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Il nonnismo non esiste piú da anni. Perlomeno, dalla fine della leva obbligatoria e la conseguente introduzione di un corpo militare esclusivamente volontario.
Anche perché ora la cosa é vista in maniera MOLTO diversa rispetto alla leva, e dubito che un qualsiasi militare voglia rischiare il carcere e la fine della propria carriera per tirare due calci sui fianchi di un poveraccio che sta pompando (tanto per fare un esempio).
D'altro canto alcuni reparti soprattutto operativi, in cui il cameratismo svolge ancora una funzione importantissima per l'amalgama del personale e il rispetto viene guadagnato, piú che dato dal grado o dall'anzianitá di servizio, portano avanti alcune tradizioni. Giustissime, a mio avviso. Tradizioni che, al contrario del personale che lavora in ufficio dalle 0800 alle 1630 (non che abbia nulla contro di loro, sia chiaro), una volta vissute, ti fanno sentire parte di una vera e propria famiglia invece che di un semplice ambito lavorativo.
Questa famiglia é quella che ti copre le spalle se sbagli qualcosa (e TUTTI quelli che lavorano sbagliano, chi prima chi dopo, anziani o giovani) o quella a cui ti puoi rivolgere in caso di problemi, anche personali. Chi non ha passato qualche anno in reparti operativi, dove sia il caporale in fondo a destra che il comandante di compagnia, condividono freddo, sudore, pioggia, fango e bestemmie, non puó nemmeno lontanamente capire cosa significa.
E ne ho visti diversi che, dopo aver preso schiaffi (NON IN SENSO LETTERALE....) per i primi periodi (settimane, mesi), nonostante tutto, si sono sciolti in lacrime quando l' "anziano" gli ha consegnato lo scudetto di compagnia (che in alcuni reparti viene GUADAGNATO, e non semplicemente DATO, anche con una piccola cerimonia "non ufficiale") e gli ha detto "benvenuto tra di noi".
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Citazione:
Originariamente Scritto da
Pxx
Buongiorno ragazzi, apro questa discussione per pura curiosità visto che ho avuto modo di leggerne di tutti i colori riguardo a questo tema fino ad imbattermi nella scioccante "comunione" che si faceva nella Folgore.
In passato ne abbiamo sentite di tutti i colori per quanto riguarda il nonnismo, gente che ha dato di matto o peggio ancora gente che si è suicidata per la brutalità degli scherzi/iniziazione stile naja.
La domanda che mi sorge è la seguente. Ma ad oggi? Esistono ancora queste fantomatici riti di caserma o scherzi denigratori? o sono solo fatti che hanno accompagnato gli anni 70/80/90?
Come ti hanno già spiegato gli altri, il nonnismo, quello cattivo e malsano che proiettava nella FFAA la mentalità dei bulli da paese, è definitivamente tramontato con la leva obbligatoria. Oggi in alcuni reparti specialmente più operativi la vita non è certo rose e fiori come ti hanno già spiegato, ma nulla di viscido come poteva essere il nonnismo. Se uno oggi non ce la fa, allora non ce la fa perché alcune dinamiche della vita militare sono risultate troppo rigide o perché troppi sacrifici ecc..., ma sicuramente non perché 4 bulli di paese hanno così deciso mettendosi a fare gli scherzi della scuola media dei bassifondi.
Non so se è chiara la differenza.