Entrare in Polizia di Stato
Buonasera a tutti,
sono uno studente di Scienze politiche alla Luiss di Roma, quest'anno finisco la triennale e l'anno prossimo comincerò la magistrale in Scienze della pubblica amministrazione.
Ho sempre avuto l'ambizione di entrare nelle forze di polizia o nelle forze armate e negli ultimi anni mi sono reso conto che la Polizia di Stato rappresenta davvero quello che più mi piacerebbe fare.
Ho scelto di intraprendere il percorso di Scienze politiche e non di Giurisprudenza innanzitutto perché mi interessa molto di più per quanto riguarda le materie oggetto di studio e poi perché, essendo già interessato ad entrare in Polizia a qualunque livello (da agente a commissario) l'idea del 3+2 mi sembrava più agile di un ciclo unico quinquennale. Diciamo che, sapendo già in partenza che non avrei mai avuto interesse nel fare l'avvocato, il magistrato o il notaio - gli sbocchi più classici per un laureato in Giurisprudenza - mi sembrava un po' inutile prendere questo titolo di studio, mentre finalizzando la laurea pressoché unicamente all'ingresso in Polizia (con l'ambizione, in futuro, di fare carriera con una laurea a 360° come Scienze politiche) e avendo, come eventuale "piano B", preferenze comunque più legate al settore economico e gestionale piuttosto che giuridico, Scienze politiche in un'università come la Luiss mi sembrava la scelta migliore.
Le mie domande, dunque, sono le seguenti:
1) Quale laurea, tra le varie che garantiscono la possibilità di partecipare al concorso ai posti di commissario della P.d.S., garantisce più possibilità di successo a tale concorso?
2) Quale laurea è la più indicata per chi voglia intraprendere la carriera di poliziotto, a qualunque livello (agente, ispettore, commissario)? Con "più indicata" intendo quale laurea è quella considerata più "classica" per chi voglia lavorare in Polizia e quale laurea garantisce una maggior capacità di espletamento delle funzioni di poliziotto, a qualunque livello (mi riferisco alla carriera di poliziotto intesa nel suo senso più genuino, escludendo quindi tutto il settore "scientifico" e legato ad altre tipologie di applicazione di studi diversi da quelli delle Scienze sociali).
Pongo queste domande perché vorrei capire se il non essere laureati in Giurisprudenza possa essere un fattore "penalizzante" per aspiranti poliziotti o se invece si possa intraprendere la carriera in Polizia molto tranquillamente anche senza aver studiato Giurisprudenza.
Le mie riflessioni a riguardo sono le seguenti:
1) Essendo il concorso aperto a diverse classi di laurea, deduco si dia per scontato che tutti gli studenti di queste classi abbiano le basi teoriche per affrontare con successo il concorso, considerando che buona parte - se non la maggior parte - delle materie giuridiche su cui vertono le prove teoriche concorsuali si studiano anche in classi di laurea sempre afferenti alle Scienze sociali ma comunque diverse da Giurisprudenza.
Ritengo, inoltre, che più che la laurea la differenza la faccia la motivazione: anche senza aver studiato Diritto processuale penale, per fare un esempio, uno studente che voglia affrontare le prove concorsuali e che sia motivato sarà in grado di acquisirne le competenze necessarie per svolgere le prove.
Infine penso che lo studio che si fa per preparare un concorso sia completamene diverso da quello che si affronta per superare un esame universitario e, di conseguenza, anche uno studente di Giurisprudenza che, a differenza di uno studente di Scienze politiche, nel proprio percorso universitario si sia già trovato a studiare Diritto processuale penale, sempre come esempio, dovrebbe comunque riprenderlo da capo e con un approccio diverso da quello avuto durante il percorso universitario.
2) Ritengo che, essendoci dei corsi di formazione successivi a un eventuale successo al concorso in Polizia (qualunque concorso) a uno studente vincitore di concorso - e proveniente da uno qualunque dei corsi di laurea richiesti - vengano fornite le competenze necessarie nelle materie che saranno il "pane quotidiano" del poliziotto, questo indipendentemente che venga da Giurisprudenza, da Scienze della p.a. o da una magistrale di Economia. Io stesso, personalmente, ho conosciuto poliziotti non laureati, laureati in Giurisprudenza o in Scienze della p.a., quindi penso il panorama sia vasto.
Penso poi che il 90% (per modo di dire) dei "diritti" studiati a Giurisprudenza a un poliziotto non serviranno mai (parlo con cognizione di causa perché conosco bene moltissimi laureati in Giurisprudenza e conosco il corso di laurea).
Ho aggiunto le mie riflessioni personali per approfondire fin da subito la "discussione" e per rendere partecipe chi sarà cortese da rispondere di quello che penso già riguardo alle domande che ho posto, così da vedere se sono pensieri condivisi, sensati o meno e in modo da rendere la vostre risposte alle mie domande il più precise e sincere possibile.
Concludo specificando che mi interessa sentire qualunque parere a riguardo ma che preferirei che si facesse sentire qualcuno che sappia darmi risposte "certe", quantomeno fondate.
Ringrazio in anticipo tutti della disponibilità, attendo riscontri.