso ed in grado di trasmettere malattie rare all'uomo
Roma, 27 agosto 2010 - Una tartaruga azzannatrice (Chelydra serpentina) di circa 70 centimetri e di 20 chilogrammi è stata salvata oggi dalla Forestale ai confini del Parco Nazionale del Circeo. L'esemplare adulto, particolarmente pericoloso per la salute e la pubblica incolumità, è stato subito messo in sicurezza dagli uomini del Servizio CITES di Roma del Corpo forestale dello Stato che lo hanno rinvenuto nella fitta rete di canali dell'Agro Pontino. Il rettile è stato individuato dal gestore dell'agriturismo "Pegaso 2000" che, resosi conto della pericolosità dell'animale, ha contattato gli esperti della Forestale, prontamente intervenuti tra l'incredulità e la meraviglia dei passanti della cittadina di Pontinia. La Tartaruga azzannatrice è un potente predatore: la forza delle sue mascelle e il becco a rostro, insieme allo scatto fulmineo, infatti, possono provocare seri e gravi danni a chi incautamente le si avvicina. Per questo la specie è stata inserita nell'elenco degli animali pericolosi stilata dal Ministero dell'Ambiente e la legge italiana ne vieta la detenzione e la vendita, punendo i trasgressori con l'arresto da tre mesi ad un anno o l'ammenda da sette a settantacinque mila euro. Si ipotizza che l'animale sia stato imprudentemente acquistato da qualcuno non consapevole della sua pericolosità e successivamente abbandonato nelle campagne dell'Agro Pontino.
Questo è solo l'ultimo episodio di una serie di ritrovamenti di animali esotici pericolosi e protetti che hanno visto impegnati gli uomini del servizio CITES del Corpo forestale dello Stato durante il periodo estivo. L'animale verrà ora trasferito presso un centro del WWF specializzato nella tutela di questo genere di esemplari.
Fonte: http://www3.corpoforestale.it/flex/c.../IDPagina/2481
Operazione antidroga cfva
Operazione Antidroga del C.F.V.A. in Ogliastra:
Di seguito l'articolo della Nuova Sardegna che descrive le ultime fasi di un' operazione antidroga iniziata mesi fa con l'individuazione di una piantagione di Cannabis Indica occultata nei boschi Ogliastrini. Culminata con l'arresto in flagranza di due fratelli sorpresi mentre occultavano un bidone contenente sette kg e mezzo di marjuana (nella cui auto è stato rinvenuto anche un etto di coca purissima) e con l'esecuzione di altrettanti fermi disposti dalla A.G. di Lanusei.
http://i56.tinypic.com/sxdw1l.jpg
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